Dampyr il forum

Posts written by Ered Luin

  1. .
    ? Come fai ad averli in digitale?
  2. .
    Ciao Borden, per curiosità hai mai letto "Storia notturna. Una decifrazione del sabba" di Carlo Ginzburg?
    Perché in tutto il volume e in particolare ai paragrafi 3.10 e 3.14 sto trovando punto per punto esattamente quanto hai raccontato nel (bel) numero 91.

    Edited by Ered Luin - 25/11/2014, 20:21
  3. .
    CITAZIONE (eintirol @ 22/11/2014, 08:42) 
    Io a dire la verità non ho chiesto qualcosa, ma indicato quella che, secondo me, è un elemento poco sfruttato.
    Se il curatore stesso pensa che abitudini, passato, quotidianità, interessi, tic, siano "inutili" non dovrò più stupirmi se, spesso, quando alcuni scrittori, non eccelsi, sceneggiano le avventure dei nostri i personaggi li troverò stereotipati e se troverò che l'ambientazione mi sembrerà uno sfuocato sfondo, facilmente modificabile (non a caso i plot degli sceneggiatori "così così", gira e rigira, mi sembra differiscano di poco), dove i nostri eroi interagiscono poco e nulla.

    Capisco meglio quello che intende Eintirol e condivido
  4. .
    CITAZIONE (borden53 @ 21/11/2014, 15:13) 
    Due osservazioni: Di storie storiche non ci sono state solo quelle del 27 e del 49. E se facessimo solo storie storiche (che, ahimè, questo è vero, pochi sanno scrivere) useremmo Harlan ancor meno (perché LUI NON C'ERA, lui) e allontaneremmo la maggior parte dei lettori che non sono colti come te e che confondo Risorgimento e Rinascimento e Garibaldi con i Longobardi, ahimè.

    Sì, certo, sono d’accordo che non tutte le storie possono essere storiche. Sarebbe forse pesante, rischierebbe forse di essere troppo settoriale. Di sicuro sarebbe poco saggio perché mi priverei cmq di altri tipi di possibilità e opportunità che invece in un fumetto cmq generalista sono, devono, essere sfruttate. Ed è vero che non tutte le storie storiche sono venute così bene (non il “Viaggio dei Folli”, scusa se te lo dico, e nemmeno quella caraibica, che mi ha convinto di più) mentre per esempio alcune più oniriche che storiche come il 103 o lo speciale della Scuola Nera sono state quasi perfette (anche il 99! E il saggio sulla Scuola Nera pure con una simpatica ironia e levitas).

    Ed è vero che non tutti probabilmente sanno scrivere "Storia".
    Ma probabilmente perché gli autori per primi non capiscono cos'è "la Storia". Confondono l’anima con la filologia, e non è quest’ultima l’anima ma è sussidiaria all’anima. L’uomo è sempre stato diverso e sempre lo stesso: per questo Pratt piazza un tizio tra i Cangaceiros e con la sua arte sembra parlare di me e di te. Come a te nei momenti migliori è riuscito.

    Una storia colta non è lo spiegone. MM nei primi numeri era grande perché faceva sentire necessario uno spiegone, ma perché lo aveva inglobato nella sua arte e alla fine sembrava quasi che la parte bella della storia fosse proprio lo spiegone (!). Lo desideravi, quello spiegone di Castelli, raccontato come sa fare lui: “sentiamo che mi dice”.


    Ma puoi fare una storia colta senza spiegare nulla: quello che conta è far “sentire”, far scattare quella scintilla che faccia capire al lettore che.. de nobis fabula loquitur. "Davvero, io sono lui."

    C’è più arte in “E la sventurata rispose.” (col “punto” finale) che in migliaia di libri delle nostre librerie che spiegano tutto, ma proprio tutto. E ci stanno ammazzando l’Amazzonia, con quelli. Forse anche più erotismo che in centinaia di porno. L'arte non è "far vedere", non è necessariamente "spiegare". Forse, anzi, piuttosto. Al limite è "saper far vedere", "saper far sentire".


