ALBO 133 I VAMPIRI DI LONDRA

Bella! Inizio triste, ma eravamo stati "preparati" alla morte di Vera già qualche numero fa...e mi è piaciuto come Borden ha affrontato l'argomento, con sobrietà e affetto verso uno dei personaggi più belli di questa serie! L'agente speciale Odette è stata una grande donna, coraggiosa e buona ed è un grandissimo peccato che ci siano così poche donne come lei nel "mondo reale"!
E' presto per giudicare la storia, ovviamente, ma mi piace che ogni tanto ci siano queste "super storie" che danno una sistematina alla nostra intricatissima saga!
Due note:
- finalmente "qualcuno" inizia a dire che di Marsden non se ne può più, coi suoi piani del cavolo, tutti contorti e assurdi! Che prendesse finalmente in mano la situazione, per una volta! Anche se, in quel flash telepatico, mi è parso che avesse l'espressione di chi culla una bomba...
- Erlik Khan, amore mio. Rapisci anche me, ti prego! Anche in bicicletta! E sono sicura che a papà basterebbero molti meno cavalli...una Panda sarebbe sufficiente!

Dopo Victor e Dellroy ci saluta anche Vera Bendix, con una tavola disegnata stupendamente... ritroviamo poi quasi tutti i personaggi di Londra, Jack Tarrant salvato dal lupo azzurro alleato nel presunto palazzo di Marsden, dove Harlan invece di regolare i conti, si ritrova davanti ad un enigma di Marsden, che riporta i nostri al globetrotters odierno, e a quello nella Londra vittoriana dove c'erano Stocker, Irving e Vambery, che riportano un episodio di Erlik Khan, e finiamo in Transilvania in attesa di conoscere il conte del castello nero...... Poi di sicuro nel presente la drummond school nasconde qualcosa, e ci andranno di mezzo i ragazzini + Shady e Samantha King

avrei preferito che vera ci lasciasse prima. non che non mi sia piaciuta come personaggio, ma avrei reputato una chiusura migliore se fosse morta nell' ultimo numero in cui è apparsa prima di questo. è un buon inizio, con una presentazione di tutti i personaggi che compariranno. per un attimo ho temuto anche per jack tarrant, già mi vedevo un'ecatombe come guanto di sfida ai nostri.
e questi pipistrelli? ne vogliamo parlare? come mai l'apparizione improvvisa di questo stereotipo? sarà davvero per amor di citazione di "cacasotto" marsden? (come mi sento vulvia oggi...)