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Ryakar.
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Insomma, il mio suggerimento per le letture è lo stesso: autori contemporanei e magari in vita, con all'attivo quantità limitate di romanzi di breve respiro (no saghe). Hemigway è l'esempio magistrale per il concetto di "necessità" e di creazione dei personaggi; Theodor Sturgeon è invece fulminante per il concetto di "mostrare e non dire", con apice in "Cristalli Sognanti".
Cercherò Theodor Sturgeon alla mia libreria dell'usato di fiducia (si fa economia).
Una domanda, secondo te come faccio a capire se un corso di scrittura creativa è buono? Quante ore dovrebbe durare? Quanto spenderei? Se hai qualche dritta sono recettivo
Anche io qualche altro autore consigliato? magari me li spalmo nel tempo... ora devo leggermi Darwin per l'università e mi terrà un po' impegnato. -
eintirol.
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c'è poi un manualetto datato abbastanza agile di Stephen King (che a scanso della mia insofferenza, SA scrivere bene)
Grazie delle dritte, sto pescando questi:
Giulio Mozzi - Corso di Scrittura Condensato
Giulio Mozzi - (non) Un Corso di Scrittura e Narrazione
Italo Calvino - Lezioni Americane
Umberto Eco - Sei Passeggiate nei Boschi Narrativi
Stephen King - On Writing, Autobiografia di un Mestiere
Scott McCloud - Capire il Fumetto
Vincenzo Cerami - Consigli a un Giovane Scrittore
Luigi Vernassa (a cura di) - Un po' di stile
Virginia Woolf - Consigli a un aspirante scrittore
Milan Kundera - L'arte del romanzo
William Burroughs - La scrittura creativa
Franco Gaudiano - Manuale di scrittura creativa
Gerard Genette - Figure (volumi I-II-III-IV)
Raymond Carver - Il mestiere di scrivere
John Gardner - Il mestiere dello scrittore
Jack London - Pronto soccorso per scrittori esordienti
Christopher Vogler - Il viaggio dell’Eroe
Concordo, King, tecnicamente, scrive, benissimo; non riesco a leggerlo. Forse ho scelto libri sbagliati, probabilmente non reggo gli scrittori "seriali".. -
CarDestroyer.
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No no, King per chi legge con un minimo di discernimento è una palla. Tuttavia, preso il singolo romanzo, i personaggi sono riconoscibili al primo rigo, le descrizioni e la scorrevolezza ci sono, però... ha da riempire centinaia di pagine, e quindi c'infila aneddoti e personaggi che non hanno nulla a che vedere con la storia. Il contrario di Peter F. Hamilton (cfr. la saga dell'Alba della Notte ) le cui decine di personaggi sono tutti necessari e interessanti.
Tra gli autori che hai citato punterei su quelli più attuali, darei un'opportunità a Calvino e Cerami, e guarderei possibilista a Raymond Carver che è l'esempio della "necessità" (cioè tagliare tagliare tagliare).
Fruga nelle biblioteche, qualcosa hanno senz'altro.. -
Ryakar.
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Grazie mille per le dritte intanto recupererò qualche libro di quelli consigliati, più avanti spero di poter andare a seguire un corso di scrittura creativa. Per migliorare ci vorrà comunque tempo quindi continuerò a lavorare di fantasia per cercare altro materiale per storie future grazie mille ancora . -
CarDestroyer.
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Dunque, prendi i miei appunti come suggerimenti di un lettore "informato" più che di un esperto vero Era una notte senza luna. Il lago immobile senza un alito di vento. La
nebbia emergeva dall'acqua e come un manto si stendeva fitta a
ricoprire quella vasta distesa. Il villaggio era immerso nel silenzio, i
contadini erano andati a dormire, grati di potersi riposare dopo una
giornata sfiancante; allo stesso modo i mercanti che erano appena
ritornati alle loro case dopo il lungo girovagare per i paesi vicini.
Le uniche luci visibili erano quelle che filtravano dalle lanterne lungo
la strada. Era la notte perfetta per agire.
L'incipit non va inteso come inizio del racconto, ma come mano che afferra il lettore, gorgo che lo trascina nel mondo creato dallo scrittore, insomma deve far venire acquolina, curiosità, aspettativa. Spesso si utilizza la tecnica del media res cioè si comincia dalla metà, o dalla fine dell'opera per ripartire poco dopo dall'inizio. Così il lettore s'immagina o si chiede come il protagonista possa essere giunto lì e si incuriosisce.
Un'altra tecnica è quella della dissonanza (come la chiamo io): tu ad esempio tratteggi uno scenario tranquillo e poi con un taglio chirurgico diciCITAZIONEEra la notte perfetta per agire.
Spiazzi il lettore e lo incuriosisci.
Purtroppo il resto dell'incipit è banale e tutto "detto", il lettore non ha margine di manovra per metterci del suo nella ricostruzione della scena.
Mentre invece...CODICELe uniche ombre di quella notte le disegnavano le lanterne che, come rade lucciole stanche, se ne stavano tra la strada e le basse case dal tetto di paglia. Il lago liscio come uno specchio a cui avevano grattato via con cura l'argento, si ricopriva furtivo del proprio respiro umido, mentre sotto coperte di canapa o di lino, gli abitanti da ore avevano smesso di smozzicare ringraziamenti chi per il buon tempo e chi per i buoni affari.
Era la notte perfetta per agire.
Vorrei farti notare questo: non nomino né "contadini", né "mercanti", piuttosto lascio all'intelligenza del lettore capire che nel paese c'è chi lavora la terra e chi maneggia denaro o fa baratti di un certo valore. Non ho scritto neanche "nebbia", e il lago l'ho paragonato a un oggetto di tutti i giorni con una particolarità: al solito, sta al lettore sapere che agli albori del millennio passato il retro degli specchi si faceva con l'argento,
non certo con l'alluminio Questo è importante anche perché chi legge si deve immergere completamente, quindi è necessario essere coerenti con l'epoca descritta.
Ehm , okay, qualcuno mi illumini sui tessuti usati per le coperte, io li ho buttati lì a caso!
Come esercizio, puoi recarti in biblioteca o in libreria e leggere un po' di incipit, dopodiché sii sincero con te stesso e domandati quale ti ha lasciato con la voglia di continuare.
Il resto a più poi!. -
Ryakar.
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Beh senza dubbio il mio incipit é più povero, vi sono davvero grato per questi consigli, mi sono veramente molto utili grazie davvero spero di potervi fare leggere qualcosa di meglio con il prossimo racconto, ci vorrà un po' ma mi ci metterò d'impegno .