Le Strade di Eliànor

Un romanzo fantasy....

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    In occasione del mio 1000 messaggio ho voluto fare qualcosa di importante...(per me!!!)...
    Ecco qui il secondo capitolo di un romanzo fantasy che sto scrivendo a 4 mani con un mio amico...(anche se per adesso sono stati scritti, ovviamente solo in fase precaria, i primi due capitoli entrambi da me...)

    Mettetevi comodi perchè è un po' lunghetto!!

    P.S. questa è la prima volta che faccio leggere qualche mio scritto a qualcuno...




    Capitolo Secondo

    Shirl Kinston si svegliò nel suo letto, a palazzo reale. Aprì gli occhi senza sapere il motivo per cui si era svegliata. Guardò la propria stanza illuminata dalla debole luce della luna, il baldacchino del proprio letto rifletteva la luce che entrava dalla finestra aperta e rimandava giochi di luci ed ombre in giro per tutta la stanza. Da piccola aveva paura dell’oscurità della propria camera; si ricordava ancora di quando, piangendo, chiamava la bambinaia dicendo di aver visto l’uomo nero nascosto nelle ombre più distanti dalla sicurezza del proprio letto. Ancora oggi provava un po’ d’apprensione ripensando a quei momenti; anche se ormai era cresciuta.
    Rimase ancora un po’ così, guardando il nulla e ripensando alla propria infanzia; poi vedendo che il sonno tardava a ritornare decise di uscire fuori all’aperto, a prendere un po’ d’aria.
    All’aria frizzante della notte i suoi capelli biondi striati di rosso, che sembravano sottili fili d’oro che neanche il più grande orefice di NorthSteel sarebbe riuscito a riprodurre, si scompigliarono e lei li rimise a posto con un gesto dolce ed aggraziato. Shirl Kinston era molto bella, nessuno in tutto il regno aveva ancora osato chiederne la mano al padre; forse nessuno si sentiva all’altezza di essere al suo cospetto e forse nessuno ne era realmente degno. In piedi sulla sua terrazza, appoggiata sulla balaustra che si rivolgeva verso la città, sembrava una statua creata da mani non umane tanto era bella. I lunghi capelli che si muovevano lentamente alla delicata aria della notte, la sua camicia da notte, che segnava tutte le linee del suo corpo, i lineamenti del viso erano dolci e aggraziati e il suo sguardo era qualcosa di incredibile, dolce e sicuro allo stesso tempo, sembrava fosse in grado con uno sguardo di metterti completamente a nudo, di leggere nel profondo della tua anima senza che tu riuscissi ad impedirlo…se qualcuno fosse passato di li quella notte avrebbe potuto scambiare quella figura quasi evanescente come una visione mandata dagli dei.
    Il quel momento il suo sguardo era diretto verso la città. Dalla terrazza della sua camera poteva vedere tutta Northsteel. Il Palazzo Reale era situato al centro della città, e sorgeva sopra un colle circondato da un largo fiume. Queste però non erano le sue uniche difese, il Palazzo stesso era circondato da tre cinte murarie. La prima, cioè la più esterna, proteggeva al suo interno gli alloggi e le caserme dei soldati. La Quarta Armata del Nord veniva addestrata la, ed era riconosciuta come la più audace e valorosa di tutto l’esercito del Re. A quasi un miglio di distanza, salendo sul colle si arrivava alle porte della seconda cinta muraria; che aveva lo scopo di proteggere tutta la popolazione di Northsteel. In caso di guerra, e di attacco alla città, gli abitanti della città venivano fatti evacuare lì. Se le prime mura fossero cadute, i soldati sarebbero passati dietro la seconda e avrebbero resistito all’attacco da li. La terza cinta di mura difendeva il Palazzo Reale; a guardia di esse c’erano i soldati della Guardia Reale , quasi tutti veterani della Quarta Armata del Nord.
    Se fossero cadute tutte le mura, gli uomini di Northsteel avrebbero difeso il palazzo fino all’ultimo uomo e fino all’ultima goccia di sangue.
    Per entrare nella città c’erano quattro accessi, uno per ogni punto cardinale e nessuno poteva superare le Mura Esterne eludendo la rigida sorveglianza posta alle quattro porte.
    La capitale era quindi una vera e propria fortezza. In seicento anni di storia di Northsteel nessuno era mai riuscito a superare le Mura Esterne.
    Shirl Kinston stava ammirando il susseguirsi di torri e palazzi della capitale. Illuminata dalla luna la città aveva un aspetto placido, come di un gigante addormentato sotto le stelle. Rimase così per un po’ di tempo ancora, ad ammirare la bellezza della propria città natale, della capitale di cui un giorno dotrebbe essere stata chiamata a diventare la regina. Non ci aveva mai pensato, non aveva mai pensato a come poteva essere diventare regina. Sperava solo che se avesse dovuto diventarlo potesse essere degna di suo padre. Suo padre, Olafr Kinston era probabilmente il più grande Re che Northsteel avesse mai conosciuto in oltre cinque secoli di storia.
    Stava pensando a tutte queste cose, quando un movimento per le strade poco distanti da li, catturò la sua attenzione. Strinse gli occhi per vederci meglio alla fioca luce della luna. Poi riuscì a mettere a fuoco la forma in movimento. Era un carro, che a giudicare dalla strada presa era diretto proprio li, a Palazzo Reale.
