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Tsam.
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Dylan dog a mio parere ha perso molto in qualità..anke io ho comprato Ghost Hotel xkè in Puglia ero alla canna del gas....e rispetto all'albo inedito nn c'è proprio confronto..una cosa ke ho notato poi è la mancanza i personaggi degni di tal nome ke aiutino lo svolgersi dlle storie..cioè mi spiego..a parte Bloch e Groucho..dove è finito Wells?il "diavolo" pazzo?la signora medium ke nn scrivo il nome o nn finisco +?..cioè effettivamente si è un po' andati verso un personaggio + x il "pubblico"..fatto x piacere e + accessibile..ma ke di fatto nn piace..
a voi i vostri pareri..
ciao Tsam
ps l'ultimo disegnato da Roi nn era malaccio... -
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QUOTE (Tsam @ 11/8/2003, 11:39) l'ultimo disegnato da Roi nn era malaccio..
Roi è Roi! Senza di lui non sarei mai approdato al mondo di Dylan Dog. Le sue storie dylaniate le ho quasi tutte; ora sto puntando occasionalmente agli albi di Brindisi, possibilmente usati ("Tre per zero", "Il lago nel cielo",...).. -
Carlo Maria.
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QUOTE (Tsam @ 11/8/2003, 11:39) si è un po' andati verso un personaggio + x il "pubblico"..fatto x piacere e + accessibile
L'ultimo DD fatto per piacere e + accessibile? Sarà, però un tempo vendeva 1 milione di copie al mese fra originale e ristampe, ora la metà scarsa, con l'originale sotto alle 300 mila.
L'inadeguatezza dello staff di autori di sopperire all'assenza definitiva del creatore di Dylan (Sclavi) è il problema maggiore, quello che ha ucciso Mister No, che sta uccidendo Tex e le altre vecchie guardie.
C.M.. -
Tsam.
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Mi sono spiegato male..quello ke intendevo è ke adesso DD è un personaggio asettico ke nn giustifica il fatto di stare lì..cioè come nn mi ricordo + ki ha detto..poteva esserci anke la Pantera Rosa nell'ultimo numero ed era uguale..e quindi è diventato un personaggio "commerciale"..x la massa..ke continua a vendere solo xkè è DD..come x esempio si compra lo Yomo xkè è lo Yomo qnd il Muller è + buono..(esempio stupido sxo ke si capisca)...cmq se hai bisogno kiarimenti no prooblem..anzi..ci tengo ke si capisca cosa dico ( mio problema cronico....)
ciao
Tsam. -
Tsam.
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Nel tuo post ho letto ke l'assenza di Scalvi è "definitiva"..significa ke nn lavorerà + a Dylan Dog??..x sempre??ma è ancora alla Bonelli??...
ciao
tsam. -
Carlo Maria.
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Guarda: un annetto fa il buon Tiziano concesse un'intervista a Repubblica.
Te la posto, traine tu le conseguenze!
UNO DEI PIU' GRANDI TALENTI NARRATIVI HA SMESSO DI SCRIVERE E ORA CI PARLA
DELLA SUA CRISI
Che fine ha fatto Tiziano Sclavi? La prima volta che ci vedemmo fu a Milano.
Non rilasciava intervista e fu un'impresa strappargliene una. Non parlava
per delle ragioni che non avevano niente a che vedere con lo snobismo, con
il disprezzo, o magari con la semplice strategia comunicativa del tipo: meno
parli e più cresce l'attenzione intorno a me. No, nessun calcolo. Era il
puro disagio psichico a tenere Sclavi lontano dai media. Negli anni a
seguire abbiamo qualche volta parlato per telefono. Ci sentivamo per
commentare qualcosa che era accaduto nel mondo e magari poteva essere
interessante il punto di vista di uno come lui, che aveva le antenne giuste
per capire in anticipo mode e fenomeni.
Ma lui, intendo Sclavi, com'è? Immancabilmente le telefonate finivano con la
promessa solenne di passare per Milano e andare a trovarlo, riannodando
certi fili che improvvisamente si interruppero un pomeriggio di dieci anni
fa, quando visibilmente provato Sclavi abbandonò il ristorante in cui
eravamo, con alcuni suoi amici, per aspettarci fuori.
Non gli ho mai chiesto che cosa quella volta lo fece star male. Nel
frattempo Sclavi ha continuato la sua vita: quel grande fenomeno
massmediatico che ha rappresentato Dylan Dog la sua creatura più
prestigiosa, continua a vivere bene. Ma lui, Sclavi, dice di averla lasciati
in mani più sicure. Non se ne occupa. O se lo fa è solo per quel tanto che
richiede la sua approvazione. Romanzi non ne scrive più. Insomma come vive
oggi uno degli uomini di maggior talento narrativo che l'Italia degli ultimi
trent'anni ha avuto?