    CITAZIONE (borden53 @ 21/11/2014, 15:13) 
    E' vero, Dampyr è difficile - ma è colpa mia che l'ho fatto così

    Io la vedo più come un’opportunità. Guarda che è proprio la paura di questa opportunità che ha banalizzato (secondo me) terribilmente Dampyr: se offri qualità (nel senso però che ho cercato di spiegare sopra) per me il lettore non scappa, nemmeno il “non-colto”. Uno, se fa arte riuscita, non deve preoccuparsi dei lettori non-colti: al limite deve preoccuparsi dei lettori non-intelligenti . Che per me sono due cose differenti. Ma credo anche per i lettori.

    CITAZIONE (borden53 @ 21/11/2014, 15:13) 
    In quanto alle osservazioni "quotidiane" a volte le metto, ma, ribadisco, sono inutili, tanto che nemmeno te ne accorgi. E Tesla non può andare con un ragazzo nel week-end perchè, forse neppure di questo ti sei accorto, è fidanzata. E quando era viva non ci è andata perchè era impegnata politicamente..

    Questo però non l’ho chiesto io ma Eintirol (sì, lo so che ormai ci considerate, comprensibilmente, in simbiosi).

    CITAZIONE (borden53 @ 21/11/2014, 15:13) 
    e allontaneremmo la maggior parte dei lettori che non sono colti come te e che confondo Risorgimento e Rinascimento e Garibaldi con i Longobardi, ahimè.

    Scusa, solo una chiosa.
    Te buttaglielo, il longobardo. Sarà così importante spiegargli: “guarda..che questo è un longobardo”?

    Dipende. Forse no.
    Forse anzi.
    È la storia, che deve filare.


    Prendi un esempio super-pop come il Gladiatore.
    Scott quando mette Crowe davanti ai Campi Elisi dice: “alt, momento: guardate, questi sono i Campi Elisi, non so se notate sono rappresentati né più né meno come il muro di cinta di una villa agreste romana tant’è che oltre è esattamente il paesaggio bucolico della sua perduta villa dell’aldiquà, perché si presume che questa potesse essere bene la visione dell’aldilà di un rude fedele legionario di Roma”? O quando lo mostra coi Penati, fa dire: “scusate, scusate l’interruzione, solo un attimo: questi che notate non sono soldatini ma i Penati, spiriti della casa verosimilmente in origine nient’altro che spiriti dei defunti della famiglia: probabili lontane ascendenze totemiche”? Certo che no.

    O la frase: “le vostre gesta riecheggeranno nell’eternità!”, “ehm ehm, pardon: citazione, tra le altre, da Silio Italico, manoscritto A Laurenziano”? Sarebbe stato folle!
    Eppure funziona? …Eccome!

    È un film relativamente colto, il Gladiatore: a chi è attento, molte cose le ha azzeccate.

    Conosco gente grezzotta, parecchio grezzotta, che ha odiato il Classico e i suoi frequentatori e l’ha sempre considerata roba inutile se non da disprezzare, che pure racconta se stessa con le parole di quel film.

    E non sa, o ha solo vaga consapevolezza, di stare usando frasi, modi di pensare, espressioni, stili di vita che in altri contesti ha disprezzato o avrebbe anche odiato se li avesse trovati sui libri di scuola.

    E tutto perché la storia regge. Ha un anima. Se c’è questo, puoi perdonare le decine di inesattezze anche filologiche che anche in Gladiatore ci sono (e non mi riferisco alle licenze poetiche come Commodo che uccide il padre o muore in un combattimento con un gladiatore nel Colosseo).

    In effetti, ha fatto più Scott per un rinnovato attenzione popolare verso la cultura classica di decine di convegni e congressi. Invitano Rocco Siffredi come relatore ai convegni di urologia (non so se ci rendiamo conto), dovrebbero invitare Scott all’inaugurazione Anno Accademico della Normale di Pisa!



