Posso concordare con te quando scrivi che:


il genere horror che mantiene solide basi di realismo, ambientazioni esistenti, personaggi plausibili, storie con poche concessioni alla fantasia è anche per me fra i più affascinanti (aggiungi un vampiro, lo dai per scontato con tutti i suoi poteri, e vai con la storia).

Solo che secondo me se su queste basi ci fai una serie di centinaia di albi alla fine scadi nella monotonia... è inevitabile.

Pensa che io avevo storto un po' il naso già al 5 numero, quando entrarono in gioco Caleb e gli Amesha, Nergal e l'altra squadra, la legge dell'equilibrio e via dicendo... lì per lì avrei preferito un mondo reale popolato anche da vampiri e basta.

Solo che dopo 20 numeri in stile 'Notturno in rosso' o simili uno si stufa...le dimensioni parallele saranno sì, diciamocelo un po' una boiata (che poi ci siano studi di fisica in corso sulla questione è un altro discorso), ma donano alla testata un ampio ventaglio di possibilità narrative di cui c'è sempre bisogno.

Conosco molto poco Dylan Dog a esser sincero, ma questo speciale non mi è parso poi così simile alle storie dell'investigatore londinese..cos'è che lo rende negativo? le dimensioni accedute tramite sogno? artificio non di certo nuovo ma affascinante, e la trovata del maestro che cerca di sfruttare il ragazzo speciale è abbastanza originale; il finale rapido? ma di questo se ne è discusso per secoli nel forum..nessuna novità...a Boselli piace così, ha i suoi motivi...meglio spendere pagine su ambientazione e per caricare la tensione che indulgere sul finale.

Insomma accetti Comenius che teletrasporta insieme a Nikolaus i nostri nella praga di qualche secolo fa' e ci rimane imprigionato e non accetti un tentativo di razionalizzazione delle dimensioni parallele? ne ho visti di molto peggiori (tipo quello di Nathan Never, ahimè).

Una di queste sere me lo rileggo, lo speciale...a me è piaciuto, molto più del primo.