ALBO 285 - DIVA MORTALE

Dicembre 2023

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    Maestro della Notte

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    Che poi in Dampyr si possono creare storie interessanti anche coi maestri morti. Basti pensare a Mordha o Kostacki che sono morti subito, ma più recentemente anche per Lodbrok creato per un apparentemente inutile crossover e ripreso molto bene, raccontando un episodio del suo passato anche in maniera dettagliata,
    nella storia recente sulle stavkirke. C'è chi non ama le storie "postume", a me invece garbano. Di Krigar mi spiace solo che abbiamo dovuto aspettare una vita per sapere chi era il maestro di Magnus per poi farcelo morire subito, ma me ne sono fatto una ragione :D

    Domani comunque passo a vedere in edicola se è arrivato.
     
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    Maestro della Notte

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    Maestro della Notte

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    CITAZIONE (^Ned^ @ 30/12/2023, 19:17) 
    Nessun altro commento? Io forse trovo il tempo di leggerlo in questi giorni...

    Mi sa che siamo tutti impegnati a digerire :D
    E' un bell'albo, buona lettura!
     
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    Adepto

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    A me è piaciuto tanto, solito lavorone di ricerca, dopo averlo letto mi sono messo a leggere la storia delle dive citate ed ho in programma la visione di Suss l'Ebreo
    pli04362
     
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    Su quest'albo ho un giudizio ambivalente. Da una parte lo trovo un buon albo, tra i più riusciti dell'annata, dall'altro, per i miei gusti, mi sembra una grande occasione sprecata (su due fronti) e mi dà l'idea che con un focus diverso sarebbe potuto essere molto meglio.

    Parto dal fatto che davo per certo che sarebbe stato per certo una storia di Henzig (visto anche che Falco l'aveva già usato) e invece si trattava Rothgar (che in pratica ha aperto e chiuso il 2023). Questa è stata una piacevole e spiacevole sorpresa allo stesso tempo. Piacevole perché mi ha spiazzato, spiacevole perché, come temevo, Falco ha una sua personale Regola del Due (come i Sith) e qua l'ha rispettata al prezzo di sprecare un personaggio che avrebbe potuto tenere su almeno un'altra storia (anche se non è tanto il fatto che Rothgar sia morto alla sua seconda apparizione il problema, per me, ma a questo ci arrivo dopo).

    Di base mi è piaciuta l'idea della stella del cinema del Reich che viene resa eternamente bella dalla trasformazione vampiresca. E mi è piaciuto che sia talmente fuori dal mondo da non sapere neanche del Dampyr.

    Rothgar poi si conferma un villain con gli attributi (ottima la scena in cui "sequestra" Harlan con quell'illusione sanguinolenta), uno dei pochi capaci di mettere seriamente in difficoltà Harlan, nonché uno dei pochissimi a non morire troppo da pirla (per quanto lo schema base resti l'abusato "distrazione da dietro e colpo di grazia da davanti").

    Altro punto di forza, i disegni di del Campo, mi è piaciuto su tutto come ha reso le sequenze cinematografiche, sia quelle reali di "M" di Lang, sia quelle inventate del film che la diva guarda a un certo punto. E in particolare mi ha colpito una vignetta a pag.35 dove il suo personaggio piange, soprattutto perché Dampyr è un fumetto dove, forse per scelta, viene raramente dato spazio all'espressività autonoma del disegno senza il supporto dialogico (fanno eccezione le scene in cui il disegno viene utilizzato per esaltare le atmosfere horror), mentre in quella parte, dovendo imitare il linguaggio del cinema, si apre a una soluzione atipica per la serie, più
    espressiva della media.
    E, sempre in ambito atipico, spettacolare la tavola a quasi tutta pagina di Harlan e Rothgar che precipitano nel pozzo, complimenti a Falco per l'idea e a del Campo per la realizzazione, di morti così spettacolari nella serie se ne vedono poche e sarebbe bello se fossero un po' più ricorrenti.

    Venendo invece a quello che per me è il potenziale sprecato, lo dividere in due parti che però s'influenzano negativamente a vicenda.

