Vampiro una sera d'estate lo divenni

Humor inglese

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  1. CarDestroyer
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    VAMPIRO, UNA SERA D'ESTATE IO LO DIVENNI

    Era luminosa. Altroché se lo era. La luna elargiva a tutti quel poco che rubava al sole e allo spazio. Un Robin Hood in gonnella, pensai chiuso nel mio motocarro. Era proprio una brutta donna comunque.
    A me bastavano il monocolo e le lentiggini luminose del catarroso tripode, le manopole viscide e i deflettori che si chiudevano da soli. Però la brezza che entrava in cabina mi teneva vigile. E solerte ah ah!
    Beh, fuori era proprio una brutta giornata romantica, e il proprietario di quella mercedes appartata probabilmente la festeggiava nella maniera giusta. Scalai in terza, e se non ci fosse stata la leva della frizione a fare da appoggio mi sarei spezzato i tendini nel tentativo. La trasmissione rantolò qualcosa, ma il motore se ne fregò e io con lui.
    Campi e alberi, curve e dossi. Ah, la campagna.
    Scollinai in mezzo a due bastioni nudi che lasciarono scoperta la luna. Sulla destra, una figura nera apparve sul ciglio. Ma sì, pensai, è una bella giornata per dare un passaggio. Fu la prima, e sarà l'ultima volta che ne diedi uno.
    «Bisogno di aiuto?» gridai dal finestrino. Di spengere il motore non se ne parlava.
    La figura si avvicinò: sembrava ancora più pallida della luna con quelle guance rubizze. «Un passaggio, grazie» disse.
    «Beh, se ti accontenti» le urlai di rimando. «Sali a sinistra, qui ho il freno.» Passò dietro il cassone illuminandosi del rosso degli stop. «Chiudi forte: non vorrei dovermi fermare a raccattarti.»
    «Non ce ne sarà bisogno,» sorrise lei accomodandosi. Beh, almeno era più carina della luna.
    Lasciai andare la frizione e partimmo. Alla prima curva secca a sinistra la avvertii: «Cercherò di girare il manubrio lo stretto necessario, però vorrei che tu non fraintendessi.»
    «Tranquillo.»
    «Beh, l'ape è la migliore invenzione dell'uomo, ma ha anche i suoi difetti.» Per esempio spetazza, pensai tra me. Non le chiesi dove stava andando, tanto c'era solo quella di strada asfaltata.
    «Aiuti sempre gli autostoppisti?»
    «Sei la prima che vedo da ventidue anni a questa parte. Sarà per questo che ti ho caricata.»
    «E se fossi un vampiro?» buttò là.
    Guardai in alto. «Io opterei per una licantropa» scherzai.
    «Ma se lo fossi,» insisté lei, «cosa faresti?»
    «T'è andata male,» alitai un poco «pizza alla marinara. Doppio aglio.»
    «Non dovresti fidarti delle leggende» disse con sicurezza.
    «Saggezza popolare. C'è sempre un fondamento di verità» citai dottamente.
    «La verità potrebbe stare nell'esistenza dei vampiri» rincarò. «Nel mondo esistono più specie animali e vegetali di quante un uomo possa ricordare, e alcune di esse sono completamente "aliene" all'anatomia terrestre.»
    «C'è chi dice che i vampiri sono degli alieni, in effetti.»
    «Voglio dire che il mondo non è così semplice come lo dipingono gli scienziati» puntualizzò.
    «Beh, a me pare anche troppo compliato?» Il motore perse un colpo. «Siamo quasi in riserva.»
    «La conosci bene quest'ape.» Spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
    «Cosa vuoi, ci vivo.» Un micio grosso come un cucciolo di husky apparve sul ciglio. «Toh, Predator.»
    Lei sospirò: «Hai mai pensato di mollare tutto e volare via, verso una "nuova stella"?»
    «Mai preso l'aereo. Con il vento l'ape sbanda che è una bellezza, figuriamoci l'aereo.»
    «Potresti prendere la nave e goderti la crociera.»
    «Odio il mare e ho paura di quello che c'è sotto. Meglio l'ape.»
    «Ci rinuncio.» Poggiò il capo sulla traversa consunta «Certo che a te l'ignoto fa proprio paura!»
    «Sai com'è: mai fidarsi delle apparenze.» Soprattutto di questi tempi, continuai tra me, potrei trovarmi in mano qualcosa di grosso.
    Mah, sarà stata la sua voce, sarà stata l'immagine della mercedes, però cominciava a prudermi tutto. Il cassone poi era vuoto, e con un po' di fantasia...
    «I vampiri sono spesso associati al sesso e alla vita sregolata, al sogno e all'avventura.»
    TOMBOLA!, berciò la vocina nel cervello. Il polso destro ebbe uno scatto verso il basso. Feci finta di niente e misi la terza. Curvai a destra e accelerai, con parsimonia. «Beh, sì, » ripresi io, «ma è anche vero che il loro cibo non si trova in pizzicheria. E poi,» sbottai, «un colpo e via dal creatore. Mi sembra un po' caro.»
    Lei non ne rise. «E' terribile vivere cibandosi di esseri con cui dialoghi e che, in fin dei conti, hanno costruito tutto quello che usi o che leggi. Che cosa hanno fatto i vampiri di importante? Sopravvivere nell'ombra della leggenda e della meschinità degli esseri umani.»
    «Vuoi dire uccidendo dando la colpa alla mafia?» dissi istintivamente.
