ALBO 264 - CUORI DI TENEBRA

si rivede Omolù, che gira e rigira è forse il maestro più interessante del continente africano. Nasce quasi da controaltare a Vathek, muore subito, e invece in questi anni ha finito sempre con il fornire molti spunti narrativi grazie anche alla sua figura piuttosto complessa, che se non lo fa salire al rango di maestro "buono" nemmeno lo fa scadere al livello di maestro banalmente cattivo.
Intanto, incuriosito dal fatto di vedere una pantera in Africa (o meglio, che i personaggi che si vedono all'inizio della storia riconoscano una pantera), ho scoperto che non è una specie animale a sè - come io pensavo fosse e che vivesse in Asia - ma è il termine comune con cui ci si riferisce a giaguari e leopardi "scuri".
Vabbè, tornando all'albo...per una volta, a differenza del passato, Harlan & C evitano di uccidere vampiri che in fondo non facevano del male a nessuno. Sin dall'inizio mi ero chiesto che problemi potevano creare questi nonmorti che si nutrivano di umani consenzienti (come fa Amber peraltro) e che difendono le popolazioni locali e l'ambiente da cacciatori di frodo e speculatori.
Resta una stonatura il fatto che si incaponiscano nel dargli la caccia, ma capisco che senza questa piccola forzatura narrativa non si sarebbe neanche sviluppata la storia.
L'ingegnere e i suoi scagnozzi sono cattivi un po' banali: in particolare l'ingegnere, subito riconoscibile dal ghigno poco promettente.
Comunque storia discreta, anche se io personalmente preferisco ambientazioni più urbane