    Prima di tutto l'inclusione di Rothgar come villain finale (e come suo finale nella serie) mi ha fatto un po' storcere il naso. Come ho scritto sopra, a me sarebbe anche potuta andar bene una morte al secondo volume, ma non col personaggio buttato nella mischia solo a pagina 60 e liquidato in meno di 40 pagine (tanto più che nella storia precedente non si erano neanche incontrati faccia a faccia, quindi la sensazione di potenziale sprecato è ancora più forte).
    A maggior ragione perché Falco fa una scelta molto particolare di cui, vista la conclusione, fatico a capire il senso. Diciamo che io possa anche accettare la trovata di Rothgar che viene a conoscenza di un sacco di ricordi di Harlan tramite un semplice sguardo tra il Dampyr e suo "figlio", la trovo soluzione un po' esagerata ma il guadagno, ovvero un avversario che sa così tanto di te, mi sembrava valere il prezzo della forzatura.
    Peccato che Rothgar muoia poche pagine dopo quindi davvero non capisco perché inserire un elemento narrativo così forte, da villain a data di scadenza più prolungata, se poi non serve letteralmente a nulla. A questo punto tanto valeva conservarsi l'espediente per un altro Maestro.

    Il secondo potenziale sprecato per me riguarda la figura della Hedberg ed è in parte collegato all'inclusione di Rothgar, perché, da quando l'arcivampiro entra in scena, essendo anche la sua ultima apparizione, il grosso dell'energia narrativa finisce per alimentare lui a detrimento dell'attrice, che nelle ultime battute perde tutto il fascino specifico del personaggio e diventa solo un'altra non-morta da eliminare.
    Avrei preferito una soluzione più sulla falsariga di albi tipo "La serva", "Lo sposo della vampira", "La donna nello specchio", con una concentrazione quasi totale intorno alla figura della "donna del vampiro", rimandando poi lo scontro col Maestro a un futuro magari anche ravvicinato (senza dover scomodare necessariamente una doppia o uno Speciale, quindi).

    Inoltre, sarà che ho in testa certi ritratti sfaccettati di attrici in film come "Viale del tramonto", "Veronika Voss" o "La signora di tutti", però mi sarebbe piaciuto se Falco avesse approfondito ulteriormente la psicologia (magari frammentata) di una figura così affascinante invece di renderla così tutta d'un pezzo.
    Per esempio, nel "La monaca" (che per me resta uno dei suoi albo migliori), l'aveva fatto con successo e anche l'inclusione finale di un pezzo grosso come Samael, lungi dal rubare la scena al personaggio femminile, la metteva semmai ancora più in luce, sigillandone definitivamente il tragic(comic)o arco narrativo.

    Poi, e qua mi spingo mooolto di più nel gusto personale e parto per la tangente, mi sarebbe piaciuta una morta un po' più da giustizia poetica, diciamo. Ad esempio, mi piace l'idea di base di avere una diva vampira perché hai un personaggio che da una parte è reso immortale dal fascio di luce del proiettore che fa rivivere la sua figura sempre giovane sullo schermo, dall'altra, in quanto vampira, c'è un altro fascio di luce che invece ne rappresenta la morte.
    L'idea che le venga sfregiato il viso da Tesla è perfetta, ma mi sembra che non sia stata portata alle estreme conseguenze. Mi sarebbe piaciuto se alla fine, capendo che non le sarebbe stato recuperare le sue fattezze perfette, le fosse partita la brocca e si fosse direttamente suicidata, invece di morire da normale non-morta.
    Per cui, non so, magari una scena in cui se ne va, ormai completamente distaccata dalla realtà, attirata dalla luce del sole come se fosse il il cono di luce del proiettore, dissolvendocisi dentro.
    Oppure, se si fosse visto che in uno dei suoi film interpretava un personaggio suicidatosi con del veleno, nel presente si sarebbe poi potuta scolare quel bicchiere di sangue di Dampyr.
    Oppure qualcos'altro, ma comunque su linee simili.

    Indipendentemente dalle alternative che sarebbero piaciute a me (e magari a me soltanto), mi resta comunque il rammarico di avere due personaggi così che si fanno la guerra per contendersi un esiguo spazio narrativo, uscendone entrambi depotenziati rispetto alle loro possibilità.
     
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19 replies since 4/10/2023, 12:07   1069 views
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