    Si fermò a pensare su ciò che questo comportava. Nessuno poteva entrare a Palazzo di notte, e se qualcuno era autorizzato a farlo, significava che c’era in ballo qualcosa di grosso.
    Shirl Kinston era sempre stata testarda, fin da piccola. Era una cosa che i suoi genitori le avevano sempre detto; se desiderava una cosa ci sarebbe arrivata, prima o poi. Era un lato del suo carattere che le piaceva, avrebbe lottato fino alla fine per una cosa che desiderava, non si sarebbe mai arresa.
    Così, non appena vide giungere quel carro, sapeva già cosa avrebbe dovuto fare. Doveva cercare di saperne di più.
    Ritornò nella propria stanza e, badando a non far rumore, aprì la porta che dava sul corridoio. Appena vide che non c’era nessuno percorse velocemente il lungo corridoio che portava alle scale. Il Palazzo era un labirinto per la maggior parte degli ospiti che vi entravano, ma non per lei. Lei aveva percorso quei corridoi e quelle scale centinaia di volte, anche di notte, quando andava a trovare le amiche ospiti della Famiglia Reale; ed ora era perfettamente a suo agio nell’oscurità di quell’ala del palazzo. Ancora pochi minuti e sarebbe uscita all’esterno. La parte difficile sarebbe arrivata dopo, se qualcuno veniva portato a palazzo di notte, certamente ci sarebbero state delle guardie. Sorrise tra se e se; non si sarebbe di certo fermata per questo. Sarebbe arrivata così vicina al carro da sentire cosa dicevano gli occupanti, ne era sicura. E nessuno si sarebbe accorto di lei, era sicura anche di questo.
    Scese le piccole scale a chiocciola intagliate nel freddo marmo del castello e raggiunse il corridoio che conduceva ad una porticina del cortile laterale; da li avrebbe raggiunto il cortile principale dove doveva essere entrato il carro. Percorse velocemente il tratto che la separava dalla porta d’uscita, mentre i dipinti di antenati che non aveva mai conosciuto la osservavano dalle pareti. Suo padre non avrebbe approvato quello che stava facendo, se quel carro arrivava di notte a Palazzo significava che non si voleva far sapere in giro qualcosa. E lei, visto che non era stata avvertita della cosa avrebbe dovuto rimanerne fuori. Ma lei era la principessa, pensò quasi con ira e doveva sapere tutto quello che aveva a che fare con quello che sarebbe diventato, prima o poi, il suo regno. Questi pensieri la distolsero per un attimo dalla cautela e cercò di ritornare calma. Non era il caso di farsi scoprire o avrebbe causato una nuova lite con il padre. E non ne aveva, d’altronde, la minima voglia. Raggiunta l’uscita sbirciò all’esterno per vedere se c’era qualcuno. Nessuno. Però sentiva le voci fino a li. Strano, se fossero entrati dal cancello principale non si sarebbe dovuto sentire niente. Probabilmente erano entrati dal cancello laterale, quello di cui solo le Guardie Reali erano a conoscenza.
    Shirl Kinston uscì fuori, nella freschezza della notte. Il vento era cessato, ed ora tutti gli alberi e le piante erano fermi nella quiete che precede l’alba. Attraversò la strada di ghiaia ed arrivò dall’altro lato. Poca distanza la separava dal cancello, e dalle vicine stalle della Guardia Reale. Accucciatasi dietro ad un cespuglio guardò nella direzione da cui provenivano le voci.
    Il Carro, coperto da un telo nero, doveva essere appena entrato e due persone stavano parlando all’esterno di esso. Uno doveva essere la guardia che era stata posta al cancello per la notte, la riconosceva dallo stemma sul mantello. L’altro doveva essere un cavaliere, almeno dall’aspetto fiero e da come portava le armi. Portava i cappelli corti e leggermente striati di bianco, e sembrava una spanna più alto dell’altro, tanto era regale il suo portamento. Shirl trattenne il respiro per sentire cosa si stavano dicendo i due.
    - Vi ho già fatto annunciare a sua Maestà, cavaliere – disse la guardia – Ormai lo scudiero l’avrà avvertito, ed il Re arriverà appena si sarà preparato per riceverla. -
    Il Cavaliere annuì con un cenno del capo, senza dire niente.
    Rimase così per alcuni minuti, accucciata a guardare cosa facevano i due. La guardia teneva con una mano la propria lancia, mentre il Cavaliere continuava a camminare su e giù, sempre attorno al carro come se fosse preoccupato da qualcosa. Ebbe appena il tempo di sentire arrivare dei passi e fece in tempo a nascondersi meglio all’oscurità degli arbusti, che alcune figure passarono per la stradina a poca distanza da lei, la stessa che lei aveva percorso poco tempo prima.
    I sassolini scricchiolavano sotto i passi dei nuovi venuti, e Shirl Kinston impiegò solo pochi secondi a capire chi fossero. Il più alto dei tre era Arathorn, Capitano della Quarta Armata del Nord, che da molto tempo lei non vedeva a Palazzo. I capelli lunghi cadevano liberi sulle spalle e sul mantello che recava lo Stemma del Re e della Quarta Armata del Nord, un drago che tra le spire stringeva una corona incastonata di pietre preziose. Se il portamento del cavaliere che aveva visto parlare con la guardia era regale in Arathorn esso era ancora più accentuato, tanto da renderlo più simile ad un reale che ad un capitano dell’esercito.
