Peggio delle Bestie

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  1. marpioncino
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    Era una bella giornata di primavera e un piacevole venticello rendeva gradevole lo stare all’aria aperta sotto il sole.
    I due avvocati sedevano su una panchina in un grande parco pubblico della città e discutevano del più e del meno finendo i panini presi per pranzo.
    Il più giovane, mandando giù l’ultimo boccone, si rivolse all’altro: “Ormai gli uomini sono diventati degli animali selvaggi”. Sospirò accartocciando la carta velina dell’hot-dog. “Anche dopo anni di questo lavoro, riesco ancora a stupirmi del livello di barbarie a cui siamo giunti, a quale efferatezza”.
    L’altro uomo si limitò a sorridergli amaramente e a rispondere: “Fino a qualche anno fa la pensavo come te, ma un fatto mi ha fatto capire che l’uomo è molto peggio delle bestie”.

    Sembrava un banalissimo caso d’omicidio: il marito che uccide la moglie e che fa passare il tutto per una rapina. Ma questa volta pareva esserci qualcosa di diverso.
    Il Tizio era il tipico Mister Perfettino: un manager rampante, pieno di soldi e con la classica moglie a casa rompiscatole ed insoddisfatta. Il menage famigliare scorreva fra i pochi alti e i parecchi bassi: i due litigavano di continuo.
    Poi un bel giorno la donna viene trovata nel salotto con la testa fracassata da un soprammobile. La casa rivoltata da cima a fondo e svaligiata.
    Sembrava l’opera di un ladro preso dal panico, ma la polizia pareva pensarla diversamente: il marito non aveva un alibi convincente ed in più l’arma del delitto era zeppa delle sue impronte.

    “A questo punto del caso sono entrato in gioco io come avvocato difensore”.

    Il procuratore aveva in mano una causa costruita da prove indiziarie, ma, nonostante questo, decise di procedere in giudizio contro il mio cliente per omicidio.
    Le impronte sull’arma del delitto non erano un problema: dopotutto l’oggetto era stato toccato dal marito innumerevoli volte , ma il vero tallone d’Achille era la mancanza di un alibi riscontrabile.

    “Perché? Cosa diceva di aver fatto?”
    “Affermava di aver passato la serata con un vecchio compagno di scuola”.

    Il tizio in questione, soprannominato Fondo di bottiglia a causa degli occhiali spessi. era considerato un vero sfigato al liceo. La classica vittima. Il mio cliente era stato uno dei suoi carnefici più feroci durante i cinque anni delle scuole superiori.
    I due si erano incontrati per caso dopo anni la sera del delitto ed avevano deciso di festeggiare con una bella rimpatriata uscendo a bere qualcosa insieme.

    “Ma allora il tuo cliente l’aveva un alibi!”
    “Indubbiamente…Il problema era che non si riusciva a trovare da nessuna parte Fondo di bottiglia”.

    Tutti erano talmente abituati a chiamarlo solo con quello stupido appellativo che non rammentavano più quale fosse il suo vero nome.
    Il mio cliente. Gli ex-compagni di scuola. Nessuno.
    Ma io non mi persi d’animo: Fondo di bottiglia era l’unica speranza per vincere la causa e così continuai a scavare.
    Finalmente da un vecchio professore in pensione riuscii a trovare un indizio che mi permise di rintracciarlo. Da anni lui e la famiglia si erano trasferiti in un'altra città e non era minimamente informato che lo stessimo cercando.
    Confermò la versione del mio cliente in ogni punto, precisando che si era trovato per lavoro in città quella sera e che era partito il giorno dopo.

    “Le cose si stavano mettendo notevolmente bene per la tua causa: l’alibi era confermato e il tuo assistito stava per essere scagionato. Immagino che la reputazione del nostro Fondo di bottiglia fosse a prova di bomba”
    “Puro come un fanciullo….Nessun precedente, membro attivo della comunità… forse un po’ taciturno, ma unanimemente considerato un’ottima persona”.

