Storia di Cagioni

La scoperta dell'America

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    Dampyr

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    Cuore a Bari, corpo a Taranto

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    Dai miei defunti archivi di "Occhi verdi", un vecchio raccontino umoristico sui miei "miti" dei primi anni '90...

    Opera incompiuta, "Storia di Cagioni" esprime, in chiave fortemente parodistica, due cose: innanzi tutto il sogno di molti di viaggiare nel tempo, per "stringere la mano" ad un personaggio amato sui libri e, perché no, prenderne a pesci in faccia qualcun altro; in secondo luogo vuole marcare l'attenzione sul fatto che certamente esistono moltissime altre vicende meno "storiche" svoltesi all'ombra dei grandi eventi. I viaggiatori del tempo, personaggi fissi del romanzo, sono 5: oltre al sottoscritto, storicista, ci sono Tony (costruttore dell'"auto" del tempo), Valeriano (regista di un kolossal della durata di 9 settimane e mezzo) e l'on. Andreotti (con un inquietante generazione di sosia sparsi nelle varie epoche). Attaccato con una fune alla macchina del tempo, Leonardo, che ci segue a bordo della "moto-scialuppa", un FIATAGRI-KATERPILLAR 125 NAPOLETANO!
    Cagioni, all'epoca della stesura del romanzo, era una stupida ed inutile stazione ferroviaria realizzata in paerta campagna, a meno di 6km da Taranto, e causa di molti treni persi dai pendolari...


    La scoperta dell'America
    Stavolta avrei voluto proprio vedere se Cagioni c'entrava con l'America, quindi esortai più di tutti Tony affinché ci portasse… sulla Santa Maria.
    Ci decaforiammo [uscimmo fuori dal fumo, n.d.a.] nella stiva al giorno 11 ottobre 1492, giusto in tempo per raccogliere notizie prima della scoperta dell'America. Uscimmo in gruppo dalla stiva e fummo sul ponte della nave di Cristoforo Colombo. I marinai ci guardavano con sospetto... noi, tutti imbarazzati, ci stringemmo stretti stretti, ed io... io non sapevo cosa inventarmi; solamente allora iniziai a rendermi conto che Cristoforo era proprio innanzi a me (lo riconobbi dall'impermeabile che indossava, identico a quello utilizzato nei polizieschi) e gli dissi: "Salve, Ammiraglio. Si chiederà forse chi siamo noi, vero?" E lui mi guardò come fossi uno che gli aveva ucciso i genitori, poi mi disse: "Perché, chi siete?" Dissi: "Siamo viaggiatori, accompagnamo il rappresentante teatrale Valeriano Aprilia, che in America offrirà uno spettacolo...".
    Ma Cristoforo: "Come? In America? Ma chi ha mai parlato d'America? Io cerco l'Asia, l'India, e voi, dopo 3 mesi da clandestini, mi dite che ho sbagliato strada? Ma io vi butto a mare, quant'è vero che troverò spezie e diamanti, nonché onore e gloria!" E Giulio: "Sì, campa Colombo che il mangime cresce!" A quella battuta, Cristoforo si dimostrò piuttosto offeso; evidentemente gliela rivolgevano da piccolo. Stava di fatto che Cristoforo ordinò a 5 marinai di buttarci a mare.
