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Abraxas666.
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letto anch'io IL BOIA DI PARIGI e per me il risultato è stato piu che positivo
storia e sceneggiatura ottimi, la bravura sta nell'usare il periodo storico solo come palcoscenico ( perchè è ovvio che non si persegue uno scopo storicamente logico) su cui fare agire il personaggio di Sanson, caratterizzato per accumulo con i piccoli dettagli della quotidianità ( e come è giusto che sia, con molte licenze poetiche rispetto al perosnaggio storico), nell'esasperazione di una personale etica umana e una potenziale storia d'amore tra "outsider"; Samson si sente per la prima volta a suo agio con la dama, mentre nella quotidianità familiare con la moglie tutto scorre per inerzia e conformismo ( caratterizzato coi dialoghi in cui esprime la necessità del suo lavoro per mantenere la famiglia e di come suo malgrado si è trovato erede di una famiglia di boia) .
a mio avviso , fra tutte le potenziali vicende quella che interessava all'autrice era proprio la condizione di disagio di Sanson, che si trova nel passaggio di un'epoca e veramente smarrito .
tecnicamente parlando, molti lettori non hanno apprezzato il fatto che la scansione temporale ( nella fiction) non sia stata sviluppata con precisione in fase di sceneggiatura, infatti i 4 anni della vicenda sulla carta sembrano 4 giorni, ma che sia voluto o non voluto è ben poca cosa rispetto a quello che si voleva raccontare con questa sotria ( ovvero sanson e solo sanson) .
pure i disegni di casertano sono molto belli, ha reso il suo tratto un po più dark e comunque si vede la passione dei due autori.
un bell'8.