Storie dal ####storie

apprezzati consigli, critiche, minacce

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  1. Tsam
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    Ragazzi sarò pane salame..però se non mi spiegate parola per parola i finali io nn ci capisco niente....o mi rimangono i dubbi amletici tutta notte!!..alla fine il viaggiatore nn ha scelto vero???..complimenti CXXX mi è piaciuto anche questo....fra un po' facciamo un sondaggio per la migliore..però ho un po' paura del Ninfo....ciao
    tsam
     
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  2. ####storie
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    Il ninfo!
    mi sono ammazzato dalle risate.
    Grazie di tutto.
    temo, caro Tsam, che proprio come per il primo racconto, non è che il finale non si capisce: proprio non c'è!
    beh, si, sono un po' bastardo.
    Ah, vorrei chiedervi due cose giusto per dipanare le nebbie della mia ignoranza:
    1) Ho notato che le stelle sotto il mio nome sono salite a tre: cosa vuol dire?
    2) cosa vuol dire l'espressione "lol"?
    Grazie di tutto, compresi chiarimenti e spiegazioni.
     
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  3. Ray of Darkness
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    QUOTE (####storie @ 11/12/2003, 16:14)
    Il ninfo!
    mi sono ammazzato dalle risate.
    Grazie di tutto.
    temo, caro Tsam, che proprio come per il primo racconto, non è che il finale non si capisce: proprio non c'è!
    beh, si, sono un po' bastardo.
    Ah, vorrei chiedervi due cose giusto per dipanare le nebbie della mia ignoranza:
    1) Ho notato che le stelle sotto il mio nome sono salite a tre: cosa vuol dire?
    2) cosa vuol dire l'espressione "lol"?
    Grazie di tutto, compresi chiarimenti e spiegazioni.

    1) Quando aumentano i messaggi che hai scritto a determinati traguardi (50,200, 400, 1000 msg) e cambia il titolo (neofita, adepto, inziato, figlio della notte, maestro della notte)
    2) E' un acronima in inglese che vuol dire "una grande risata"
     
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  4. ####storie
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    ah caspita! nel'ultimo forum che ho visitato prima di questo per avanzare bisognava che il tatoccio-capo-del-sito ti doveva tipo investire.
    Qua c'è una specie di premio fedeltà, come alla conad.
    Siccome mi sembra che siano accolti bene i racconti, vi manderà un racconto un po' vecchiotto, uno dei primi:

    Prigioniero!