SCLAVI: VIA DA DYLAN DOG E DALL'ANALISI
COSI' SONO RINATO AL MONDO
- Mi sono sposato - dice - e vivo felice - La sua nuova casa è a un'ora
circa di treno da Milano, immersa nel verde di un bosco, al riparo, si
direbbe dalle nevrosi che assediano la città. Sclavi è venuto con la
macchina a prendermi alla stazione di Venegono Superiore. Il caldo è
opprimente. Nella Smart l'aria condizionava al massimo. Mi stupisco che
guidi, che abbia una patente. Che sia così disponibile. Una scritta su un
muretto recita "Forza Azzurri" Gli chiedo se ha seguito i mondiali di
calcio.
- Non mi piace il calcio, non sono tifoso, non mi piace la televisione. Però
ho visto Italia-Corea. Ho visto quella partita e sono convinto che se l'
Italia ha perso la colpa è stata anche mia. Ho l'impressione, a volta, di
portare sfiga
G: Perché non le piace il calcio?
- Non mi piace lo sport in generale. Lo sport è fascismo
G: In che senso
- Trionfa la forza, la competizione, e alla fine vanno avanti solo i primi.
E' una scuola di umiliazioni
G: Sembra un fatto personale
- Lo è. Ripenso all'educazione fisica nelle scuole. Quei professori di
ginnastica, così odiosi e inutili, che impartivano ordini. Ero un bambino
grasso, goffo, silenzioso. Preso di mira dalla loro tracotanza mentale e
fisica
G: Come è stata la sua infanzia?
- Se la paragonassi a quella di tanti altri, forse direi normale e a tratti
felice. Ma io so che è stata brutta. E non ho bei ricordi
G: Lei è nato in un paesino del pavese
- A Broni, però ho abitato per tutta l'infanzia a Canneto Pavese, un posto
che odiavo
G: Perché?
- Vorrei non rispondere
G: E' così doloroso ricordarlo?
- Diciamo che mi appello al quinto emendamento perché la risposta potrebbe
incriminarmi
G: Che cosa pensa del fatto di essere considerato un uomo di talento
- Non so che cosa pensare. Dica lei
G: Dovrebbe farla sentire meno infelice
- Trova? Se talento è inclinazione che un genio ha verso qualcosa, allora
non mi interessa. Non mi considero certo un genio. Se talento è voglia di
comunicare attraverso la scrittura, allora l'ho avuto
G: Perché parla al passato
- Da tempo non faccio più niente. O meglio non faccio quello che la gente e
gli amici si aspettano
G: Si sente in crisi?
- Mi sento un po' vecchio e stanco
G: Mi scusi, quanti anni ha?
- Vado per i cinquanta
G: Le crisi, diciamo quelle creative, fanno comunque parte del talento
- Stephen King ha descritto benissimo cosa vuol dire per uno scrittore di
talento finire nel gorgo della crisi: la paralisi mentale, la noia che
avvolge i pensieri, il senso di inutilità. La differenza è che le sue crisi
sono durate alcuni mesi. Le mie vanno avanti da anni
G: Se dovesse definire la crisi con una battuta?
- Qualunque cosa decidi di scrivere deve nascere da una spinta interna. Se
non c'è quella, se non c'è il desiderio, che fai?
G: E' databile questa crisi?
- E' cominciata seriamente con il mio ultimo libro pubblicato
G: Se non sbaglio un romanzo
- 'Non è successo niente' è il titolo. Avevo riposto aspettative enormi in
quel romanzo
G: Perché?
- Parlavo di me, forse di una generazione un po' allo sbando. E' poi diciamo
la verità, non mi dispiaceva quello stile.
G: un po' cinematografico.
- Ecco. Capisce? E' come sapere di avere la storia giusta e le persone a cui
raccontarla. Mi aspettavo un successo, come minimo, planetario
G: E invece?
- Settemila copie, con una grande editore. Mi è crollato il mondo
G: Sono cose che capitano, le resta la consolazione di aver scritto qualcosa
innanzitutto per lei
- Scherza? Io scrivo per gli altri. Sono balle quando qualcuno dice che lo
scrittore scrive per se stesso. Quelli che tengono le loro opere nel
cassetto non vedono l'ora di essere pubblicati postumi
G: Lei quando ha cominciato a scrivere per raccontare?
