Dylan Dog

di Tiziano Sclavi

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  1. Carlo Maria
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    L'idea di questo topic (e dei gemelli simili che posterò in futuro, riguardanti le altre testate Bonelli) è di avere un luogo dove commentare tutti insieme l'ultimo albo uscito di Dylan Dog.



    In questo caso si tratta del numero 203.
    Testi di Medda, vecchia conoscenza di Dylan, di recente tornato a scrivere su questi lidi dopo anni di impegno nathanneveriano; disegni di Piccatto.
    Suggerisco di utilizzare la "netiquette" ossia le regole di buona educazione di internet e di scrivere "SPOILER" prima di ogni messaggio che riporti anche solo un minimo della trama dell'albo, in modo tale che chi lo debba ancora comprare non si rovini la lettura.





    SPOILER










    Personalmente sono piuttosto basito da quest'albo.
    Medda un tempo scriveva decisamente bene ed era il + dotato della cosiddetta "banda sarda" costituita con Antonio Serra e Bepi Vigna.
    Dopo la deludente prova della storia doppia n° 198-199, ha scritto un altro albo che mi lascia preplesso.
    Nella prima metà l'albo è decisamente noioso, l'incedere lento è appena scalfito da qualche accelerazione dovuta ad un paio di efferatezze. Si può dire che la storia cominci a ingranare solo da pagina 40 e per terminare già a pagina 76 ove il colpevole inizia uno spiegozzo di oltre 20 pagine (!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!) su cosa lo ha spinto alla vendetta.
    Qualcuno sosterrà che non siamo di fronte al solito serial killer, in realtà il fatto di vedere lupi mannari e blob (il vampiro è solo in copertina) è solo una variante del filone base e non aggiunge nulla di innovativo alla serie.
    Il protagonista è un fantasma? E come cacchio ha fatto la nipote a non accorgersi del suo cadavere, per 20 anni accasciato sulla scrivania dello studio, pur abitando lì?????????
    Inoltre ho l'impressione pazzesca che l'autore si sia completamente dimenticato, in corso di sceneggiatura, dei due bambini citati all'inizio della storia e poi mai + rivisti.
    Il protagonista non fa nulla: in sostanza risolve il quiz perchè trova l'indizio (le fotocopie) che l'ultima vittima ha lasciato, tra l'altro in bella vista.
    L'assassino, come niente, inizia a narrare la sua colpevolezza con una semplicità disarmante, solo in parte giustificata dal fatto che, essendo un fantasma, non possa essere arrestato.
    Quanto ai disegni: mai avevo visto un Piccatto così trasandato, scoordinato, spigoloso ed impreciso. E notare che sto parlando di Piccatto, mica di un fuoriclasse come Brindisi o Casertano o Roi.
    Il giudizio generale è spaventosamente negativo: mi trovo fra le mani uno fra i peggiori albi della serie.
    Spiace essere così drastici nel commento: oltretutto ho conosciuto dal vivo Piccatto che è persona simpatica e disponibile (mi ha fatto anche un bello schizzo che ho esposto in camera mia). Entrambi gli autori, però, possono dare molto di + ed io come lettore lo pretendo.

    Ciao,
    Carlo Maria
     
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2043 replies since 30/7/2003, 19:19   22053 views
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