    Alla destra di Arathorn camminava il Re di NorthSteel, padre di Shirl. Sebbene a prima vista non avrebbe potuto sembrare un Re, ad uno sguardo più oculato si vedeva in lui la fierezza dei Kinston, e non a torto era considerato il più grande Re di NorthSteel da più di cinquecento anni. Grandi favori aveva reso alla sua nazione e in tutto Elianor era famoso per la sua equità nei giudizi e per la sua grande magnanimità. Ciononostante era conosciuto anche come severo nelle punizioni con chi aveva dimostrato di non valere la sua fiducia. Nessuno di coloro che in passato avevano cercato di tradirlo era sopravvissuto.
    Shirl impiegò un po’ di più però per capire chi fosse la figura che seguiva il Re ed il suo comandante a pochi passi di distanza. Nel momento in cui passò poco distante dal suo rifugio ebbe modo di notare la lunga barba rossa e l’ascia bipenne che pendeva dalla sua cintura. La figura bassa e tozza da principio la disorientò un momento, poi in essa riconobbe la tipica costituzione di un nano.
    Raramente un nano era stato ospite a Palazzo Reale, non perché il suo popolo fosse in cattivi rapporti con essi; ma perché i nani per loro precisa decisione ed indole non volevano avere molto a che fare con gli affari degli esseri umani. Questo non fece altro che ravvivare ancora di più la sua curiosità su ciò che stava succedendo.
    - Salute a te Cavaliere, vedo che finalmente sei ritornato. – disse il Re avvicinandosi e stringendo la mano al Cavaliere.
    - Salute a voi Sire, e anche a te Athanos, Capitano della Quarta Armata del Nord, il mio cuore è lieto di ritrovarsi tra mura amiche. – Rispose egli con un sorriso, anche se la stanchezza traspariva dal suo volto. Solo dopo aver detto questa frase scorse il nano accanto a loro, un po’ in disparte.
    - Salute anche a voi Messer Nano, da molto tempo nessuno della vostra stirpe entrava tra queste mura. Allora anche da voi sono arrivati gli echi delle funeste notizie che ci vengono portate dal Nord. -
    - Ben arrivato Cavaliere – rispose il nano – Da alcuni giorni ormai aspettiamo il tuo arrivo, e spero che tu abbia portato a termine favorevolmente la missione che il tuo Re ti aveva affidato. Essa è di vitale importanza per affrontare i giorni scuri e tristi che ci aspettano. -
    Il Cavaliere chinò la testa di fronte a queste parole.
    - Ho portato a termine la missione… Colui che aspettavate è qui con me, però l’ho dovuto colpire e ho dovuto somministrargli del sonnifero per evitare che scappasse durante i due giorni di cavallo che mi separano da Loween. – fece una pausa – L’ho dovuto colpire alle spalle perché so che da solo non avrei mai avuto ragione di lui, e questo pesa sul mio onore di Cavaliere! Non voglio mai più essere costretto a fare una cosa simile, qualunque sia la posta in gioco! – Terminò quasi con ira l’ultima frase.
    Fu Arathorn a rispondergli. - Le circostanze richiedevano questo; il tuo onore non rimarrà scalfito da quest’azione. Vedrai che lui stesso capirà quando gli mostreremo la situazione. Non preoccuparti Erid - pronunciando per la prima volta il suo nome – Ora lascia a noi il gravoso compito di condurre Sir Weikath alle sue stanze. È ora che tu ti ritiri alle tue stanze e ti riposi dopo le fatiche di quest’ultimo viaggio. Glimdaris l’elfo giungerà qui domani e tutti saranno presenti per partecipare al Grande Consiglio. -
    La principessa Shirl tese ancora di più le orecchie. Gran Consiglio? Allora aveva avuto buon naso, c’era in ballo qualcosa di veramente grosso. Il Gran Consiglio veniva convocato solo in casi di estrema gravità, e se venivano mandati a chiamare anche membri delle altre razze, significava che la faccenda era ancora più grave di quello che pensava. Naturalmente anche lei, come tutti, a Northsteel aveva sentito le voci che giungevano in città. Si diceva che a Nord, oltre i monti, oltre addirittura l’Evil River si stesse preparando qualcosa. Oscure storie di tenebre e magia. Lei non ci aveva prestato molta attenzione, le aveva considerate chiacchiere da bivacco. Ma invece qualcosa di vero c’era.
    Erid, il Cavaliere, aveva intanto ripreso a parlare. - Non ho bisogno di riposo, Comandante. Se volete posso rimanere qui con voi a finire i preparativi; e poi voglio essere io a parlare con Weikath, quando si sveglierà. -
    Fu Olafr a parlare allora. – Allora vai a riposare cavaliere, che domani dovrai parlare con sir Weikath. Inoltre da domani la nostra vita potrebbe cambiare per sempre…questa potrebbe essere l’ultima notte tranquilla per molto tempo ancora. –
    - Così grave è la situazione, Sire? Quanto tempo ci rimane? – chiese Erid.
    - Poco, Cavaliere. Gli Elfi Neri attaccano sul confine nord occidentale, e dagli avamposti del Nord le notizie sono tutt’altro che buone…Vai ora, vi spiegherò tutto domani. –

