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Posts written by Za-gor-te-nay!

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    Questa è la settimana del ritorno del Vampiro, ad opera di Alfredo Castelli :B):
    E' il capolavoro del BVZA su Zagor ;)
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    Mi sono un po' portato avanti e ho acquistato i numeri 189-190-191-192-193, che contenevano due storie dell'autore disneyano Pezzin, che in quel periodo collaborò anche su Zagor.


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    Operazione terrore
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    Niente male, avventura piuttosto avvincente, che a mio avviso avrebbe necessitato di qualche pagina in più. Molto d'atmosfera la lugubre Bird Valley mentre invece gli attacchi degli uccelli si sarebbero potuti rendere ancora più inquietanti a mio modo di vedere.


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    Lo Spirito dei Boschi
    (190-191-192-193)

    Questa è davvero una grande storia, disegnata superbamente da Montanari & Grassani. Bellissime atmosfere e alcune sequenze memorabili (SPOILER: mi riferisco all'agghiacciante follia e conseguente suicidio del trapper amico di Kit e la folle corsa di Kit e compagna d'avventura in canoa, molto ben realizzata anche graficamente). Unico piccolo difettuccio: ALTRO SPOILER l'identità dello Spirito dei Boschi era piuttosto scontata. Come soggetto e sceneggiatura non avrebbe di certo sfigurato su Tex o Zagor. A proposito, chiedo agli esperti: ma Kit Teller, periodo di Lavezzolo a parte, ha sempre avuto questi atteggiamenti un po' da sbruffone che ricordano talvolta quelli di un altro celebre ranger?


    In queste avventure Kit è un ometto, molto in gamba, deciso e sicuro di sé, intorno ai 22-23 anni direi (più o meno coetaneo di Kit Willer), sicuramente parecchio cresciuto rispetto alle storie ristampate in questo momento dalle Edizioni If.
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    Come era ormai noto da tempo... LA RISTAMPA PROSEGUE cool-smiley-011
    Il motivo: sta surclassando nelle vendite quella di Dylan Dog lalalac
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    E' uscito il numero 12.
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    Quanto è bella la nuova cover?! :respect: Rotundo sta facendo grandi progressi! ;) (deve migliorare solo il volto di Kit)

    PS: curioso però come di zombie nell'albo non ve ne sia traccia... :wacko: :P
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    Com'è possibile che in Serbia & Croazia si possano permettere edizioni così belle e patinate (vale anche per Zagor, ndr) mentre da noi no? :disp:
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    Signori, siamo dinanzi al CAPOLAVORO DEI CAPOLAVORI. Forse esagero, ma se non si tratta della più bella storia a fumetti che abbia mai letto, poco ci manca.
    Scritta nel 1988 da un Tiziano Sclavi in stato di grazia (quello era il periodo in cui Dylan Dog diventò un fenomeno di massa), seppur nella sua delirante atipicità, Incubi a mio avviso è la storia definitiva di Zagor, quella più epica e profonda allo stesso tempo. E' la 2001: Odissea nello Spazio del fumetto italiano. Un critico, non ricordo chi, una volta disse che Incubi sta al fumetto italiano come Born Again di Frank Miller sta a quello americano.

    Una sorta di what if, sullo stile delle Graphic Novels americane della Marvel, un racconto epocale volutamente sopra le righe, di "rottura", eccessivo, cervellotico all'ennesima potenza; amara, angosciosa, cinica, disillusa, dolorosa, ma allo stesso tempo spiritosa e incredibilmente ironica. La destrutturazione, anzi la totale demolizione, del mondo di Zagor, delle sue credenze, se vogliamo anche una velata critica a certe ingenuità di una serie pur sempre nata nei primi anni '60; e poi un finale falsamente consolatario, poiché il timore che “i sogni svaniscono all’alba” rimane. Questo è solo un assaggio per spiegare la grandezza di Incubi.

    Un'avventura molto particolare, per niente tradizionale (anzi, quasi eretica), nella quale il genio creativo di Sclavi ha potuto sbizzarrirsi alla grande, spaziando tra allucinazione e realtà, animali parlanti, dimensioni parallele, viaggi nel cosmo profondo... Drammatiche e coinvolgenti le varie "morti" di Zagor, da quelle in sogno a quella nella piana del raduno; tragica quella di Cico che spara a Zagor e poi esplode assieme a Icaro La Plume sulla macchina volante. Quando Zagor, dopo la strage al forte, torna sul monte Naatani e si punta la pistola alla tempia, davanti alla tomba di Hellingen, il pathos raggiunge livelli incredibili... Un eroe che si suicida: nessuno aveva mai osato tanto prima di allora.