    Nonostante il mio testimone inattaccabile, non mi sentivo tranquillo. Qualcosa mi rodeva dentro e non mi lasciava in pace: quella sensazione era cominciata durante il mio primo colloquio con Fondo di bottiglia e non mi aveva mai lasciato.
    Nonostante i miei timori, giunse il giorno della deposizione in aula del mio teste a sorpresa.
    E fu allora che successe il patatrac.

    “Non mi dire che il nostro Fondo di bottiglia non si presentò a testimoniare!”
    “Si presentò eccome e fu proprio questo il problema”.

    Subito dopo aver prestato giuramento, crollò letteralmente sul banco dei testimoni e scoppiò a piangere a dirotto. Tra i singhiozzi affermò che aveva incontrato il suo ex-compagno di scuola la sera dell’omicidio, ma che si erano poi salutati scambiandosi i numeri di telefono. Non erano andati fuori a bere.

    “Quindi niente alibi”
    “ Ma il peggio doveva ancora venire!”

    Sostenne che pochi giorni dopo essere ritornato a casa, ricevette una telefonata dal suo ex-compagno: dietro minacce lo intimava, qualora glielo avessero chiesto ad affermare che avevano passato la serata del loro incontro a bere. Anche a giurarlo se necessario.
    A Fondo di bottiglia era sembrato di tornare indietro ai tempi della scuola, delle angherie. Una parte di lui voleva ribellarsi, ma all’inizio non c’era riuscito. Solo il fatto di dover mentire davanti a Dio lo aveva fatto scuotere fino a fargli trovare il coraggio di dire la verità.

    “Scoppiò un vero casino…Letteralmente”
    “Non stento a crederlo”

    Il mio cliente protestò a gran voce la sua innocenza, ma oramai il danno era fatto. Anche se non c’era nessuna prova diretta che il mio cliente fosse colpevole, la deposizione di Fondo di bottiglia lo inchiodò senza possibilità d’uscita. Prese il massimo della pena.

    “Hai capito il nostro Mister Perfettino, ha tentato di togliersi dalla peste coinvolgendo la sua vecchia vittima della scuola. Proprio un vero bastardo”
    “No…tu non capisci”

    Il giorno della sentenza in aula c’era anche Fondo di bottiglia.
    Quando lo vidi, sentii che le budella mi ritorcevano dentro.
    Lo fissai per tutta la durata della lettura della sentenza e, al momento della condanna, lo vidi.

    “Vedesti cosa?”
    “Vidi il sorriso cattivo che gli si disegnava sul volto”

    Come ti ho già detto il caso era solo indiziario: le probabilità di ottenere una condanna da parte del procuratore erano di un cinquanta per cento. Ma con la testimonianza a favore del mio cliente di Fondo di bottiglia la percentuale scendeva drasticamente.
    Ma questo il nostro amico non poteva permetterlo.
    Il senso di vendetta e rivalsa che aveva covato negli anni, non poteva permetterlo.

    “Gli animali agiscono d’istinto ed immediatamente. Azione e reazione. Solo l’uomo sceglie a freddo e scientemente la vendetta”

    All’improvviso la fresca arietta primaverile non sembrò più così piacevole.

    Ciao.

    Sperando sempre che piaccia.

    Il Marp
     
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    Maestro della Notte

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    Bello! Mi è piaciuto molto, anche se il finale l'avevo intuito qui:
    CITAZIONE
    Il tizio in questione, soprannominato Fondo di bottiglia a causa degli occhiali spessi. era considerato un vero sfigato al liceo. La classica vittima. Il mio cliente era stato uno dei suoi carnefici più feroci durante i cinque anni delle scuole superiori.

    Certe cose vissute nell'adolescenza lasciano il segno e non si dimenticano ne si perdonano! ;) :D
    Comunque l'aver intuito il finale non l'ha rovinato, anzi, l'ha reso più succulento! :sbav:
    :bye:
     
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  3. CarDestroyer
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    Pant! Sono in ritardo con le letture: presto ti darò il mio parere ;)
     
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  4. CarDestroyer
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    Anche a te, come a DOM, devo fare degli appunti sulla storia. Il secondo avvocato, quello che ascolta, non è credibile: nel dialogo manca qualcosa che lo porti oltre il fatto di essere lì per "volontà divina", cioè si percepisce chiaramente che è manipolato dallo scrittore.

