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Tororo
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Maestro della Notte
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La storia mi è in gran parte piaciuta, per lunghi tratti, e Giusfreddi si conferma un autore capace di spunti narrativi sempre originali (vedi anche L'amica mortale o Il figlio di Erlik Khan)
l'unica cosa che gli rimprovero un po' è il finale: a un certo punto c'è la frenesia di far morire tutti i personaggi, che ho trovato un po' eccessiva e senza senso. Per il resto una storia a tratti toccante, ben scritta, con qualche spunto perfino umoristico (vedi i due vecchietti che giocano a scopa), in cui i licantropi si mischiano bene con i non morti senza cadere nel rischio molto concreto di creare un'ammucchiata, ed in cui rivediamo indirettamente Vrana e direttamente Marnesh, altro prototipo di non morto decisamente fuori dalla norma. C'è perfino l'omaggio a Zagor: anzi, mi chiedo se il ciclista non sia in realtà il ritratto (o autoritratto) di qualche sceneggiatore/disegnatore della Bonelli
Disegni: non sono un amante del tratto di Fortunato, che trovo comunque migliorato rispetto al passato. Secondo me ha perso un po' l'occasione unica di disegnare Matera: conosco abbastanza bene la città e devo dire che la sua riproduzione non mi è sembrata cogliere il carattere particolare della città. E' anche vero però che la maggior parte delle scene a Matera si svolgono di notte, quindi con buio e ombre
Curiosità: l'universo Dampyr sembra immune al Covid. Non si vedono personaggi con le mascherine, non esistono lockdown. Chissà se è una precisa direttiva di Boselli o tutte queste storie che sono uscite da marzo in poi erano già pronte prima di febbraio
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24 replies since 3/10/2020, 17:31 1127 views
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