Sigarette

AdrianLeverkühn

Posted on 20/10/2003, 21:27

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Pioggia. Fruscio ininterrotto di acqua bagnante il soffocante manto stradale di questa attiva città. Sono le tre del mattino e nell`aria ancora risuonano rombi di utilitarie e clacson; la dolce oscurità notturna è lacerata da neon multicolore mescolati ai fari di sfreccianti motorini.
La pace è ormai sconosciuta in questo luogo fatto di supermarket aperti 24 ore, discoteche after-hour ed enormi autobus notturni.
Le mie sigarette sono di nuovo terminate.
Controvoglia indosso la giacca di pelle nera ed il cappellino da baseball blu, afferro chiavi, accendino e portafogli e mi getto ancora per una notte in questo inferno glaciale e assordante.

Il mio passo lento accompagna un respiro asmatico che si condensa rapidamente per poi disperdersi nelle cascate acide
che dopo pochi minuti già mi hanno ridotto una spugna zuppa.
Giro l'angolo incrociando lo sguardo di una coppia ubriaca e sovraeccitata, che a stento trattiene i propri istinti di
fronte a passanti casuali come me.
Sulla via principale l'inferno mi si rivela con tutti i suoi demoni e le sue sofferenze eterne:
i marciapiedi sono sponde di un Acheronte roboante di novelli Caronti che conducono animore morte più volte verso destinazioni
futili e temporanee.
Il mio sguardo accecato da flash provenienti da ogni dove. cerco di evitare ogni contatto
visivo osservando le mie scarpe che nuotano nella fanghiglia di questa via.
Il distributore automatico è laggiù, dall'altra parte della strada.

Alzo gli occhi e un autobus scatta un'istantanea nelle mie pupille già stremate da questa veglia
che mi sono imposto. Stordito avanzo lentamente guardandomi attorno: un istante di silenzio penetra
nella mia mente e attraverso rapido la strada giungendo sull'altro marciapiede.
Mi volto indietro solo per notare che il flusso di motori è ormai ripreso inesorabilmente alle mie
spalle. Davanti al distributore inserisco difficoltosamente le monete: un paio di nevrotici pugni e la
macchina infernale smerciatrice di cancro mi concede di avere finalmente il pacchetto che bramavo.

Come un bambino nel giorno del suo compleanno apre il regalo che non si aspettava di ricevere,
così strappo la plastica voracemente aprendo la mia confezione.
Cammino in avanti, pochi metri per riuscire ad estrarre il primo bastoncino di tabacco, fissando il mio
avido sguardo su di esso.
Ancora pochi passi per afferrare nella tasca l'accendino e portare aòòa bocca la sigaretta.
Un passo ancora e poi fermo, mentre porto la destra con il largitore di fuoco alla bocca e con la sinistra
lo difendo dalle intemperie di questo tempo invernale.
All'improvviso solo un grande flash, mentre non riesco quasi neanche ad alzare lo sguardo.
E poi la pace, quella vera, che ho sempre desiderato, bramato nei miei sogni infantili, tentato
di afferrare in volo troppe volte.
La pace... finalmente... regalatami da una station-wagon rossa.

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Tsam

Posted on 21/10/2003, 00:00

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Ad una prima lettura devo dire che mi è piaciuta..ma come avrai letto a qlk parte nn mi piacciono gli aggettivi..quindi metterei solo station-wagon alla fine...