    CITAZIONE
    Era una bella giornata di primavera e un piacevole venticello rendeva gradevole lo stare all’aria aperta sotto il sole.

    Metti una virgola dopo "primavera" e togli "lo".
    CITAZIONE
    I due avvocati sedevano su una panchina in un grande parco pubblico della città e discutevano del più e del meno finendo i panini presi per pranzo.

    Anche qui una virgola dopo "città".
    CITAZIONE
    ma un fatto mi ha fatto capire

    "fatto" "fatto" :wacko: . Prova a mettere "avvenimento" al posto del primo "fatto", oppure ricostruisci la seconda parte della frase con qualcosa del tipo "ma un fatto mi ha illuminato sulla natura più che bestiale dell'uomo".
    CITAZIONE
    Il senso di vendetta e rivalsa che aveva covato negli anni, non poteva permetterlo.

    Lascia che sia il lettore a pensarlo ;)

    Bella l'idea della metafora della bestialità umana raccontata da due avvocati (notoriamente associati a un sacco di "bei" animali :lol: ). Però, fossi in te, proverei ad aggiungere qualche descrizione in più. Forse rende meno naturale il dialogo, ma cattura meglio il lettore ;)
     
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  5. marpioncino
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    Gentilissimo CarDestroyer,
    ti ringrazio degli appunti grammaticali che rilevi nel mio modestissimo lavoretto (quando si scrive ci si innamora a tal punto del proprio lavoro che alcuni inestetismi proprio non si notano, se non a distanza di molto tempo).
    Per quanto riguarda il tuo appunto:
    CITAZIONE
    Però, fossi in te, proverei ad aggiungere qualche descrizione in più. Forse rende meno naturale il dialogo, ma cattura meglio il lettore

    .
    Considero questo mio raccontino quasi una scaletta di un lavoro futuro, quasi una dichiarazione di intenti....quello che mi interessava saggiare era la struttura (scambi di discorsi diretti seguiti da momenti di flusso di coscienza del narratore) per vedere se poteva reggere e sostenere la trama.
    Per quanto riguarda:
    CITAZIONE
    Il secondo avvocato, quello che ascolta, non è credibile: nel dialogo manca qualcosa che lo porti oltre il fatto di essere lì per "volontà divina", cioè si percepisce chiaramente che è manipolato dallo scrittore.

    Non la vedo proprio così.....l'avvocato giovane incarna secondo me quasi un alter-ego proprio del lettore (che come lui nulla sa degli avvenimenti)....

    Grazie ancora dell'aiuto e della sincere (e graditissime opinioni)!!!
    Il Marp
     
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  6. CarDestroyer
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    CITAZIONE (marpioncino @ 8/6/2007, 20:48)
    Gentilissimo CarDestroyer

    Fa tutto parte del mio background di esattore, in realtà sono una iena in agguato :D
    CITAZIONE
    Considero questo mio raccontino quasi una scaletta di un lavoro futuro, quasi una dichiarazione di intenti....quello che mi interessava saggiare era la struttura (scambi di discorsi diretti seguiti da momenti di flusso di coscienza del narratore) per vedere se poteva reggere e sostenere la trama.

    Non essendo io lettore di questo genere, non so dirti se può reggere una narrazione più lunga, e non saprei neanche dirti cosa aggiungere. L'unica cosa che posso suggerirti, è di non disseminare il racconto di sentenze e giudizi personali.
    CITAZIONE
    Grazie ancora dell'aiuto e della sincere (e graditissime opinioni)!!!

    Come dico sempre, prendi quel che ti serve e il resto buttalo! ;)
     
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5 replies since 7/6/2007, 19:43   173 views
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