- Fin da piccolo. Ricordo che è stata mia madre la prima lettrice. Scrivevo
e disegnavo. Ma nel disegno non avevo affatto talento
G: Altre passioni artistiche?
- Il regista cinematografico, ma è un lavoro troppo di gruppo perché lo
possa davvero fare. E poi il cantautore, ma ahimè sono stonato
G: Però ha scritto canzoni
- Delle ballate. Umberto eco mi ha detto che la metrica di quelle ballate
era sbagliata. Ma io le ho scritte pensando alla musica e non per essere
recitate
G: Il suo Dylan Dog a volte era arricchito di alcune ballate. Non le pesa, o
meglio non la turba, il fatto di aver rinunciato a raccontare le sue
imprese?
- Anche in Dylan Dog ho investito tantissimo. Lì dentro c'è la mia vita. Non
ho mai fatto classifiche su che cosa era meglio, se scrivere fumetti o
romanzi
G: Le da fastidio che se ne parli?
- Niente affatto. Non sono come Conan Doyle che odiava Sherlock Holmes. In
tutto avrò scritto un centinaio di storie di Dylan Dog. E spesso piangevo
quando morivano i mostri. Capisce che alla fine uno come me si sentiva un po
' spompato
G: Cosa pensa del fatto che qualcun altro ha continuato a raccontare le
storie di Dylan dog
- Ritengo che gli sceneggiatori che mi hanno sostituito siano bravissimi.
Oggi i miei interventi sulle storie sono davvero minimi
G: Dopo Sclavi i nipotini di Sclavi
- Non la metterei in questi termini. Nei momenti di massima esaltazione mi
piace immaginare che certe cose abbiano dato vita a un gruppo. Però sono per
l'abolizione dello sclavismo
G: Non male, mi sembra una battuta di Groucho
- Potrebbe averla pronunciata
G: Il personaggio di Groucho era il contrappeso agli incubi di Dylan dog
- E' vero. Del resto l'horror mi piace sempre meno. E' lo splatter come
genere è finito. Le poche storie alle quali ancora lavoro tendono alla
commedia, alla Neil Simon per intenderci
G: Quindi non è buio totale nella sua crisi
- Avevo incominciato a un romanzo nuovo, ne ho scritto una metà e alcune
storie nuove di Dylan Dog. Poi è arrivato il blocco. Mi ricordo che fissavo
il computer acceso con una malinconia crescente e io che dico "Tiziano, che
cazzo stai scrivendo"
G: Ha buttato tutto?
- Non butto mai niente. E' una regola. Ho il senso del lavoro e del tempo
che passa
G: Che rapporto ha con i soldi?
- Ho un po' le mani bucate. Sono un tirchio dai cinquanta euro in giù- Non è
mia la battuta, ma rende l'idea. I miei soldi vanno via per le cose più
futili. Colleziono di tutto: computer, penne stilografiche, accendini,
statuette di Superman, armi di plastica, videogiochi. Circondato da queste
cose sono un bambino felice
G: Che senso ha per lei collezionare
- Nessuno, anzi le dirò che a pensarci bene mi provoca una leggera
tristezza. Credo che il gesto del collezionare sia prettamente maschile. Il
che la dice lunga sulla scarsa intelligenza degli uomini.
G: Lei colleziona anche libri
- Li colleziono, diciamo li raccolgo, e a volte li leggo
G: Con che criterio?
- Nessuno. Passo tranquillamente da Don Chisciotte all'ultimo Ludlum. Però i
miei autori preferiti sono Thomas Mann e Stephen King
G: Un accostamento un po' ardito
- No, perché metterei tranquillamente Misery all'altezza di tutto Mann. E'
un libro che riscatta le pene del romanzo popolare
G: E' la storia di un'ossessione, di uno scrittore costretto a scrivere
- Uno scrittore non dovrebbe mai essere costretto. Sei costretto a fare l'
operaio, il minatore, ma non lo scrittore
G: Com'è la sua giornata , ora che scrive sempre meno?
- Dormo, mangio, faccio le cose più normali. Mi occupo del cane e del gatto.
Vedo molti film. Per un po' lavoro e leggo, ora mi occuperò ad esempio della
mia biblioteca
G: In che senso?
- Ho deciso di donare i miei 25 mila volumi alla biblioteca civica del
paese. Vorrei che a goderne fossero gli altri, soprattutto i ragazzi
G: E' strano una donazione fatta in vita
- Da morto che gusto ci sarebbe?
