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mmm...a me nick raider piaceva anche parecchio, cassidy lo lasciai perdere dopo il secondo numero...non so proprio se comprarlo il numero uno di questo saguaro.... . -
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E’ un assioma. La Bonelli sa come si produce un buon fumetto. Ancora più incontrovertibile sarebbe dire: la Bonelli sa come si produce un buon fumetto western.
E’ un postulato inattaccabile nel campo del fumetto mondiale.
Il numero 1 della nuova serie regolare Saguaro ne è la dimostrazione. Puntualità nell’uscita (anzi in alcune località è arrivato sugli espositori delle edicole qualche giorno prima). Qualità nella confezione del prodotto. Una solidità che cavalca alla grande una consolidata tradizione.
La serie sembra rispettare tutti canoni classici dell’avventura, senza incartarsi (almeno in questa prima uscita) in chissà quali sperimentazioni. Ma a me poco importa onestamente. Esistono storie belle e storie brutte. Punto. Classiche o moderne che siano.
Tra l’altro molto spesso ci si ferma alle apparenze e dietro una rassicurante sensazione di leggere un prodotto ad uso e consumo dell’affezionato lettore bonelliano, c’è la realtà di una sceneggiatura “reale” nella struttura e nei dialoghi, accompagnata da disegni che colgono in piene le atmosfere seventies della serie.
Un esordio sicuramente non perfetto, nella risoluzione della trama manca quel guizzo che regali un emozione in più e, sempre sensazione personale, c’è scarsa empatia tra protagonista e lettore. Ma “Ritorno a Window Rock” è una buona storia, scritta e disegnata bene. Cosa sempre più rara di questi tempi dove la forma sembra predominare sulla sostanza.
Qualcuno accuserà la Bonelli di poco coraggio. Invece secondo me ce ne vuole molto in questi tempi di crisi per far partire una serie regolare. Tra l’altro senza “svenarsi” in strategie di marketing “all’americana” fini a se stesse che puntano tutto sull’hype del momento per poi sciogliersi come neve al sole.
Mi hanno infastidito i vari de profundis decantati nei mesi precedenti all’esordio. Saguaro può durare un numero, dodici, cento, mille. Non importa. L’importante è che sia un viaggio che lasci il segno, come successo ad altri eroi di carta che non appaiono più nelle edicole ma il cui ricordo è scolpito in maniera indelebile nella memoria e nel cuore dei lettori.
Il mio augurio è che dopo quasi un decennio di miniserie più o meno riuscite, Saguaro possa essere l’apripista di una new wave bonelliana come quella vissuta a cavallo tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000. Nel segno di un motto che oggi vale più che mai: italians do it better.
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jedimaster.
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Saguaro può durare un numero, dodici, cento, mille. Non importa. L’importante è che sia un viaggio che lasci il segno.
è proprio questo il punto.. -
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cioè?. -
liam78.
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Meno deludente di quanto mi aspettavo.
Allora, premessa: molto Cassidy, un po' di Nick Raider.
SPOILER]
Non riesco proprio a capire cosa ci vedi di nick raider in questo fumetto..SPOILER (clicca per visualizzare)perchè ci sono i poliziotti? allora tutti gli albi bonelli sono un po nick raider!!
Sinceramene anche di cassidy non ci vedo niente.. forse solo perchè sono tutti e due ambientati negli anni settanta..
Cmq sono rimasto un po deluso da questo primo numero.. per giudicare la serie aspetto una decina di numeri sempre se riesco ad arrivarci. -
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Ottimo primo numero.Continuerò la serie per adesso. . -
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Secondo numero che conferma le buone impressioni che ho avuto da questa serie.La consiglio vivamente a chiunque possa essere dubbioso su un suo eventuale acquisto. . -
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Secondo numero fiacco, prevedibile e monotono. Tra l'altro alcune parti sono saltate e raccontate poi nei dialoghi dei personaggi, come se le pagine non fossero bastate. Niente a che vedere col primo numero, che ho divorato. . -
Jason Krueger.
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Per me rimane in edicola... . -
eintirol.
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Tempi di crisi doppia: quella economica del paese, e quella cronica del fumetto, non solo in Italia.
La Bonelli è la mia casa editrice preferita, negli anni ho abbandonato Marvel, giapponesi e altra roba. Bonelli rimane.
E' difficile fare fumetti oggi, molto più di qualche anno fa. Rischioso. E' chiaro che non si riesce a richiamare nuovo pubblico, è chiaro che c'è un pubblico di affezionati, lo zoccolo duro.
Quindi perchè rischiare con sperimentazioni? E' troppo difficile capire i gusti del pubblico moderno, sempre che i fumetti abbiano ancora un pubblico.
Non ho acquistato Saguro, certo non si dovrebbe esprimere giudizi senza aver letto. Ma così, a naso, per quello che ho letto su internet, mi sembra un progetto che, per quanto ben fatto, sia troppo tradizionale per le mie corde.
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Sbù!.
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enna, ci sa fare, i suoi dialoghi sono veri e mai banali, quasi assenti le forzature classiche bonelliane con il personaggio che pensa inutilmente quello che sta facendo. a livello di trama migliore anche del primo. i disegni in alcune vignette sono strani, sembra si siano usate delle foto per gli sfondi con un effetto trasferello o con proporzioni nella grossezza del tratto non naturali che danno un senso di profondità errato.
la copertina non mi è piaciuta, quella linea dello sparo poi, non si può vedere.. -
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Secondo numero che conferma sia le buone impressioni, sia i difetti del primo episodio.
I pregi sono sicuramente una sceneggiatura solida che fa del ritmo e dei dialoghi il suo punto di forza e un disegno piacevole da ammirare e funzionale alla storia.
I difetti stanno nel protagonista che vedo ancora nebuloso e col quale non riesco ancora a trovare empatia, e nella trama.SPOILER (clicca per visualizzare)La quale, avvince con il suo intrecciarsi di due vicende parallele, apparentemente scollegate tra loro, ma si risolve in maniera un po’ affrettata.
Bella la copertina, se si sorvola sulla traiettoria dello sparo che fa a pugni con la prospettiva.
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letto il numero 3
un numero che in un certo senso fa da spartiacque
perchè,pur continuando la parte introduttiva della serieallo stesso tempo riallaccia i fili con i primi due episodi, iniziando già a creare una mini continuitySPOILER (clicca per visualizzare)con l'entrata in scena della nemesi del protagonista
Enna continua a scrivere con ritmo serrato e dialoghi mai banali, dedicandosi meno allo sviluppo della trama (riuscendo lo stesso a gettare semi per uno sviluppo futuro) e focalizzando l'attenzione nel rapporto fra i personaggi
al momento Kai mi sembra quello meglio riuscito
mentre Saguaro, pur iniziando a mostrare lati meno da musone, lo vedo ancora troppo eroe infallibile vecchia manieraSPOILER (clicca per visualizzare)(vedere la sequenza iniziale in vietnam o quando attraversa il campo minato)
indubbiamente la matrice è quella texiana\zagoriana ma spero che in futuro venga fuori anche un lato più umano
ottimi i disegni di Foderà e la copertina di Furnò. -
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Discreto numero tre per Saguaro.Storia nella sufficienza mentre per quanto riguarda la parte grafica l'ho trovata abbastanza carente. . -
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Numero tre molto bello, sicuramente il migliore finora, che fa uscire la serie dai cliché western in cui sembrava (sembra?) destinata a infognarsi. .