Nervi ottici

Un piccolo brano

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  1. CarDestroyer
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    Mercenari S.p.A.
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    Himogen era distesa sul lettino rigido, vestita solo degli indumenti intimi. Il robot medico le aveva sistemato con inutile delicatezza le gambe, e i pannelli fotoassorbenti dello scanner volumetrico leggevano le sue condizioni interne in tempo reale. La temperatura le impediva di sudare o di tremare e, grazie a Dio, l'odore dell'aria era quanto di più neutro potesse esistere. La totale assenza di altre persone la fece rilassare. Il robot le legò gli arti e la testa. «Perderò il controllo?» Il fatto di non averne dalla vita in giù era sempre stato terribile.
    «Le nanomacchine cominceranno dalle gambe, cosicché non sentirai niente. Quando arriveranno alla vita, il tuo sistema nervoso reagirà come ad una intrusione esterna. Il livello del bruciore sarà tenuto sotto controllo dallo scanner che piloterà le nanomacchine.»
    Himogen chiuse gli occhi. «Ti piace indorare la pillola eh?»
    «Quando te la senti, dai il via» glissò la mente artificiale.
    Lei grugnì il proprio assenso e trattenne il respiro.
    I tentacoli del robot medico, ognuno terminante con una siringa, si allargarono a ventaglio.
    Ci furono tante punture, brevissime e indolore. Immaginò i robottini che si animavano al contatto con il sangue e schizzavano via lungo vene e arterie. Eniac le aveva confidato di aver fermato il cuore di Luca, per permettergli di spargersi in modo razionale nel sistema linfatico, senza ingolfare le valvole cardiache, e che con la nuova generazione hardware non ce ne sarebbe stato bisogno. Quindi una cavia c'era già stata. Questo le fece dimenicare l'incubo della notte prima, in cui i nano le squarciavano la carne per avvolgerla in una armatura semisenziente.
    «Il lavoro è iniziato. Le punte delle dita dei piedi sono già cablate.»
    Eniac sfiorò la pedanteria nell'illustrare i progressi, e quasi le sfuggì quel "preparati", quando la informò che i nervi originali nel midollo osseo stavano per essere giuntati. Sbarrò gli occhi sullo specchio dello scanner. Pesantezza e intorpidimento: fantasmi nuovamente corporei. Provò a muovere le palme dei piedi, poi le dita... C'erano frequenti tic, però rispondevano. Le palpebre erano già piene di lacrime quando le nanomacchine iniziarono a scavare gli spazi per i nervi ottici. L'urlo le raschiava la gola come uno scovolo per fucili. Eniac le aveva detto che sarebbe tornata completamente a posto anche senza, e le aveva anche detto che con quelli sì, non sarebbe stata più così umana. Il sudore rese viscidi i lacci, la schiena si arcuò affondando la pancia illividita nella cinghia, il rombo del dolore la strappò da ogni pensiero. Quando, infine, fu sul punto di perdere i sensi, un ologramma che poteva vedere soltanto lei, l'avvertì del completamento dei lavori. Accidenti a te, pensò rivolta alla mente artificiale, è in italiano! Il mondo si oscurò dolcemente.