G: La morte è spesso entrata nella sua vita
- E' stata la compagna delle mia vita. Non sa quante volte mi sono svegliato
in un letto d'ospedale dopo aver tentato il suicidio. Arrivavo a prendere
centinaia di pasticche. Ma siccome sono un vigliacco militante, telefonavo
all'amico chiedendogli di venirmi a salvare
G: Come ha curato le sue depressioni?
- Ho provato di tutto. I farmaci innanzitutto. Potentissimi. Ricordo che la
volta in cui andammo assieme al ristorante avevo assunto un farmaco a causa
del quale mi sentii malissimo. Scoprii in seguito che era incompatibile con
certi cibi. Poi ci fu l'elettroshock. Fu umiliante, avvilente, pazzesco
G: Perchè
- Venni ricoverato a Pisa in una clinica e poi fui portato da un'altra
parte, perché la clinica non era attrezzata. La cura, voluta da un celebre
primario che aveva scritto tanti celebri libri, consisteva in una serie di
elettroshock da fare sotto anestesia totale. La terza o quarta volta che
andai furono così goffi, così dilettanteschi da farci involontariamente
vedere un paziente che stava subendo lo stesso trattamento. Fu uno
spettacolo orribile
G: Lei cosa fece
- Me ne andai di corsa. Fermai un taxi e chiesi ala tassista quanto mi
sarebbe costato arrivare a Milano. Mi disse: un milione. Salii in macchina e
partimmo.
G: Quando prima alludeva alla sfortuna era anche a questo che si riferiva?
- Ma sì, per dirla con Guccini, la mia vita fino a un certo punto è stata
"tutto in incubo scuro, un periodo di buio, gettato via"
G: La vita di ciascuno di noi è una somma di atti
- La mia è fatta di sottrazioni
G: Qual è la cosa più importante che le è capitata nella vita?
- A parte mia moglie Cristina, la psicoanalisi. L'ho fatta per 24 anni.
Senza analisi non credo sarei qui a parlare
G: E cosa ha provato quando anche l'analisi è finita?
- Un misto di stati d'animo. A volte di sollievo, altre ancora di rabbia
G: Rabbia perché?
- Conosce il rancore che monta dentro quando ci si sente abbandonati dalla
donna che sia ama? Ecco l'analisi per me era la donna che amavo, era il mio
latte, il mio nutrimento. A volte sono talmente incazzato con lei che mi
dico che non è servita a niente
g: E lo pensa davvero?
- Non so benissimo che non si può essere pazienti a vita. Lo dice l'
esperienza e anche i sacri testi
G: Rientrano nelle sue letture i vari Freud e Jung?
- Ho sempre avuto un blocco nel leggere cose di psicoanalisi. Quando
capitava l'occasione mi dicevo: ma questo testo lo deve leggere il mio
psicoanalista, non io che lo pago
G: Quando ha terminato l'analisi?
- Circa tre anni fa
G: Si potrebbe insinuare che quando a smesso con l'analisi ha anche smesso
di scrivere
- Detesto le relazioni ricattatorie, del tipo se finisce una cosa finisce
anche l'altra. E sebbene a volte ami piangermi addosso, devo dire che la mia
vita oggi va molto meglio
G: Uno Sclavi ottimista?
- Sono un uomo di sinistra, ma l'ottimismo lo lascerei perdere
G: Del tutto?
- Mettiamola così. Ricordo una frase di Lichtenberg che recitava "Non posso
dire se le cose saranno migliori quando cambieranno, ma so che devono
cambiare se si vuole che siano migliori". Lo diceva nel Settecento, ma non
credo che oggi dovremmo apportargli molte correzioni
G: Come ha scelto la casa dove abitare?
- Non è distante dalla clinica dove sono stato ricoverato. Qui intorno è
tutto molto bello
G: Vai spessi a Milano?
- Il meno possibile. Vent'anni fa l'adoravo, oggi mi appare volgare e
cattiva
G: Cattiva?
- Si, incattivita. La sento ostile. Preferisco starmene qui a badare alle
mie cose. Vedere i miei film prediletti
G: Ma non la televisione
- Sono quattro anni che non la guardo, con l'eccezione della partita di
calcio che le dicevo
G: Cinema sì, televisione no. Perché?
- Ciò che il cinema crea, la televisione distrugge
G: Un entusiasmo motivato da cosa?
- Non lo so. Ero un neonato quando mia madre mi portò le prime volte al
cinema
G: I suoi registi prediletti?