    «Voglio dire cibandosi dei cattivi e sentendosi buoni per questo. Non è facile rimanere sani di mente.»
    PORC..., questa ci crede davvero, pensai. Mi passai la mano tra i capelli arruffati. Un biondo attempato e una giovane mora su un'ape in mezzo alla campagna. C'era di che fare un film hard. Meglio sondare il terreno, pensai, a forza di parlare di dentoni non vorrei fare la fine del Bobbit.
    Con la mano ossuta bloccò il mio tentativo di pettinata. «Fermati lì.»
    "Lì" era un'ampio posteggio seminascosto ricavato nella banchina terrosa. Il cuore mancò un colpo. «Sei arrivata?» chiesi con voce strozzata.
    I capelli corvini si fondevano con il buio della notte e il nero degli abiti lasciando aleggiare il volto pallido. «Devo mostrarti una cosa.»
    VAI VAI VAI, ululò la vocina. Le possibilità erano due: o lì c'erano i suoi complici pronti a saccagnarmi di botte, oppure quella notte sarebbe stata molto afosa dentro la cabina (con buona pace del cassone). Atterrai con le ruote sul terreno e posteggiai accosto agli alberi. Il motore rimase acceso. «Mbeh?» chiesi, già pentendomi del tono.
    Le lunghe dita scivolarono languide sul manubrio e poi sul cruscotto attorno agli strumenti, fino al pulsante di avvio e lo premettero. Le luci si abbassarono di colpo e il motore perse tono.
    «Se non ce lo siamo giocati, quello è il motorino d'avviamento.»
    «Oh!» fece lei imbarazzata. Le dita scattarono verso il deviatore luci ruotandolo tutto a sinistra. Il motore si spense e si accesero le posizioni.
    «Uno scatto a destra» le suggerii.
    «Grazie» disse lei sempre più imbarazzata.
    Finalmente fu buio e silenzio. Ah, l'ape! Se non la conosci la eviti. «Accendo la luce di cortesia?» e alzai la mano verso il tetto.
    «No, non servirà. Guarda.»
    Io guardai e... «Mondo boia!» in quel momento non mi sovvenne una bestemmia decente.
    Prima di richiudere la bocca, la ragazza attese che i canini di sopra e disotto rinfoderassero. «Tu credi ai vampiri?» chiese snudando i denti.
    «Beh, guarda, se ne vedessi uno...» mi zittii prima di dire un'altra imbecillata.
    «Sai già cosa ti accadrà, vero?» pronunciò le parole con infinita tristezza.
    «Sì, » piagnucolai trascinato dalla sua voce, «Ehm, no che non lo so!» mi ripresi. Ero un po' stordito: ci speravo ancora nel finale a luci rosse.
    «Vedi,» cominciò lei, «per non impazzire, una volta l'anno ognuno di noi si ciba di un innocente. E' necessario: in passato molti di noi si sono elevati a dèi sanguinari privi di morale e freni, credevano di poter giudicare chiunque solo guardandolo.»
    «E allora?» Sentivo un gran caldo dentro la testa.
    «Capisci?» riprese ignorandomi, «Cibandoci di un innocente noi torniamo con i piedi per terra, capiamo la nostra fallibilità.» Si stava scaldando anche lei.
    «Fare due chiacchiere non va altrettanto bene?»
    «Ma allora non capisci !» esclamò scocciata. «Io sono un vampiro! Quale altra prova ti serve? Vuoi che mi trasformi in pipistrello, che cambi volto o che ti parli con voce profonda e ultraterrena? Non funziona così.»
    «Basta che non mi vomiti addosso.» Cercai di sistemarmi meglio e tirai su la schiena trascinando la sottile levetta dello sportello. Privato del sostegno caddi pesantemente sul terreno. «Porco d.., » e via discorrendo, cercai di liberare il piede incastrato tra la batteria e il sedile.
    La ragazza mi saltò addosso bloccandomi definitivamente. «Certo che non sei un tipo fine.» Al chiaro di luna vedevo sporgere tanto così le punte madreperlacee dei canini.
    «Mai stato meno di ottanta chili» bofonchiai, «e sempre di buoni muscoli.» Proprio vero, sono tutte leggende quelle cose sui vampiri. Con le sole mani la scagliai di lato, poi liberai il piede. A quattro zampe la raggiunsi e la schiacciai a terra, faccia in giù. Ora, sarà che avevo proprio capito male la situazione, però... «Sentiamo di che sapore è il tuo sangue!» Le accostai la bocca al collo e la sfiorai con i denti. Lei girò la testa e io percepii distintamente la pelle lacerarsi.
    «Ah! Fermo, vuoi ucciderci tutti e due?!»
    Mi ritrassi lasciandola libera. Brutto affare le capsule scheggiate.
    «Ma sei pazzo? Il sangue di vampiro è veleno per gli altri vampiri!» urlò terrorizzata.
    «Mi hai costretto» bluffai.
    «Potevi dirlo che sei un maschio dominante.»
    A quell'offesa risalii sull'ape. Eh, no. Maschio dominante non me lo dice nessuno. Io non sono uno scimmione. Oltretutto sono biondo. Il primo tentativo di avvio andò male, sottolineato dall'inconfondibile "scoppio sonico". Sentii un eeek! e la ragazza non c'era più. Dopo un altro paio di scoppi il motore partì. Mi scoprii a sorridere per tutto il resto del viaggio: dopotutto, per quella sera, ero diventato un potente vampiro. Giunto a casa mi assalì l'immagine del letto e rimisi i denti al caldo.
    Fu proprio una brutta giornata romantica.
     