    Il risveglio la colse nella sua stanza da letto illuminata dal bel sole estivo, avvolta nelle coperte, girata su un fianco. Stufetta era acciambellato sul cuscino a un palmo dal naso, e il profumo del manto pulito la spinse ad abbracciarlo. Lui si lasciò sprimacciare un po', prima di scendere a chiedere la pappa. Himogen si girò sull'altro fianco tirandosi al petto le gambe, poi scese dal letto. Il micio la fissava con la testolina tigrata quasi parallela al pavimento. Il ricordo dell'operazione le tornò come un pugno al plesso solare. Il pigiama, finì in due punti diversi della stanza. A piedi nudi, fece il giro del locale, inebriandosi del tup-tup della pelle morbida sulle mattonelle, lasciando che il cervello girasse a vuoto tra una giravolta, un inchino e un salto a toccare il soffitto. Stufetta miagolò la sua fame. La sedia a rotelle e il robot erano spariti. «Spero non vorrai obbligarmi a rifare il letto» cinguettò rivolta al vuoto.
    «Buongiorno Himogen. Il robot si trova nel prato a tagliare l'erba. Adesso che non hai più bisogno di assistenza continua, posso ottimizzare il suo tempo.»
    Lei portò un dito sulle labbra. «Perché non vedo la telemetria?»
    «Devi chiederla esplicitamente, indicando cosa vuoi o per cosa ti serve. Forse immaginavi un sistema invasivo. I tuoi nervi ottici funzionano allo stesso modo: finché non ti servono, sono dei sensori tattili.»
    «Perché Luca ha rinunciato ai nervi organici?»
    «Lui non aveva scelta a quel tempo. Le nanomacchine dovevano usare gli spazi originali dove costruire le fibre ottiche.»
    Strinse le braccia conserte, dondolandosi sulle gambe. «Avevi detto che non sarei stata una cavia.»
    «Così è, difatti.»
    «Avrò bisogno di tempo per imparare?»
    «Avrai bisogno di abitudine. Puoi rivolgerti a me con il pensiero.»
    «Sarai sempre con me?» Ecco la fregatura.
    «Il livello di comunicazione è regolabile: puoi trasmettermi tutti i tuoi pensieri sempre, oppure chiudere la mente del tutto. Entro questi limiti sei libera di fare ciò che vuoi.» Ci fu una pausa di due secondi. «Ti consiglio di chiuderla se stai facendo sesso: ho problemi a seguire l'evolversi dell'azione, e potrei ordinare qualcosa di spiacevole alle neuromacchine.»
    Le guance le si imporporarono. «Ti è già successo?»
    «Preferisco non rispondere: esiste un solo altro soggetto potenziato.»
    Stufetta si alzò in piedi e le afferrò una gamba con gli artigli. «Ahi!» Lo prese sotto la pancia e lo sollevò. «Mi hai fatto male.» Lui si umettò le labbra e strinse gli occhioni. «Mi hai fatto male!» Ballarono un valzer lento, tra le onde di un mare silenzioso.
    ...
     
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  2. CarDestroyer
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    Questo non è un racconto, ma un brano del dodicesimo capitolo di un romanzo molto più ampio e corale, che sto scrivendo proprio in questi mesi. Non so ancora se orientarlo ai ragazzi (Himogen è una diciassettenne) o agli adulti -per il momento è neutro-, e spero di terminare la prima stesura entro novembre. Spero. Poi passeranno altri sei mesi per la revisione, e a quel punto vedrò cosa farne.
    Visto che un po' tutti avete messo dei vostri racconti, ho pensato di presentare qualcosa di mio... Purtroppo ho smesso di scrivere horror da un pezzo, anche se fa capolino ogni tanto tra i gauss-rifle!
     
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  3. Tsam
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    Devo dire ke ad una prima lettura nn è male..anke se ho fatto un po' fatica a chiarirmi il contesto..nel caso tu volessi passarmi il romanzo finito x darti una mano x la revisione mi trovi disponibile....x adesso complimenti x il lavoro..
    ciao
    tsam
     
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    Dampyr

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    Bello! la prima parte ha rievocato l'atmosfera 'cyberpunk' di anni passati a giocare di ruolo...
     
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  5. Galack
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    Veramente degno di nota...continua così!

    Mi rendo disponibile anch'io per una revisione finale del testo!
     
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  6. CarDestroyer
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    QUOTE (Tsam @ 22/9/2003, 22:54)
    Devo dire ke ad una prima lettura nn è male..anke se ho fatto un po' fatica a chiarirmi il contesto.