- E' difficile e forse ingiusto stilare una classifica. Dovrei lasciar fuori
Trauffat, rohmer, Hitchcock, De Palma, Chaplin, però...
G: Però...
- I registi che amo di più in assoluto sono Moretti e Kubrick
G: Due autori diversissimi
- Sono perfetti. La simmetria di certe scene, il contrappunto delle battute,
la freddezza con cui girano, me li fa mettero sullo stesso piano
G: Moretti è molto più elementare di Kubrick
- E' raffinatissimo. Solo che non lo fa vedere. Del resto è questa l'arte di
un talento: sorprendere nascondendo ciò che altrimenti diverrebbe troppo
facile da vedere
G: Traduca
- A me capitò di dire che Barry Lindon fosse in qualche modo un film di
fantascienza. La battuta non fu capita. Poi un giorno ho letto Kubrick
sostenere che un film che parla del passato e del futuro è un'opera di
fantascienza. Quello che Kubrick spiegava io lo avevo semplicemente intuito
. -
Tsam.
User deleted
Azz..a sto punto devo dire ke ormai bisogna perdere le speranze..però forse se vedrebbe tutte le persone ke ankora aspettano un suo ritorno fose capirebbe..io lo ritengo uno dei + grandi creatori di fumetti..poi..ognuno la pensa come vuole..xò mi spiace..
grazie tutore x l'intervista.....
ciao
tsam. -
Bloortianarmy.
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QUOTE (HellChild @ 10/8/2003, 18:29) QUOTE (Bloortianarmy @ 8/8/2003, 18:31) QUOTE (HellChild @ 8/8/2003, 18:09) siamo ancora in pochi è vero! ma per ora perchè nel numero di Agosto cioè quello in edicola domani (teoricamente...)questo forum verrà "pubblicizzato" nella rubrica...perciò secondo me dovremo aspettarci un boom di iscrizioni!!!
Speriamo!
hai visto che avevo ragione solo tra l'8 e il 9 di agosto ci sono state nove nuove iscrizioni a questo forum!!
L'esercito dei dampyriani si sta espandendo!!!
Vedo, vedo! Bene.....più iscritti ci sono, migliori saranno le discussioni.....e hai notato che scalata della classifica generale ha fatto il forum?. -
HellChild.
User deleted
Ho notato....adesso deve continuare così!!! . -
CarDestroyer.
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Io credo che se il thread dice OFF-TOPIC, ci possa stare di tutto, anche una diatriba tra sistemi operativi, o i miei tempi sul giro confrontati con quelli di Valentino Rossi (questa è grossa, lo ammetto ). D'altronde, il significato di off-topic è "veloce e non esaustivo excursus su argomenti non correlati con la discussione principale". Direi, quindi, che la recensione costante e minuziosa di qualunque altra testata, è inappropriata. Tuttavia, è anche vero che la discussione può essere aperta: sta al resto dei partecipanti decretarne la vita o la morte.
Mica siamo in politica, no?
Per quanto riguarda le nuove iscrizioni: anch'io appartengo a quelli iscrittisi dopo aver letto l'editoriale dell'albo di agosto.. -
Nikolaus.
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Avete letto "Resurrezione"?.. Devo dire che è nettamente un passo avanti rispetto alla famiglia Milford.. Voi che ne pensate?.. . -
Tsam.
User deleted
Appena ho tempo..esco in edicola e poi ti faccio sapere....ciao
tsam. -
Guglie.
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Leggo stasera e poi ti faccio sapere . -
Tsam.
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Comprato letto..e diciamo ke..ecco..insomma..+ ke altro..visto ke..boh..devo dirtela sinceramente..carino..un 6 appena appena xò x me..;la sceneggiatura in alcuni punti mi sembra fare un po' acqua..e fra l'altro nn è originalissima..disegni buoni..ma anke qui niente di eccezzionale..il finale quello sì è n po' a sorpresa...speravo in qls meglio..forse sono io un po' troppo critico..ma nn è il Dylan ke piace a me..
ciao
tsam. -
Guglie.
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Comprato ed iniziato a leggerlo...avro' letto le prime 20 pagine...
Storia: per adesso molto "gia' vista"...il poliziotto stile Cobretti (tu sei il male ed io sono la cura)...il ritorno dalla morte...che palle! Spero di ricredermi nell'andare avanti dell'albo
Disegni: Bigliardo mi piace molto come disegna, ma non mi piacciono molto gli inchiostri...pero' ci sono alcune giochi ci luce /ombre che sono spettacolari!
Finisco di leggerlo e posto il resto.