    Eccomi qua, a languire in questa cella senza sapere perché, aspettando la morte per denutrizione o per sventramento. Volete conoscere la mia storia? Non ve lo consiglio. Ci avete messo tanto tempo a farvi le vostre belle certezze, a decidere cosa è giusto e cosa no, a crearvi una bella piattaforma su cui rendere saldo il vostro credo, e se adesso scopriste la mia sofferenza ne rimarreste sconvolti. Anche perché, come ho potuto vedere, la mia sofferenza non è solo la mia. Siamo in tanti, qui, uno vicino all’altro, rannicchiati, perché lo spazio in cui ci permettono di vivere è questo. Le celle sono costruite in maniera tale che possiamo osservarci, e vedere negli altri le proprie privazioni. Dovunque volgiamo lo sguardo vediamo la nostra stessa prigionia. Prigionia che non dura mai troppo a lungo. Con una certa regolarità, infatti, il nostro carcere si apre, due occhi ci guardano e, sostituendosi a Dio, scelgono chi deve rimanere prigioniero e chi invece può lasciare questa vita di prigione per una morte libera. Oh, lo so. Parlo così perché non mi è ancora capitato di essere scelto. Quanto siamo stupidi! Siamo qui, chiedendo, pregando, implorando che qualcosa, qualsiasi cosa ponga fine a questa tortura, anche la morte. Ah, voi non potete immaginare quante volte si implori la morte, qua, voi, esseri dalla vita facile. Eppure, nonostante tutto, quando la morte misericordiosa, stremata dalle nostre suppliche arriva, eccoci lì, a tremare, impauriti, a sgusciare dalle sue mani, invece di essere contenti che finalmente è arrivata, finalmente è finita.
    Allora, esseri dalla vita facile, ditemi, che cosa volete sapere? Quale volete che sia l’incubo che turberà i vostri sonni? Quale delle mie sofferenze volete conoscere più approfonditamente? Eh? La fame? Che ne dite della fame? Oh, non la fame che conoscete voi! Io intendo la Fame con la F maiuscola, io intendo la fame di guardarsi una parte qualsiasi del corpo e cercare di morderla. Che ne dite? E la sete, il desiderio irrefrenabile di bere i liquidi che escono dal proprio corpo? Allora? Cosa ne pensate?
    No, è inutile. Non serve a niente prendersela con voi. Ma per Dio, sì, invece! Perché voi sapete, sapete che ciò accade, e non muovete un dito per fermarlo! Bastardi!
    Cosa volete sapere ancora? Come fui catturato? Volete sapere del mio inutile rifugiarmi nel folto della vegetazione, nascondermi con tutti i sistemi, del loro abbrancarmi feroce? Mi ruppero una gamba con il solo catturarmi. Forse era solo un preludio di ciò che avrei vissuto.
    La cella accanto alla mia è vuota. Ieri non lo era. Il mio compagno, un tipo robusto, che aveva sopportato con coraggio le privazioni della prigionia, fu condotto fuori dalla sua cella, adagiato su un tavolo e smembrato da una donna sotto gli occhi curiosi di alcuni bambini. Bambini. Bambini! Se mostrate una cosa del genere ai vostri figli, e non gli spiegate perlomeno che è male, quale credete che sarà la loro concezione di giusto e sbagliato?
    Basta. Sono stufo di protestare, di inveire o di adirarmi. Sono stufo di lottare. Morte! Ti prego! Vieni! Morte! Morte! Morteeeee!
    Oh! Eccola! Mi ha sentito! Eccola! Oh, mi ha sentito! No, non guardare gli altri! Sono io che ti ho chiamato! Sono io! Sì! Mi ha visto! Eccola, mi ha preso! Sto volando! Mi ha fatto salire su, al disopra della mia cella, e ora sto volando! Mi guardano! I bambini mi guardano! Ci credo, quante volte potranno vedere la felicità? Ora, la morte mi sta adagiando su un tavolo… e prende qualcosa di scintillante… un coltello.
    No, paura non guastare questo momento! Non farmi vedere la realtà! No! L’ho vista! Questa non è la morte! È la donna di ieri! Augh! Il col…tello. Me… l’ha infilato sotto al collo e sta… scendendo… La riconosco! Lei… è la stessa… di ieri… i bambini… non sono gli stessi… Cough! Scusate… ho il sangue in gola… e sto morendo… i bambini… non… stessi… ma le parole sono le stesse! Cough! La stesse… parole…
    “Bene ragazzi, guardate attentamente. Questo è l’interno del corpo di una rana.”



     
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  5. Tsam
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    SEEEEEEEEEEEEEE..spettacolo!!!questo finale mi ha spezzato troppo!poteva esserci che ne so.."questo è il corpo di un crotalo" oppure "questo è il corpo di un ninfo"..invece è proprio una RANA!!!mi hai spezzato troppo..anche per il tizio robusto....però potevi nutrirla!..a parte gli scherzi..ti meriti un 9 anche solo per il finale....complimenti per il bel racconto..merita senza dubbio..anche per lo stile..letto tutto d'un fiato..i miei complimenti....ciao
    tsam
     
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  6. Ray of Darkness
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    Domani recupero tutti i tuoi racconti e li leggo, promesso!
     
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  7. ####storie
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    Troppo buoni...
     
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  8. CarDestroyer
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    Come avevo scritto a Tsam qualche tempo fa (me ne ricordo sai ), dovresti provare a leggere "Cristalli Sognanti" di Theodore Sturgeon. I finali dei suoi racconti sono fulminanti!
    Comunque mi è piaciuto. E c'è il finale!
     
