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Ottima ambientazione, siamo nel 1600, nel castello della contessa Bàthory, figura sanguinaria che torturava giovani donne per poi ucciderle. A un primo sguardo, pensavo che la non-morta fosse lei, non la serva, la Dorka, del titolo che nella storia era lei a torturare le vittime, per poi farle finire alla contessa. Qui secondo me Zamberletti ha avuto un colpo di genio, sarebbe stato troppo scontato fosse stata la Bàthory la vampira. Molto graduale e ben fatto anche il dialogo tra il detective privato Vilmos Farkas e Harlan & Co.: non crede ai vampiri, ma piano piano prende coscienza e rispetto ad altri personaggi della serie, non si rassegna alla verità, ma combatte sempre in lui una sorta di scetticismo. Sarà perché la storia è narrata in prima persona, infatti è proprio il detective che racconta. Due difetti, però, ho trovato: intanto la serva non conosceva il dampyr e mi sembra un po' improbabile nel suo mondo. Anche in "Pirati" si era visto questo, ma la ciurma dopo essere stata vampirizzata, s'isolava dal mondo continuando a comportarsi da pirati, è scritto bene. Forse Zamberletti, non essendo avvezzo alla serie, non lo ha ritenuto importante oppure non ci ha proprio pensando. Il secondo difetto è conseguenza del primo: non conoscendo il dampyr, sono bastate poche pallottole per farla fuori. Peccato, si poteva renderlo combattivo, è il personaggio stesso che lo richiedeva e forse è stato il combattimento più breve della serie... Comunque storia assutamente promossa.
Curiosità: siparietto di pagina 24 preso da Julia con Greta che sembrava proprio Julia, Vilmos sembrava Leo Baxter e il commissario invece il tenente Webb (storico siparietto di quando Webb s'incavola perché Julia ha coinvolto a sua insaputa Leo Baxter, guarda caso anche lui detective privato, e fa una sceneggiata davanti a loro). -
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Storia che mi è piaciuta molto sia per il personaggio di Dorka che per lo stile di narrazione molto pulp.
Una storia non banale e non eccessivamente lineare come le ultime di Gualtieri e Mignacco. Ho appena fatto i complimenti a Zamberletti personalmente su Facebook per il punto di vista originale con cui è stata raccontata la storia. Si vede che è un romanziere
Bravo anche Fabrizio Russo. -
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Volume che mi ha piacevolmente sorpreso, uno di quei casi dove non è tanto il "cosa" ma il "come" a far funzionare una storia che altrimenti sarebbe stata troppo semplice.
Non è la prima volta nella serie che un punto di vista interno a un personaggio che altrimenti sarebbe stato un comprimario lo trasforma nel vero protagonista della storia (esempi illustri che mi vengono in mente sono "Incubo fiammingo" e "L'amante del vampiro", ma anche il meno riuscito "Odio implacabile"), però è un espediente per ora poco sfruttato e che quindi risulta ancora abbastanza fresco, a differenza di altri (dopo aver letto il numero antecedente a questo, forse Boselli ormai dovrebbe vietare l'uso del modello "non-morto/i viene/vengono sotterrati vivi come punizione e riesumati nel presente").
Qui, da una parte c'è la buona idea di andare contro la convenzione che vuole la contessa Bathory la vampira, facendone invece l'adepta della non-morta (e, delle due, la vera serva), dall'altra quella (classica, ma nuova su Dampyr, mi pare), del detective coinvolto anche emotivamente perché ha promesso al compagno morente di occuparsi della figlia.
Ecco, avrei preferito che avesse un ruolo più strumentale alla sconfitta della vampira, capisco che fosse difficile perché si tratta di un nemico "da nulla" per Harlan, ma mi sarebbe piaciuto se lo sceneggiatore si fosse inventato qualcosa per dare più spazio al detective in quel pezzo, restando fedele alla struttura che aveva scelto invece di spostare di colpo il pov sul protagonista classico e l'uccisione di ordinaria amministrazione.
Comunque chissà come mai non è stato rivelato il Maestro di Dorka, se fosse stato Vlatna non vedo perché non dirlo, dato che è morto (oppure Gorka, e si sarebbe scoperto che lei si era data quel nome apposta
).
Essendo collegata ai Bathory, magari si tratta di Saint-Germain? Però, per come è fatto lui, mi sembra strano che abbia lasciato a piede libero una simile pazza sanguinaria.
Ma già una non-morta che fin dall'epoca agiva per i fatti suoi, senza nessun visibile filo di un Maestro alle spalle, è abbastanza peculiare (per quanto si siano già visti rarissimi casi simili), quindi o il suo Maestro l'aveva lasciata a briglia sciolta, oppure era già morto ai tempi del flashback (e in quel caso non potrebbe che averlo ucciso Taliesin).. -
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Ti stai facendo le stesse domande su Dorka che mi feci io, all'epoca. Troveranno risposta piu avanti.
Comunque sappi cheSPOILER (clicca per visualizzare)Dorka non è esattamente una non morta da niente, anzi avrai modo di rivederla in azione. -
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Ora mi hai incuriosito.
Comunque, se è così, strano che sia stata introdotta da uno sceneggiatore "ospite" (a meno che non gli sia stata "passata" da Boselli).. -
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Non che SPOILER (clicca per visualizzare)sia un personaggio rilevante nella continuity. Volevo solo dire che nel suo branco di non morti è una che se la comanda, ecco.
ALBO 228 LA SERVAMarzo 2019 |