    Shirl Kiston decise che aveva ascoltato abbastanza. Aspettò che il cavaliere, passando vicino al suo nascondiglio, si dirigesse alle sue stanze e poi anche lei sarebbe andata a dormire. L’alba non era tanto lontana. E l’indomani doveva essere pronta, perché aveva deciso che, in un modo o nell’altro avrebbe partecipato al Gran Consiglio.
    Stava quasi per raggiungere la scala a chiocciola, quando dall’oscurità una voce la fermò.
    - Dovresti nasconderti meglio, principessa! -
    La principessa si voltò verso il buoi del corridoio in penombra. Rimase come paralizzata, in un momento tutti i pensieri dentro di lei si erano come fermati. Poi, quando riuscì a distinguere i contorni della figura buia, riprese un po’ il controllo di se stessa.
    - Chi sei tu che parli dall’oscurità? – disse la principessa.
    La figura uscì dall’ombra. – Sono Erid principessa, Cavaliere del Re. – disse accennando appena un inchino.
    - Il fatto che tu sia cavaliere non ti permette di rivolgerti a me così! – Le parole le uscirono fuori da sole.
    - E il fatto che tu sia la figlia del Re non ti permette di ascoltare incontri a cui non sei stata invitata. – rispose il Cavaliere con tono tagliente. – Per giunta facendoti scoprire da qualcuno, cosa ne direbbe il Re vostro padre se glielo riferissi, principessa? –
    - Un giorno sarò chiamata a governare questo regno, cavaliere. Ed è mio dovere essere informata su tutto ciò che accade a Palazzo!- Riusciva a stento a trattenere l’ira. Chi era questo Cavaliere per rivolgersi a lei con quel tono?
    - Sei furba, principessa…furba, forte e testarda. La degna figlia di tuo padre. Ma ti do un consiglio: non cercare di entrare in questo affare. Potrebbe non piacervi. –
    - Ma cosa dice, insolente di un Cavaliere? Come osi? – Ormai stava quasi gridando.
    - Abbassate il tono, vostra Altezza…se non volete essere scoperta per due volte in una notte. – Poi di un colpo la sua espressione mutò. Divenne più dura, o forse più preoccupata. – Non prendete sottogamba il mio consiglio, principessa. Meglio se resterete tra le mura amiche del vostro castello nei prossimi mesi. Le tenebre si stanno ammassando e forse potrebbe essere già troppo tardi. – Detto questo si voltò e si incamminò per la parte opposta da cui lei era venuta.
    Shirl Kinston rimase un po’ ferma prima di muoversi. L’incontro l’aveva lasciata un po’ scossa. Ma probabilmente il Cavaliere aveva sortito l’effetto contrario di quello che sperava fermandola in quelle poche ore che precedevano l’alba. Si, perché lei domani avrebbe preso parte al Gran Consiglio. Che suo padre l’avesse voluto o meno.
    Si incamminò verso le sue stanze con passo affrettato, sempre pensando a Erid, il Cavaliere.