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  9. ####storie
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    Cavoli ragazzi, smanio dalla voglia di farvi leggere caramella, ma credo che prima bisognarà farlo leggere a Ligeia, non so se lo posso postare...
     
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    Dampyr

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    Cavoli ragazzi, smanio dalla voglia di farvi leggere caramella, ma credo che prima bisognarà farlo leggere a Ligeia, non so se lo posso postare...


    addirittura? mi chiedo cosa tu abbia scritto... finora mi pare che nel forum ci sia massima libertà di espressione artistica!
     
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  11. ####storie
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    Io comunque gliel'ho spedito. Se non mi da il permesso, ve lo invierò via email.
     
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  12. ####storie
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    Ok, ragazzi! Permesso accordato. Devo però dire che chi ha una sensibilità molto elevata nei confronti di argomenti erotici, è preferibile che non lo legga (in quanto agli altri, non aspettatevi di leggere un pornazzo!) Signore e Siori:


    Caramella

    Il problema sono gli occhi, ma non solo. Da questo ne discendono altri in linea diretta, come goccia di pioggia che si divide in rivoli vari e sottili sul vetro della macchina.
    Di questa pioggia. Di questa macchina.
    Gli occhi mi fanno male per lo stesso motivo per cui guido in questa notte di capodanno: sono un programmatore informatico. È la notte di capodanno del 2000. Ho lavorato molto per questa storia del millenium bug, che in realtà è una panzana, io lo so, è stata molto esagerata, ma non lo dico perché mi ha dato molto lavoro, da cui discendono in linea retta tanti soldi. Il lato negativo della cosa è questo cercapersone, che al capannone ha suonato, mentre stavo mangiando un gamberetto in salsa rosa, lì al veglione. Mia moglie stava molto bene con quel vestito rosso, si era anche allisciata i capelli, al contrario di mia figlia che aveva permesso ai suoi riccioli di esplodergli intorno.
    Il problema sono gli occhi. Lavoro al computer da anni e lentamente tra me e le cose si è frapposto un velo sottile ma sufficiente a darmi una sensazione di falso quando guardo le cose, come se ciò che mi circonda io lo veda attraverso lo schermo di un televisore disturbato. Adesso sono staccato da tutto, allontanato dalla vita.
    Alle 11:15 il cercapersone è suonato.
    “Devo andare.” Ho detto a mia moglie.
    “Cosa è successo, adesso?”
    “E che ne so.”
    “Cerca di tornare prima di mezzanotte.” Ha detto lei, salutandomi la guancia con un bacio.
    Adesso sono le 11:30, guido nella notte con gli occhi socchiusi nello sforzo di non andare a sbattere, sperando che sia successo qualcosa di grave per farmi muovere con questo tempo la notte di capodanno.
    Notte di capodanno 2000, e un bug inesistente mi costringe in macchina.
    I miei fari delineano la sagoma di due gambe con sopra un montarozzo. Guardo meglio: è una ragazza che cerca di ripararsi dalla pioggia tirandosi il giubbotto sopra la testa. Ha un pollice sollevato che indica la direzione in cui io appunto mi dirigo. Mi fa pena, perciò fermo la macchina. Lei si siede veloce al mio fianco e ringrazia da dietro il mio velo di nebbia. Entra e si siede, non parla. Io non cerco di mettere in piedi una conversazione che non mi interessa. E così tacciamo. Nel silenzio, nel rumore circolare del pistone che spinge e lo tiene presente. Ma mi accorgo subito che c’è qualcosa di nuovo. Sudo. Un odore nuovo ha soffocato il pur forte odore di plastica e di pino silvestre dell’arbre magic.
    Inspiro, espiro.
    L’odore sovversivo mi si infila nel naso, l’odore dolce della ragazza cui adesso lancio occhiate laterali. Manovrando lo specchio retrovisore perlustro le gambe della mia compagna, che è troppo grande per essere mia figlia, ma troppo piccola per essere mia sorella, e mia moglie non è di sicuro.