    Eravamo quasi sull'orlo di un tuffo, quando una voce disse: "Ehi, ragazzi, aspettate. Fatemi vedere chi sono questi clandestini!" Poi si avvicinò a noi e Valeriano disse: "Che caxxo ci fa qui il Capitan Findus, buon pesce, tanto gusto, tutta forza?" E lo scoperto Capitano: "Ma come? Non sarei potuto mancare a questo grande viaggio verso l'ignoto..." E Cristoforo: "Ma che ignoto? Stiamo navigando verso ovest per raggiungere est..." Capitan Findus c'invitò nella sua cabina e ci spiegò che l'ammiraglio Colombo era leggermente agitato da quando aveva sognato che la sua Sampdoria retrocedeva in serie B. Comunque confidammo al Capitano chi eravamo, visto che ci aveva salvato la vita, e gli chiedemmo di mantenere il segreto.
    E fu l'ora di pranzo: tutti i marinai s'ingozzavano con una brodaglia verde molto liquida e grumosa, mentre noi rimanemmo nella cabina di Findus che ci offrì i suoi noti bastoncini; Tony chiese: "'A Capitano, non ci sarebbero le crocchette, che mi sono tanto discrete?" Valeriano chiese invece: "Scusi, Capitano, perché non producete anche i fegatini?" Io gli consigliai d'inventare i sofficini, il sorriso che c'è in te, e di farli assaggiare a Cristoforo. Giulio preferì mangiare in silenzio, mentre Leonardo utilizzava la marmitta della sua moto per affumicare i bastoncini.
    Terminato il pasto, Giulio chiese a Findus: "Con voi, c'è per caso a bordo qualche cronista?" E Findus: "Beh, l'Ammiraglio Colombo scrive il diario di bordo, ma sulla Pinta c'è un tale che gli fa un po' di concorrenza. Venite, che ve lo presento. E' molto simpatico!" E fummo nuovamente sul ponte della Santa Maria, dove Findus urlò ad un signore della Pinta di prestargli attenzione; gli disse poi: "Vorrei presentarti quei nuovi passeggeri scoperti stamattina..." e l'altro: "Bene, Findus, presentameli pure!" E facemmo la conoscenza a distanza del cronista, un tipo tarchiato coi baffetti, che disse di chiamarsi Giovanni, aggiungendo: "Mi fa piacere avervi conosciuti, siete molto simpatici. Vorrei conoscere i vostri ricordi riguardanti i mitici anni '60, ma il mio Capitano mi chiama, arrivederci!"
    Tony chiese ora a Findus: "Per parlare con gli indigeni, dovrete avere pure un nterprete discreto..." E Findus: "Come no! Il migliore! Toh, eccolo lì che parla con l'Ammiraglio..." E sentimmo ciò che i 2 si dicevano; Cristoforo chiese: "Sei sicuro, Aldo, che dopo questi mesi ricordi perfettamente tutte le lingue del mondo?" E l'interprete Aldo: "Cert, cert, io conosco tutti i lingui, dal francese al molisano, dal portoghese al napoletano. E' appunto per fare un regalo a Napoli che porterò in quella granda città un indigeno, che però si dovrà chiamare Diego!" E Cristoforo: "Bravo Aldo. Ammiro la tua determinazione!" E Aldo: "Grazie, grazie, esimio Ammiraglio. Quando torneremo in Europa dirò a Silvio Sarta di far gridare a tutti: "Viva Colombo!"
    Notai quindi che alla spedizione di Colombo avevano preso parte tre personaggi non ricordati dalla storia. Valeriano, però, mi fece notare: "Qua Cagioni non c'entra con 'sta storia!" Leonardo confermò la supposizione con un suo: "OOEEH!", mentre Giulio: "Eppure, eppure... Cagioni, gira, gira... vai a vedere che ce la ritroviamo in America!!!"
    Passammo il pomeriggio a dormire, poiché sapevamo che alle 2 di notte sarebbe stata avvistata la terra tanto ambita, e per l'evento volevamo essere tutti svegli; non sapevamo, però, cosa ci aspettava allo sbarco...

