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Una storia spara-spara in stile "I vampiri della città fantasma" o "Sfida alla Temsek", anche questa molto survival horror, con l'asticella del mostruoso che si alza ad ogni nuovo livello di un'ambientazione tanto oscura quanto suggestiva.
L'albo si contraddistingue per la peculiare insensatezza del contenuto, al punto che la sua godibilità di pancia sta proprio nel mandare giù senza porsi nessuna domanda questo frullatone di roba che non c'entra niente l'una con l'altra (mi pare che non venga neanche mai menzionato il termine "zona d'ombra" per giustificare alla lontana questa congiunzione di mostruosità).
Si comincia con un flashback sulla Temsek (forse riferito proprio alla vicenda di "Sfida alla Temsek" oppure è una vicenda inedita? Non ricordo) che lascia presagire una storia correlata all'argomento.
Niente di più sbagliato visto che serve solo ad introdurre un barbone che vive in quell'ospedale e che è grato al nostro trio per averlo liberato dalla prigionia (anche se nel flashback si vede chiaramente che non li ha mai visti mentre fuggiva dal posto).
Poi si scopre che il luogo è abitualmente frequentato dalla mafia russa, ma visto tutto il casino che succede nel poco tempo che Harlan & co. stazionano nel posto, viene da chiedersi come sia possibile che i mafiosi possano avere un rapporto così stabile con un inferno simile.
Dopo salta fuori un branco di non-morti per il tempo di una sparatoria. Perché sono lì? Chi è il loro Maestro? E' vivo? E' morto? Boh.
Ma, come già predetto da Raf il barbone, in questo ospedale gravita qualcosa di ancora peggio della mafia e degli upyr, ovvero dei mutanti umani legati al culto di un Antico. Quando tutto sembra perduto, si scopre come abbia fatto Raf a sopravvivere in un posto simile, è infatti dotato di poteri incredibili con cui fa piazza pulita degli abomini vari.
Arrivato a questo punto non mi sarei sorpreso più d nulla, neanche fosse stato rivelato che la Temsek aveva studiato un modo per cercare di riprodurre la luce degli Amesha (e un po' mi dispiace che non fosse così); viene invece suggerito da Kurjak che forse stavano cercando un modo per entrare in contatto con gli Antichi. Come arrivi a questa deduzione logica non lo so e preferisco che rimanga anch'essa parte dei misteri di questo albo di cui David Lynch è un grande fan, molto più che di tutte le varie storie dichiaratamente oniriche della serie.
Non mi sarei neanche sorpreso se alla fine Kurjak si fosse svegliato tutto sudato nel letto, ripromettendosi di non ubriacarsi più all'Aquila Verde prima di andare a dormire.
Insomma, un guilty pleasure.
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15 replies since 20/8/2022, 13:12 784 views
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