    “Immagino che sei in ritardo per il veglione di capodanno.” dico, con la voce roca di Ezechiele lupo.
    “Sì.” dice lei, che fissa la strada. Forse gli dà fastidio la macchina. Io la guardo, e mi sembra una grande caramella trattenuta da una cintura di sicurezza.
    Sì, una caramella, liscia e rosa da succhiare, con il suo involucro di vestitini di carte da scartare. Aspiro bene, come un asmatico ma un asmatico silenzioso, non voglio che se accorga. Controllo: no, sembra immersa in altri pensieri. Analizzo il suo odore, e scopro che non è dolce, non solo, il primo strato è dolce, sotto c’è uno strato di carne viva, di pelle palpitante, come una bistecca al miele, un taglio con sopra lo zucchero. La mia salivazione è alle stelle.
    “Mi faccia scendere, per favore.” dice. Sento il crack sonoro del mio cuore schiantato.
    “Perché?” chiedo, come se mi avesse picchiato.
    “Sono arrivata.” dice lei.
    “Ah.”
    Accosto, lentamente. Aspiro l’odore suo concreto più che posso, per tenerlo di scorta, nel mio mondo di nebbia. I freni sibilano, li faccio sibilare e la macchina si ferma. Lei ringrazia e scende, davanti ad un palazzone dalle cui finestre escono i bassi di una musica con i bassi parecchio alti. La macchina è permeata del suo odore, ma già sfugge dallo sportello aperto ora chiuso, e i finestrini sono come mani aperte dalle cui dita scivola zucchero come sabbia. Odore di plastica. Remoto odore di arbre magic.
    “Aspetta! Grido terrorizzato. La mia voce allarmata la richiama.
    ”Cosa c’è?” mi chiede, innocente, esterna all’orgasmo che mi sconquassa.
    Mi slaccio la cintura di sicurezza, mi allungo sul sedile come un contorsionista e gli schioppo un bacio sull’angolo della bocca. Mi guarda, quasi dolente, quasi ferita, stringe le labbra e mormora “ma sì, affanculo quello stronzo” ma non ne sono sicuro perché le sue labbra sono già molto serrate, e si aprono solo quando mi tappa la bocca con la sua bocca, e la sua lingua intrusiva mi esplora la cavità orale. Sono contento di essermi lavato i denti.
    Ricambio la passione e la lingua. La spoglio veloce, e il suo odore di zucchero e pelle esplode nella macchina e la gonfia come un palloncino, fiamme di caramella filtrano dai vetri socchiusi, attraversano i miei vestiti e li impregnano di zucchero filato. La mangio, la mordicchio, la lecco.
    La penetro a ripetizione, con rabbia, con foga. Lei grida da posseduta, così concreta, con la sua volumetria così ben definita, con la sua caramellosità che mi fonde il cervello in caramello scuro. La marea sale, a ondate, sale sale, raggiunge il picco. E poi scende.
    Mentre si riveste, ingrano le marce una dopo l’altra veloce, e sono quasi subito in quinta. Non tornerò al capannone. Non andrò in ditta.



    Edited by ####storie - 19/12/2003, 15:25
     
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  13. Tsam
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    Letto anche l'ultima fatica del XXXXstorie..stile sempre "strano"..non riesco a definirlo in modo preciso..ma semplice e diretto....anche questo lavoro mi ha piacevolmente sorpreso..bella la metafora della caramella....e cosa nn da poco..HA UN FINALE....;per il resto..il soggetto non ha particolarmente colpito ma è sviluppato bene..nel complesso un'altra prova ampiamente positiva....ciao
    tsam
     
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  14. Nergal
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    QUOTE
    “Mi faccia scendere, per favore.” dice. Sento il crack sonoro del mio cuore schiantato

    Questa è veramente bella.
    Concordo con Tsam..."strano" il tuo stile, ma mi piace.

    Ciao
     
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  15. ####storie
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    Vi ringrazio. D'ora in poi, Tsam, cercherò di mettere più finali possibili, non ti preoccupare!
     
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53 replies since 25/11/2003, 22:41   485 views
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