RADUNO A BASSANO D.G.

Vedo un gruppo di appassionati fumettofili giungere in un paese lontano. Non lo conoscono ancora, ma già dal suo nome riconoscono la devozione al dio più caro agli uomini.
Si lasciano conquistare dal quieto incanto di un piccolo borgo medievale e dicono: "và che bel ponte! và che bello! ma è proprio un gioiellino sto posto!"
E non si avvedono gli incauti che pure il quarto spritz è andato giù per il gargarozzo senza manco avvisare. Da quel momento la gita diventa ancora più divertente, ci si accorge che con 10 euro si beve ciò che in qualunque altra città equivale ad un'estorsione. Ci sono un sacco di fighetti, ma ci sono pure personaggi simpatici e se non tira troppo vento, e se non si ha esagerato troppo con l'alcol, la riva del Brenta è davvero il locus amoenus per stare con la propria ragazza. Chi ce l'ha.
Gli altri si mescoleranno agli indigeni, ben lieti di condividere con i nuovi arrivati i segreti della gaia scienza etilica e svelare i posti di blocco abituali per i folli che non si fermano a dormire.
E mentre in un vicolo isolato offrono in libagione alla natura gran parte di quello che hanno mangiato e bevuto durante tutta la notte, un pensiero fugace si fa via via spazio nella loro testa: "dove cacchio ho lasciato la macchina?"