    E un altro esempio di super-pop: "300".
    È quasi identico scena per scena a quanto riferito da Erodoto. L'avreste mai detto?
    E i bulli che si esaltano a "Questa..è..Sparta!!", non sanno di emozionarsi come poteva farlo un Coluccio Salutati o Papa Pio II Enea Piccolomini.

    Edited by Ered Luin - 21/11/2014, 19:57
  5. .
    CITAZIONE (borden53 @ 20/11/2014, 22:25) 
    In quanto ad Harlan, le cose salienti sono state raccontate. Okay, ha avuto delle esperienze, ma di che genere? Non era un Dampyr, prima. Davvero vi può interessare un albo dove va ai concerti rock o va m giro con lo zaino e rimorchia ragazze? :D

    No infatti, almeno a me (tra l'altro secondo me il 51 non è nemmeno venuto benissimo).

    Quello che dico è che non capisco perché storie come il 27 o il 49 non sono state battute più spesso: anche se ovvio che un certo tipo di storia non comporta di per sé capolavori (il "capolavoro" è in parte frutto di elementi imperscrutabili) però mi sembrava una corda naturale di Dampyr. Questi vivono da millenni, hanno visto Cesare, Alessandro, Buddha, Amakusa Shiro...se vuoi Gesù Cristo (sono della scuola scherza coi fanti e lascia stare i santi ma, insomma..anche senza far vedere Gesù Cristo potevi far vedere Pilato o Levi Matteo (ricordi Bulgakov?)? Natanaele il Fariseo? San Mauro? San Martino? San Lorenzo? Sainte Geneviève? Dionigi l'Aeropagita? Il Santo Pellegrino? Gugliemo di Malavalle che forse fu Guglielmo IX di Aquitania? Che tra l'altro hanno tutti implicazioni antropologiche interessanti), erano lì quando Ioab ficcò tre lance nel cuore di Assalonne appeso per i capelli al ramo del terebinto (ricorda William Faulkner, o il magnifico pavimento del duomo di Siena), erano lì quando gli sciamani salivano come gatti in Siberia cantando canzoni lungo l'albero del Mulino Cosmico e ne scendevano raccontando storie, erano alla battaglia di Frankenhausen nel 1525, erano lì quando i cavalieri mongoli cavalcarono sopra la tomba di Gengiz per disperderne le tracce, e Ossendowski guadò lo Jenissei (l'ho fatto anche io, durante un rafitng in Siberia di 300 km!), quando David vedeva Betsabea nuda fare il bagno e decise di uccidere Urìa l'Innocente, erano in America prima di Colombo, forse vi hanno visto arrivare i fenici ma certo erano sulla barca con Pitea quando vide Thule (la Groenlandia, sembra probabile) e non venne creduto, erano accanto a mio nonno quando si prese il tifo sulle trincee della I Guerra Mondiale, hanno visto le esplorazioni dei polinesiani, i Maori che arrivavano in Nuova Zelanda nel 1400, i variaghi scortare la principessa Irene la Khazara a Constantinpoli per diventare imperatrice.......

    ....e mi rifilate numeri e numeri di scazzottate-tutte-uguali, sparatorie-dove-muoiono-tutti-tranne-qualcuno-di-interessante, paginate del-solito-al-solito-bar-che-fa-sempre-la-solita-battuta-a-Tesla-che-si-conclude-sempre-al-solito-modo-con-la-sola-variante-della-solita-frase-"soldatino"-a-Kurjak-detta-a-volte-sì-a-volte-no?