    Sclavi immagina un protagonista tragico ed epico, costantemente sull'orlo della follia, che si muove in un mondo crepuscolare dove bene e male, sogno e realtà si confondono continuamente (con il rischio che il lettore si disorienti e non ci capisca più nulla). La vicenda del resto risulta complessa e per molti lettori è stato ed è tutt'ora difficile comprenderne il finale o meglio i finali. Non a caso è la storia che più ha diviso gli appassionati dello Spirito con la Scure: o la si ama o la si detesta, è impossibile che lasci indifferenti.

    A mio modo di vedere solo la caratterizzazione del pancione messicano non convince del tutto: perché quello, più che Cico, è Groucho, diciamocelo chiaramente. Perfetto invece l'utilizzo di Hellingen, la nemesi del Signore di Darkwood, che viene approfondito e issato nel Mito (per questi motivi, non si sarebbe dovuto ripescare anni dopo).

    L'unico rammarico è che - per come è stata concepita - questa allucinante vicenda sarebbe stata PERFETTA come atto finale della serie, difficile immaginare un'eventuale conclusione più degna.

    Un fanatico di Dylan Dog potrebbe senz'altro apprezzarla, però non so se la consiglierei a un neofita: se risulta complicata per un lettore abituale, figuriamoci cosa possa capirci uno che di Zagor non conosce nulla, non ha mai letto gli episodi salienti, tra cui le precedenti comparse dello scienziato pazzo.


    Curiosità: con 513 pagine (e ben 6 albi! Un record per la stessa Bonelli) è la storia più lunga del secondo fumetto italiano più longevo.
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    Gianni Bono sul suo blog ha rivelato che le vendite de Il Piccolo Range si sono stabilizzate in questi ultimi numeri intorno alle 3000 copie, necessarie per coprire il punto di pareggio (circa 2000).

    FORZA RAGAZZI, NON DEMORDIAMO!
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    Preso e letto il primo numero della ristampa a colori della Panini. La storia non è affatto male. Anzi, diciamo pure che mi è piaciuta molto. Se non fosse per la colorazione (non è che sia malvagia, semplicemente è troppo scura: mi è venuto quasi mal di testa, non riuscivo a riconoscere i personaggi - che peraltro sembravano tutti dei negri, per dirla alla GLB) seguirei senz'altro questa iniziativa editoriale, che invece credo proprio che mollerò.
    Tuttavia ho più di una mezza idea di recuperare i vecchi albi di questa serie che già mi intriga non poco... Dylan Dog o Magico Vento: quale scelgo come nuova (si fa per dire) serie da seguire? Ned Ellis è già in netto vantaggio :B):
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    Ecco il numero 10 di questa ristampa delle Edizioni If, uscito il 10 marzo.

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    Il livello delle copertine di Rotundo per me sta crescendo a dismisura...
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    Questa storia viene indicata dai critici come l'ultima della cosiddetta "Golden Age" zagoriana, un periodo incredibile nel quale Nolitta piazza un capolavoro dietro l'altro, intervallato da storie che nella peggiore delle ipotesi sono comunque molto buone. Inutile ribadire che Tigre! sia uno dei massimi vertici della saga e dell'intera carriera di Nolitta, una storia che a mio modo di vedere non può prescindere nella top-10 di qualsiasi zagoriano.

    Uno struggente capolavoro che si aggancia con altri capisaldi della serie... Riprende i temi già accennati ne La preda umana (l'avversione alla caccia, il predatore che diventa preda) e per certi versi se vogliamo chiude un trittico di storie cominciato con L'Uomo Lupo e proseguito con Acque misteriose, nelle quali il mostro viene visto come una vittima (chi ha parlato di Dylan Dog? :shifty: ). Ma se vogliamo anticipa anche il finale di Magia senza tempo, altro racconto epocale, con il quale Sergio Bonelli si congederà da Zagor: anche in questo caso alla fine la magia, inspiegabile e irrazionale, sconfigge la scienza.

    I personaggi sono incredibilmente complessi da un punto di vista psicologico, tutti caratterizzati divinamente. Così come nelle migliori storie dello Spirito con la Scure scritte da Nolitta, non vi è confine fra bene e male, la verità e la giustizia non stanno mai da una sola parte.

    Harry Kellog ci viene presentato come un uomo leale e giusto (che salva la vita al Nostro), poi sembra tramutarsi in una figura malvagia, quasi una sorta di scienziato pazzo... E invece a conti fatti si rivela una povera vittima, che ha compiuto determinate azioni a fin di bene, con la speranza di salvare il fratello. Già, il giovane Wilfred, emblema del colonialismo inglese in India, strafottente e superficiale, che da cacciatore diventa preda, trasformandosi in un autentico mostro per il quale non si può non provare compassione e pietà.