    Vi prego di nn fare tanta attenzione ai nomi...tutto è ancora in fase di preparazione!!!!


    A voi i commenti....
    distruggetemi pure!!!

    Edited by HellChild - 9/11/2003, 21:21
     
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  2. Ray of Darkness
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    Innanzitutto complimenti per il "traguardo"!
    Ora non ho il tempo di leggerlo tutto, però ho incominciato. La lunghezza non è assolutamente invalidante anzi direi che è buona per essere un capitolo.
    L'unico consiglio che posso darti è questo: spezza di meno le frasi. Infatti si assume un andamento a singhiozzo che è adatta ad altri generi (come i thriller). Non dico di raggiungere i livelli di Tolkien (che se no ci spariamo tutti, tu per primo), ma il fantasy come derivazione moderna dell'epica richiede dei periodi nè brevi nè infiniti, una giusta misura di aulicità. Per quello che ho letto fin'ora direi che sei su un'ottima strada, anche se sarei curioso di leggere l'inizio

    Edited by Ray of Darkness - 9/11/2003, 21:37
     
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  3. Tsam
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    Anke io ho niziato la lettura..e il palazzo mi porta alla mente tolkeniani ricordi....anche se nn capisco la tua scelta di privarci del primo capitolo..(....)..devo dire che il secondo mi sembra molto piacevole....sarà che mi state facendo adorare sempre di più il fantasy....ciao
    tsam

    ps appena finito ti posto commenti + dettagliati....
    pps odio gli esami..dovrebbero fare una laurea in letteratura fantasy..oppure una collana settimanale con ogni settimana un romanzo fantasy..
     
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  4. Ray of Darkness
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    QUOTE
    odio gli esami..dovrebbero fare una laurea in letteratura fantasy..oppure una collana settimanale con ogni settimana un romanzo fantasy..

    Una laurea in tolkinioloagia comparata sarebbe una grande cosa... io mi ci iscriverei al volo!
    Il fantasy è proprio una bella letteratura tsam!
     