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  2. CarDestroyer
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    Tra macabre casualità, neovampiri innamorati, e idoli vendicativi, rispolvero questo raccontino, datato 2001, dove la vittima riporta a casa la pellaccia . Doveva trasformarsi in un lavoro da proporre a mia cugina (disegnatrice), ma Windows CE decise altrimenti . Credo sia stato quello il momento della suprema decisione, del passaggio a Linux .

    N.B.
    Io ho due api, abito in campagna e viaggio spesso di buio, a peso corporeo ci siamo, però non è autobiografico: sono castano.

    Edited by CarDestroyer - 2/11/2003, 21:30
     
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  3. Ray of Darkness
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    Beh Car, onorato di essere il primo a commentarlo!
    Mi è paciuto parecchio, l'ironia è una grande cosa mai prendersi troppo sul serio (e se lo dico io...)
     
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  4. Nergal
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    Lungo...domani leggo e posto...sorry
     
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  5. Tsam
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    Finalmente sono riuscito a leggerlo..e...come già detto da qlk altra parte..apprezzo molto il tuo stile..e devo dire ke qst mi è piaciuto molto....l'ironia..le fantasie e i monologhi interiori dell'autista dell'Ape..:)veramente belli..complimenti Car..un bel lavoro....ciao
    tsam
     
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  6. CarDestroyer
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    QUOTE (Tsam @ 6/11/2003, 19:15)
    Finalmente sono riuscito a leggerlo..e...come già detto da qlk altra parte..apprezzo molto il tuo stile..e devo dire ke qst mi è piaciuto molto....l'ironia..le fantasie e i monologhi interiori dell'autista dell'Ape..:)veramente belli..complimenti Car..un bel lavoro....ciao
    tsam

    Devi sapere che fa male alla salute mentale viaggiare di buio con l'Ape...
     
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  7. - TK -
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    divertente
     
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6 replies since 2/11/2003, 23:37   130 views
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