    E che dire del rajah indiano Kubal Singh, altro affascinante personaggio, colto, orgoglioso antimperialista ma che passa dalla ragione al torto, poiché la punizione che infligge a Wilfred Kellog appare eccessiva ed esageratamente spietata; non c'è reversibilità, non lascia spazio al pentimento (solo con la morte il terribile incantesimo svanisce). Ecco, apro e chiudo una piccola parentesi: sia lui che Dharma la strega sono stati stravolti nel ritorno firmato Burattini - uscito nel 2001 sulla serie regolare -, perdono tutte quelle sfaccettature che avevano contraddistinto questa vicenda e vengono banalizzati (la storia in questione è comunque buona, anche se ovviamente lontana anni luce da questo immortale capolavoro).

    Chiaramente una parte del successo di Tigre! è dovuto all'indubbio fascino di una terra lontana e ricca di misteri come l'India. Tutta la parte centrale è raccontata in flashback (cosa inusuale per l'epoca) e si svolge perlappunto dall'altra parte dell'oceano, nelle misteriosi e remote regioni indiane. Lo stesso Zagor è meno protagonista rispetto al solito, non è il risolutore della vicenda e la sensazione è che risulti ininfluente, nel senso che il finale sarebbe stato verosimilmente il medesimo anche senza l'intervento del Re di Darkwood. Questi sono piccoli particolari che la rendono ancora più atipica e memorabile.

    E poi ci sono i disegni di un Ferri al top della forma, con una sequenza di copertine DA URLO!


    10 e lode, va inserita tra i grandi capolavori del fumetto italiano ;)



    (per chi la volesse recuperare: acquistate in edicola gli ultimi due albi a colori - L'uomo e la bestia e La maledizione di Jagannath - della Collezione Storica allegata a Repubblica)
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    Nella settimana successiva alla scomparsa di Decio Canzio (che, per chi non lo sapesse, da autore rilanciò la serie de Il Piccolo Ranger,facendo fare a Kit Teller il salto di qualità definitivo, con un azzeccato connubio di western, poliziesco, horror e fantastico), arriva in edicola il numero 8 della Ristampa delle Edizioni If.
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    Che ciclo di storie :B):


    Indian Circus

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    Zagor contro il Vampiro

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    Odissea Americana

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    Libertà o morte

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    Vudu!

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    Oceano

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    Il mio amico "Guitar" Jim

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    I ribelli della Louisiana

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    Il buono e il cattivo

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    Ora zero!

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    Acque misteriose

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    La marcia della disperazione

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    Arrivano i samurai

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    Addio, fratello rosso!

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    Zagor contro SuperMike

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    Agli ordini dello Zar

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    Kandrax il mago

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    Spedizione punitiva

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    Tigre!

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    Ho postato tutte le copertine di queste impareggiabili storie poiché ritengo che il miglior Ferri sia stato PER DISTACCO il miglior copertinista della Bonelli ;)
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    Mi auguro che tutti coloro che non conoscevano Zagor stiano continuando a prendere la Collezione Storica A Colori di Repubblica... Bando alle ciance, siamo arrivati nel periodo migliore della serie, siamo in piena "età dell'oro", i capolavoro si susseguono uno dietro l'altro. Pochissimi altri autori erano ispirati come il Nolitta degli anni '70 (che da lì a poco avrebbe creato Mister No, non dimentichiamocelo) :B):
    Dopo Indian Circus, ecco una serie di classici intramontabili come Zagor contro il Vampiro, Odissea Americana, Libertà o morte, Vudu!, Oceano, Il mio amico "Guitar" Jim, I ribelli della Louisiana, Il buono e il cattivo, Ora zero (la storia attualmente in edicola, che rappresenta il salto di qualità di Hellingen come nemico dello Spirito con la Scure)... Un periodo straordinario e con pochi eguali destinato a continuare ancora a lungo :P

    Da Indian Circus in poi (numero 84 della serie regolare, 34 delle uscite di Repubblica) fino a Tigre! (che si conclude nel numero 138 della serie regolare e che uscirà verosimilmente tra due-tre mesi) vi sono SOLO ED ESCLUSIVAMENTE capolavori... Poi subentra un periodo leggermente più altalenante, in cui a storie memorabili, tra le migliori della serie (basti pensare a Kandrax il mago, Tropical Corp, Il sigillo dell'Imperatore, Affondate il Destroyer! e Magia senza tempo, ovvero le ultime cartucce sparate da Nolitta prima di dedicarsi solo a Mister No e a Tex) si alternano altre più discutibili, non sempre riuscite...
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    "Altra buona notizia, sempre da Ottobre Il Piccolo Ranger sarà mensile. Le vendite, purtroppo, non sono molto confortanti, ma vogliamo provarci lo stesso."
    (Gianni Bono dal suo blog)
52 replies since 13/4/2012
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