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  5. Tsam
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    Finita la lettura..e i ricordi Tolkeniani sono aumentati....ciò nonostante Hell..mi è piaciuto davvero tanto..sul serio!..il primo capitolo nn lo puoi proprio postare??..neanche sotto compensa??..l'unico appunto..hai ripetuto due volte che il re è il migliore da 500 anni..forse troppe..cmq sono sincero quando dico che se fosse un libro l'avrei già comprato....ciao
    tsam
     
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  6. HellChild
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    Penso che il discorso dello spezzamento delle frasi sia un effetto "indotto" dell'aver letto ed ammirato molto Brooks....nn lo faccio "coscientemente", ma quando scrivo, scrivo senza badare molto alla forma...e questo è anche il motivo delle ripetizioni presenti nel testo...che pensavo si sistemare in fase di messa a punto del capitolo..che però, aihmè devo ancora cominciare!!!

    Innanzitutto vi ringazio per i consigli e per la calorosa accoglienza Ray e Tsam!!!

    Il primo lo posterò appena lo avrò sistemato un po'.....

    Thanks!!

    Concordo per il corso di laurea fantasy...penso gli iscritti sarebbero parecchi!!!
     
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  7. CarDestroyer
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    Buono!
    All'inizio l'ho trovato un po' farraginoso, e ti "compiaci" di alcune ridondanze lessicali. Sono d'accordo con quello che dice Ray che è sicuramente più esperto di me in questo genere, e lo sta provando. In effetti la mia scarsa "simpatia" si basa sul lessico e sulla costruzione dei periodi più che sugli argomenti.
    Usi spesso il ";" (sottovalutato in narrativa). Tuttavia, in qualche punto avrei messo un "." o una ",". Nel dialogo finale hai mischiato il "voi" con il "tu" : dato che sono due aristocratici a parlare, non è molto veritiero.
    Sei riuscito a creare aspettativa e questo è molto positivo!
    Visto che non lo hai ancora revisionato, prima di farlo, ti consiglio di andare avanti con gli altri capitoli, e lasciarlo "fermentare".
    E, mi raccomando: per imparare a scrivere, parlo di scrittura creativa non di temi scolastici, bisogna far leggere i propri lavori ad altri e chinare la testa davanti alle loro obiezioni e ai loro consigli. All'inizio è dura, ma tu sei sulla buona strada.

    Edited by CarDestroyer - 10/11/2003, 21:04
     
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  8. Ray of Darkness
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    QUOTE
    Sono d'accordo con quello che dice Ray che è sicuramente più esperto di me in questo genere, e lo sta provando.

    non esageriamo adesso...

    QUOTE
    Usi spesso il ";" (sottovalutato in narrativa). Tuttavia, in qualche punto avrei messo un "." o una ",". Nel dialogo finale hai mischiato il "voi" con il "tu"  : dato che sono due aristocratici a parlare, non è molto veritiero.

    Altra cosa che ho notato, è un uso curioso che si incontra raramente. Tuttavia rischia di creare un "effetto elenco", meglio usarlo solo ad effetto.

    QUOTE
    Sei riuscito a creare aspettativa e questo è molto positivo!  
    Visto che non lo hai ancora revisionato, prima di farlo, ti consiglio di andare avanti con gli altri capitoli, e lasciarlo "fermentare".

    Giustissime entrambe le osservazioni!

    QUOTE
    E, mi raccomando: per imparare a scrivere, parlo di scrittura creativa non di temi scolastici, bisogna far leggere i propri lavori ad altri e chinare la testa davanti alle loro obiezioni e ai loro consigli. All'inizio è dura, ma tu sei sulla buona strada.

    La strada è ardua, sì, ma non mi trovi completamente d'accordo. L'importante è scrivere con il cuore (oltre che con la testa). Imporsi uno stile è pura follia, lo stile viene con il tempo e si modifica anche... è giusto scrivere guidati dall'ispirazione senza troppi patemi. Inoltre saggiando su di noi le prove (come del resto faccio anch'io) si ha una percezione della reazione del pubblico e si può aggiustare il tiro
     
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  9. CarDestroyer
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    QUOTE (Ray of Darkness @ 10/11/2003, 21:15)
    QUOTE
    E, mi raccomando: per imparare a scrivere, parlo di scrittura creativa non di temi scolastici, bisogna far leggere i propri lavori ad altri e chinare la testa davanti alle loro obiezioni e ai loro consigli. All'inizio è dura, ma tu sei sulla buona strada.