    Non capisco perché le motivazioni di Draka sono sparite dopo il 100 (non mi dire che il filone è stato chiuso col 100 perché a me pare rimasto sospesissimo).
    Non capisco perché tutta la vicenda del Dampyr del passato sia rimasta appesa pur bastando da sola per numeri e numeri (che ha fatto? perché é morto?ma l'hanno ammazzato? Perché l'hanno ammazzato e come? Ma poi, sarà morto davvero?), ficcandoci intanto un altro tema di per sé pesantissimo da gestire come un nuovo Dampyr (e lo ripeto, sarò preventivo ma in merito mi aspetto delusioni: mi sembra un'idea poco solida, perché tra l'altro non si capisce perché per millenni i Maestri se ne sono guardati (gli sarà venuto un pensierino a qualcuno, ogni tanto, no, in millenni di esistenza? Eppure hanno resisitito) e poi nel giro di 60 anni te ne rifilano 2. Perchè ora? Perché tutti in Europa, tra l'altro? Perché due Maestri non hanno deciso di mettersi da fare, che so, in Indonesia nel 9° secolo d.C.? È ovvio che è in Europa perché quella l'Autore conosce bene e anche solo incosciamente sente affine, mentre culturalmente non conosce e non sente affine l'Indonesia del 9° secolo d.C. Ma dal punto di vista del lettore, rimangono cose arbitrarie che pur rientrando formalmente nella legittima arbitrarietà di un'opera di fantasia, restano però poco consistenti nell'ambito della realtà secondaria del fumetto stesso, che ha, deve avere una sua consistenza intrinseca per essere leggibile. E infatti si è dovuto trovare intanto l'escamotage di mandarlo in una dimensione parallela per farlo crescere alla svelta e prima della pensione di tutti noi.

    Poi, intendiamoci, magari nel prosieguo tutto quello che dico verrà superato e ben risolto: e intendiamoci, io faccio il tifo in questo senso.

    Edited by Ered Luin - 21/11/2014, 12:37
  6. .
    CITAZIONE (borden53 @ 19/11/2014, 20:53) 
    CITAZIONE
    Tocchi un altro tasto..il 51...io non so nemmeno se ero nato... :P

    Beh, allora informatevi prima di parlare, ragazzi! :P

    Non ho detto che non lo ricordo.
    Ho detto che era il n°51, e ora siamo al n°176 + Speciali + Maxi. E sono passati 10 anni.
  7. .
    Senza dubbio Boselli ogni tanto sforna storie assolutamente bellissime.

    (Io tra l'altro ho trovato geniale l'omaggio alla Heroic Fantasy e alla fantascienza anni '30'40'50 - magari non riuscitissimo ma carta da gran giocatore).
  8. .
    CITAZIONE (eintirol @ 18/11/2014, 13:12)
    CITAZIONE (Ered Luin @ 18/11/2014, 19:32) 
    Perché che siano liberi, mi pare auspicabile per esigenze di narrazione. Ma da che cosa si capisce lo siano davvero, però, almeno io l'ho visto poco: ogni volta troppo forti appaiono i Maestri, dichiarati o in incognito, e troppo estemporanei gli interventi dei loro avversari per valutare un'azione che renda realmente arbitri del proprio destino gli umani.

    Non ho ben inteso cosa vuoi dire con la libertà degli umani

    Che sei metti uno superforte con la volontà di dominio e gli altri tutti palesemente inferiori, consapevoli o inconsapevoli, mi sembra hai ammazzato in partenza la possibilità di fare storie un po' diverse le une dalle altre. Infatti le storie spiccatamente coi Maestri si assomigliano più o meno tutte.
  9. .
    CITAZIONE (borden53 @ 18/11/2014, 17:24) 
    CITAZIONE (Ered Luin @ 18/11/2014, 12:56) 
    Il problema di Dampyr è Harlan e in generale i Maestri della Notte: sono pensati troppo forti, troppo potenti, troppo indistruttibili e ciononostante non è stato spiegato bene perché non abbiano già conquistato il pianeta da un pezzo.

    E' stato spiegato più volte, invece. Sono cacciatori individualisti e hanno DECISO di lasciar crescere e sviluppare l'umanità, vivendoci DENTRO come pesci in barile. Semplice, no? Chi era contrario a questa politica è stato messo in condizioni di non nuocere.

    Mi sono spiegato male, hai ragione.
    Non si capisce se gli esseri umani sono liberi o no.
    C'è il libero arbitrio? Sono schiavi?