    * * *

    Ed erano le 2 meno 10 minuti, quando Giulio, sempre il più sveglio tra le tenebre, ci chiamò per assistere alla scoperta. Di corsa fummo sul ponte, accanto a Findus: Cristoforo era a letto. La navigazione procedeva lenta di notte, con la Pinta in testa, noi nel mezzo, e l'altra caravella, la Niña, in coda. Capitan Findus ci disse: "Stanotte, se Dio ce la manda buona, toccherà a Giovanni urlare «Terra!», ma ci speriamo poco..."
    Passammo circa un quarto d'ora in silenzio, poi, come previsto da Findus, il cronista Giovanni urlò dalla Pinta: "Capitano, Ammiraglio, terra, terra, l'ho vista! Sì ragazzi, la sento, è la terra tanto sognata a Woodstock, la terra tanto ambita in tanti anni di musica, gli anni '60..."
    Sulla Santa Maria Findus corse ad avvisare Cristoforo, il quale urlò: "Ma non potevi aspettare l'alba? Mica si sveglia la gente di notte! Stavo sognando l'aggancio della Sampdoria al primo posto in serie B, e tu... come hai detto? Terra?! E non m'avvisi prima!!" Cristoforo balzò fuori dalla cabina e disse ai marinai: "Terra, terra! Ce l'ho fatta!" Valeriano commentò: "Chiss è propri scem!"
    All'alba approdammo con delle scialuppe sulla terraferma. Nella mia c'erano tutti i miei compagni di viaggio, due marinai, e l'interprete Aldo, ansioso di parlare con qualche straniero. In un'altra v'era Findus con i suoi bastoncini appena fritti; in un'altra ancora c'erano i fratelli Pinzon, Capitani delle altre 2 caravelle, ed infine, in quella di testa, Cristoforo e l'avvistatore Giovanni.
    Fummo a terra. Cristoforo s'inginocchiò sulla spiaggia per ringraziare Dio del raggiungimento della meta, gli altri fecero lo stesso. In quei momenti apparve un indigeno che si diresse verso noi e, quando ci fu vicino, disse: "Zam, trill bibò?" Valeriano chiese ad Aldo di tradurre, e questi: "Dungue, Zam, trill bibò, significhe, ecco, significa «Uè, m'ha' da' 1.000 lire?»!" E Valeriano: "Pure qua chiedono soldi?" Suggerii d'offrire all'indigeno un paio di caramelle, tanto per mandarlo via...
    Successivamente, Valeriano, Leonardo e Giulio seguirono Cristoforo, mentre io e Tony ci aggregammo a Findus ed Aldo. Il Capitano notò un indigeno che lo invitava a seguirlo, e ci disse: "Venite, gli farò assaggiare il mio oro!" Tony osservò: "Io comunque preferisco le crocchette..." L'indigeno ci portò, attraverso un boschetto, al suo villaggio, in mezzo al quale, inaudito a dirsi, passava una ferrovia! L'indigeno chiamò i suoi 104 fratelli, uno dei quali chiese: "Guile-adoc, mi chen?" che tradotto da Aldo diventava: "Sapete a che ora passa il prossimo treno?" Dissi: "Chi, noi? Che diamine ci fa una ferrovia, qui?!" ed Aldo tradusse.
    D'un tratto giunse un bianco, che non mi parve uno della spedizione di Colombo; ci gridò: "Ma insomma! Quando la finiranno 'sti indigeni di voler viaggiare abusivamente sul treno? Vi dovete fare il biglietto almeno 5 minuti prima del fischio del treno!" Chiesi al bianco chi fosse, e lui: "Sono Amerigo il Pellegrino. Ho impiantato 'sta ferrovia fino da Cagioni per viaggiare comodo e rilassato, e gli indigeni ci fanno i giri gratis!" Tony osservò: "Gli indigeni non hanno i soldi discreti..." Ed Amerigo: "Che me ne frega? I servizi offerti dallo Stato si pagano! Uno solo qua, in tutta l'America, paga il biglietto tutte le mattine, e io l'ammiro! Lui ha scoperto questo continente, convincendomi ad investire in una ferrovia, non Colombo, 5 minuti fa!" Findus chiese: "Scusi, capo...stazione, potremmo conoscere il vero scopritore dell'America?"
    Il Pellegrino Amerigo si diresse verso una capanna a 20 piani e chiamò: "Giusè, sei richiesto!" E comparve dopo un po' un uomo che io e Valeriano conoscevamo bene, era il nostro cavallo di battaglia quando da giovani sbarcavamo il lunario con le imitazioni: Giuseppe Lugato! Chi, se non lui, poteva scoprire l'America? Ci disse: "Ebbene sì. Io ho scoperto il nuovo continente. Qui, son convinto, nasceranno grandi nomi e cresceranno grandi personaggi. Già sento i loro nomi: Giamès Stuòrt, Caro Grant, Arnaldo Sciuarzenaghe, Dasti Offàmen, Marilina Morrone, Gregorio Pecchi, Giovanni Vuain, Maria Strippa, Roberto Refforte..." Aldo chiese: "Ma in che lingua parli? Non si capisce niende!" Poi domandò ciò che più gli premeva, se cioè conosceva un indigeno di nome Diego che sapesse giocare a pallone. Fu invitato in una capanna da un indigeno; non sapemmo cosa accadde, e vedemmo solo tornare Aldo dicendo: "M'ha chiesto di passare... doping!"
    Avevamo quindi scoperto l'intreccio della scoperta dell'America con Cagioni, e potevamo tornare a casa. Quindi salutammo Findus, Aldo, Amerigo e Lugato, ricongiungendoci al resto del gruppo, e salutammo Giovanni e Cristoforo, convinto d'aver trovato... Beppe Grillo; presa una scialuppa, tornammo sulla Santa Maria e quindi sulla macchina del tempo (Leonardo era sbarcato con tutta la moto). Quando dissi a Valeriano che avevamo visto il mito Lugato, ci chiese di tornare indietro, ma fu impossibile. Stranamente, però, quella volta la machina non si incaforiò, ma scomparve facendo "Bush!".
     
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  2. CarDestroyer
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    Gas, che dire: era forte quella roba, eh laugh.gif ? Altro che coccolino, ti sei fumato un campo d'erba medica geneticamente modificata, e mi sa che c'era anche qualche funghetto nel mezzo ohmy.gif ! L'apoteosi è arrivata con Capitan Findus e le crocchette. Fantastico, come il retrogusto polemico che fa capo alla stazione di Cagioni wink.gif .
    Voglio anch'io un FIATAGRI-KATERPILLAR 125 NAPOLETANO!
     
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    Dampyr

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    Cuore a Bari, corpo a Taranto

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    Se fossero noti a tutti, avrei pubblicato altri episodi con presunti antenati di miei prof...
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    Voglio anch'io un FIATAGRI-KATERPILLAR 125 NAPOLETANO!

    La moto vera che ha ispirato quella del mio racconto era una Honda CR 125 da competizione, con marmitta "avariata"...
     
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2 replies since 10/11/2005, 15:30   239 views
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