    La strada è ardua, sì, ma non mi trovi completamente d'accordo. L'importante è scrivere con il cuore (oltre che con la testa). Imporsi uno stile è pura follia, lo stile viene con il tempo e si modifica anche... è giusto scrivere guidati dall'ispirazione senza troppi patemi. Inoltre saggiando su di noi le prove (come del resto faccio anch'io) si ha una percezione della reazione del pubblico e si può aggiustare il tiro

    Io intendevo dire che, se si vuole scrivere per essere letti, è bene farlo da subito. Lo stile poi, è soggettivo e non credo possa essere influenzato da dei pareri. Però, mi sa che ho sbagliato a scrivere "chinare la testa": è troppo forte. Sarebbe stato meglio "valutare con coscienza". Ho premuto il tasto invia al posto dell'anteprima e ho fatto casino nel correggere (seee, scusa tipica ).
     
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  10. Ray of Darkness
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    Beh non so Hell, ma io scelgo Aperol! No emmm volevo dire che io scrivo prima per me stesso e poi faccio leggere agli altri, così da migliorarmi, non ho grandi velleità sul fatto di essere pubblicato in futuro
     
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  11. CarDestroyer
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    QUOTE (Ray of Darkness @ 10/11/2003, 21:34)
    volevo dire che io scrivo prima per me stesso e poi faccio leggere agli altri, così da migliorarmi, non ho grandi velleità sul fatto di essere pubblicato in futuro

    Okay, stasera non sono comunicativo: in ventinove parole hai espresso il concetto che io non ho chiarito in più del triplo dello spazio. Sarà l'influenza negativa di WinXP, con cui sto navigando per problemi di modem...
     
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  12. HellChild
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    Ragazzi vi ringrazio!
    Purtroppo ho notato tutti gli errori e le incongruenze che mi avete fatto notare....che dire? Che avete perfettamente ragione!!
    Ho già detto che solitamente quando scrivo nn bado molto alla forma, scrivo diciamo sotto ispirazione...perciò queste cose dovrò metterle a posto un po' alla volta.
    Attualmente ho cominciato a scrivere il terzo, penso proseguirò per un altro paio e poi mi fermerò per mettere un po' a posto...anche perchè gli esami incombono!!
    Quando lo avrò corretto un po' lo riposterò per vedere le differenze...

    Ho capito cosa intendeva cardestroyer per chinare la testa, sono perfettamente d'accordo. In qualsiasi campo: nello scrivere, nel suonare, da qualsiasi parte si deve sempre ascoltare il parere degli altri!!Un musicista o uno scirttore se nn sono umili probabilemente nn cresceranno mai...anzi ho conosciuto persone di questo tipo....e sono uscite dalla mia vita mooooooolto presto!!
     
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  13. Ray of Darkness
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    Hell, mi spiace per la mia grossa mancanza ma non ho ancora letto per intero questo capitolo... Cercherò di rimediare al più presto, università permettendo...
     
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  14. HellChild
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    Volevo solo comunicarvi che sono in stesura del terzo capitolo, mentre il primo e questo qui sopra li ho lasciati un po' a giacere nel mio Hard disc, per riprenderli più avanti e correggerli dei milioni di errori!!


    Solo una cosa Car, rileggendo i commenti mi sono reso conto di una cosa che non avevo letto: tu mi hai detto "All'inizio l'ho trovato un po' farraginoso, e ti "compiaci" di alcune ridondanze lessicali" cosa intendi? non credo di aver capito bene il concetto!!!


    Tra l'altro ho anche cominciato la stesura di un racconto horror dal titolo provvisorio "la stradina attraverso il bosco".... molto kinghiano...
     
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  15. Ray of Darkness
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    Hell qui aspettiamo con impazienza sia il seguito che l'inizio, per cui coraggio!
     
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50 replies since 9/11/2003, 23:40   764 views
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