    Questo perché non ho esposto la trama!
    Attualmente la storia conta sei personaggi attivi, più uno nuovo da mettere alla prova (o da accoppare se non mi soddisfa, come nei telefilm!), e un altro paio meno incisivi. A questi se ne aggiungeranno altri, via via che ne avrò bisogno.
    Siccome sto andando avanti "lasciando agire" i personaggi, posso solo dirti che c'entra la colonizzazione del sistema solare da parte dei cinesi , una impresa aerospaziale italiana (inventata ), un po' di politica, tante sane mazzate, molta psicologia introspettiva... e tecnologia a go-go se manterrò l'impostazione children-friend (Himogen potrebbe addirittura diventare una quindicenne nella stesura definitiva). Ovviamente non manca il messaggio sociale.
    Ah, l'anno è intorno al 2030!

    ...
    Luca indicò i due capofabbrica. Li attese a distanza di sicurezza dal resto degli operai. «Dov'è Cesari?»
    Walter Capofante sbiancò, e Monica abbassò gli occhi.
    Luca sentì defluire il sangue. «Che cosa è successo?» chiese con un filo di voce.
    «E' in ospedale,» sussurrò Monica, «un camion lo ha centrato mentre veniva qui.»
    «Oddio! Lui come sta?» Dimenticò per un attimo la missione.
    «Ha qualche osso rotto e un po' di contusioni» balbettò Walter. «Per il resto è okay. Vado a prenderlo?» I due lo fissarono.
    «Capofante, non dobbiamo mica salvare il mondo, sai?» Luca si prese il mento fra le mani. «Bene. Avete provato a sentire qualcun altro?»
    ...

    E il resto è "patent pending"!
     
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  7. AdrianLeverkühn
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    molto molto molto interessante !!!
    sia il brano che hai trascritto, sia l'idea che ci hai esposto...
    mi piacerebbe leggere l'intero romanzo quando sarà terminato...
    a presto.. spero !
     
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  8. AChangeOfSeasons
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    Beh che dire... UNA FIGATA PAZZESCA.
    Adoro questo genere.. non vedo l'ora di poter leggere il tutto.
    Te ne intendi di tecnologia, eh?
     
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  9. Ray of Darkness
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    Commento con grande ritardo... Car prenoto la prima copia quando verrà stampata ci conto eh
     
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  10. CarDestroyer
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    Prima bisogna che ricominci a scrivere decentemente .
     
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    Maestro della Notte

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    e questo? :cry:
    Non picchiarmi, ma mi piace...
    :bye:
     
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  12. CarDestroyer
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    Può darsi :) .
    Che non ti picchi :P

    Questo è un brano di un pezzo molto più ampio, ma ancora incompleto. C'ho messo troppa azione, bisognerebbe che la diluissi un po' :D .
     
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    A me piace così com'è, ma è solo una mia opinione! ;)
    Cmq:
    Oh, musa ispiratrice di Car "Il risolutore" donagli lo spunto e la forza per terminare l'opera incompleta!
    :lol:
    :bye:
     
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  14. CarDestroyer
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    Eh, l'avevo trovata la musa ispiratrice :( ...
     
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    Maestro della Notte

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    Dho, credo di aver capito....un po' in ritardo eh?...bhe, ma non è colpa mia se sono tonto... :huh:
    Emm...(come cacchio me ne tiro fuori adesso?)...bhe, dai questo mi sembra un ottimo momento per scrivere un nuovo racconto! Potresti incominciare con un Netrunner che si è ritirato da tempo dal giro per motivi personali, quando un altro Netrunner molto meno esperto (di nome...ad esempio..Eindh..) si mette nei casini con una grossa multinazionale di software e disperato chiede aiuto al veterano riuscendo in qualche modo a convincerlo...eh? ;)
    O magari per toglierti dai piedi la mia noisa presenza potresti farmi impersonare un cyberspicopatico che muore subito in maniera atroce e dolorosa (sempre che sia possibile per un cyberpsicopatico provare dolore..) così eviti di picchiarmi nella realtà, eh? :P
    :bye:
     
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18 replies since 22/9/2003, 23:49   603 views
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