    Perché che siano liberi, mi pare auspicabile per esigenze di narrazione. Ma da che cosa si capisce lo siano davvero, però, almeno io l'ho visto poco: ogni volta troppo forti appaiono i Maestri, dichiarati o in incognito, e troppo estemporanei gli interventi dei loro avversari per valutare un'azione che renda realmente arbitri del proprio destino gli umani.


    Perché se gli umani sono solo dei burattini...le possibilità narrative calano: vedi i vampiri, che sono stati impostati così marionette dei loro Maestri, che è diventato proprio difficile tirarne fuori uno ogni tanto con una sua identità, perché contrasta con l'universo narrativo ormai creato.

    CITAZIONE (borden53 @ 18/11/2014, 17:59) 
    Si è parlato del passato di tutti e tre. Non sei stato attento? Ma siete certi di aver letto tutta la serie? Per es, il n. 9, il n. 11. il n. 51, lo speciale la leggenda del vecchio ponte? Alcune rivelazioni su Kurjak sono imminenti nelle prossime storie.

    Tocchi un altro tasto..il 51...io non so nemmeno se ero nato... :P


    Avrei preferito qualche monaca in meno e una storia con Taliesin in più.
    Ok evitare il rischio di abuso e di bruciare filoni narrativi importanti...ma noi quel rischio l'abbiamo evitato proprio..

    Edited by Ered Luin - 18/11/2014, 20:05
  10. .
    Il problema di Dampyr è Harlan e in generale i Maestri della Notte: sono pensati troppo forti, troppo potenti, troppo indistruttibili e ciononostante non è stato spiegato bene perché non abbiano già conquistato il pianeta da un pezzo.
  11. .
    CITAZIONE (nathan snake @ 13/11/2014, 11:52)
    uno preistorico che è stato ucciso in culla

    Questo quando è stato detto?
  12. .
    Domanda in circolazione da prima del 1^ numero di Dampyr in edicola.

    Le risposte ufficiali oscillano tra 1 e 2.
  13. .
    CITAZIONE (eintirol @ 11/11/2014, 08:51) 
    Concordo anche su questo, andando avanti così ci faremo i pompini a vicenda.

    cit. Tarantino
  14. .
    CITAZIONE (Tororo @ 7/11/2014, 09:28) 
    [...] Martin Mystere che rimane il personaggio bonelliano più 'vicino' a Dampyr, altro che DD... ;)

    Concordo, Dampyr è decisamente vicino a MM.
  15. .
    CITAZIONE (eintirol @ 10/11/2014, 13:55)
    CITAZIONE (Ered Luin @ 10/11/2014, 17:13) 
    In effetti non l'ho scritto ma questo secondo me è proprio uno di quei limiti di un fumetto che voglia fare "il salto di qualità".

    Che in un fumetto moderno, in 14 anni di sparatorie, scazzottate ed esplosioni non ci sia un proiettile o un frammento che abbia beccato in fronte Kurjak o Dampyr è sostenibile solo davanti a bambini fino alla III elementare.

    A volte penso che Dampyr è l'ultimo fumetto seriale di un certo tipo, dove alcuni elementi si ripetono ciclicamente e continuamente, certo è anche un fumetto contemporaneo per cui ha anche elementi che in Tex e Zagor probabilmente non si trovano.

    E' provocatorio, ma Dampyr, per diventare grande dovrebbe uccidere il padre, che, fatalmente è l'unico che scrive grandi storie su di lui....

    Concordo molto.

    Preciso che non intendo che Kurjak o Harlan "devono morire".
    Intendo che se Kurjak o Harlan non devono morire...devi trovare il modo di non far intervenire le sparatorie come espediente narrativo.

    Perché dire che questi si sparano da 14 anni e non muore nessuno, è veramente roba da lettori ingenui. Con la differenza che Dampyr pretende di non essere ingenuo.

    Edited by Ered Luin - 10/11/2014, 23:13
835 replies since 6/10/2003
.