ANIME CULT.it , Sprea Edizioni

Sprea Edizioni

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    ANTEPRIMA
    ANIME CULT :



    MOZ O'CLOCK

    [RIVISTE] Anime Cult.it: recensione in anteprima e domande all'ideatore



    ANIME CULT.it (o più semplicemente Anime Cult), una nuova rivista su fumetto e animazione giapponesi che sbarca nelle nostre edicole, e che vuole sviscerare un preciso macro-argomento che riguarda manga e anime :

    la nippomania nel nostro paese, quella da cui tutto è iniziato.


    Ho avuto modo di leggere Anime Cult in anteprima esclusiva e ho fatto anche qualche domanda all'editore.
    Scopriamo insieme com'è questo nuovo progetto editoriale!

    L'impronta, come si poteva evincere dalle anteprime, è certamente nostalgica.


    Ma Anime Cult.it non è solo questo: quel .it nel titolo non è casuale, perché il progetto intende raccontare -attraverso persone e materiali d'epoca- la storia di manga e anime in Italia.


    È, infatti, una rivista sulla nostra nazione, e su come abbiamo vissuto le varie ondate di "invasione" dell'intrattenimento nipponico (vedi QUI e QUI due mie retrospettive sull'argomento).


    Uno specchio sul passato, uno studio su ciò che è stato (ma visto con gli occhi di oggi), senza scadere nel nostalgismo o nella "girella" fine a se stessa.


    Anime Cult ha uno scheletro ben definito, che al suo interno contiene (e conterrà sempre) anche un corposo speciale.


    Quello del primo numero è dedicato a Go Nagai e alle sue produzioni, tra interviste e retrospettive.
    Ma la rivista vuol raccontare la passione tricolore per manga e anime anche sviscerando generi, gadget, autori particolarmente legati al nostro paese (Midori Yamane nel primo numero, autrice che pubblica sulla rivista "cugina"; ma sappiamo che ci sarà spazio anche per il mio mito Yoshiko Watanabe).


    Gli aprioristici malpensati sbagliavano immaginando Anime Cult alla stregua di pubblicazioni arrangiate che saccheggiano un po' quà e un po' gli articoli del web :


    La redazione conta nomi importanti e persone competenti, come (tra gli altri) Alessandro Bottero, Mario A. Rumor, Susanna Schimperna, Loris Cantarelli, Enrico Fornaroli, il gruppo Passion4Fun, Marco Pellitteri, Silvio Andrei.
    Devo dire che, peraltro, mi sono ritrovato moltissimo nell'impaginazione e nella stesura di certi dossier, che affrontano l'argomento proprio come piace fare a me:

    Ritagli di giornale, curiosità d'epoca, materiale quanto più particolare o inedito.


    Dunque un excursus con occhi italiani su ricordi, nostalgia, collezioni e domande a personalità del settore (Fabrizio Mazzotta e Luca Raffaelli nel primo numero), che concede quattro pagine a piccole recensioni anche di opere del presente ma guarda soprattutto al passato, cercando -riuscendoci- a raccontarlo in modo ordinato e accattivante.
    Gli articoli sono corposi, ricchi, vanno a pescare tra le particolarità che la storia di anime e manga in Italia ha regalato dalla fine degli anni '70 in poi, concentrandosi ovviamente sul periodo "retronostalgico" per eccellenza.

    Perché c'è tanto da raccontare, tra le pieghe di questo fenomeno.



    Ho fatto quattro chiacchiere con Alessandro Agnoli, amministratore delegato della Sprea Editori.
    L'idea di Anime Cult.it è sua, ma in questa avventura non è partito certo da solo.



    Miki - chi altri c'è dietro Anime Cult?


    Alessandro - oltre me, che sono l'ispiratore del progetto, ci sono Francesco Coniglio come Direttore e Vincenzo Perrone -il "re" dei manga italiani usciti sulle storiche riviste dei primissimi anni '80- come Editor in Chief.

    Clarissa Cuzzocrea è la Brand Manager mentre Massimiliano D'Affronto ricopre il ruolo di Art Director.

    La redazione è vasta, composta da tanti collaboratori noti agli appassionati, che firmano i testi degli articoli.


    Miki - come nasce l'idea della rivista?


    Alessandro - ho voluto fortemente Anime Cult perché io stesso sono un fan di anime e manga, specialmente di collezionismo e di pubblicazioni anni 80 e 90 come Candy della Fabbri o le uscite Granata Press.

    Ho recuperato molto di questo materiale, negli anni.
    Mi sono accorto del fermento attuale dei manga, capitato proprio in un momento in cui le edicole ne sono poco fornite :

    la Sprea è una realtà editoriale che punta invece sull'edicola.


    Miki - a che tipo di pubblico si rivolge la rivista?
    Alessandro - il pubblico di riferimento è principalmente quello sulla quarantina: c'è fermento per la retronostalgia e anche in questo caso in edicola non ci sono progetti in tal senso.

    Ovviamente Anime Cult si rivolge a tutti, anche ai giovanissimi che vogliono scoprire il passato e adulti che vogliono rivivere le emozioni dell'infanzia.


    Miki - è quindi definibile una rivista "nostalgica"?
    Alessandro - l'input è venuto da un'altra pubblicazione Sprea: Vinile.
    Suggerii al direttore di pubblicare un articolo sulle sigle cartoon, sui 45 giri (a cui ho lateralmente collaborato anche io, n.d.Miki).


    Quel numero ha avuto le vendite quasi raddoppiate:

    lì mi sono reso conto che c'era questo fermento verso il mondo di fumetti e cartoon giapponesi del passato, e che fosse il momento buono per uscire con una pubblicazione ad hoc.


    Miki - quali sono le caratteristiche esclusive di Anime Cult?


    Alessandro - ogni numero, nelle sue 112 pagine, punterà molto su pillole, curiosità, interviste a doppiatori e autori, foto di collezioni, materiale raro che sul web non è possibile trovare (come ad esempio ritagli di giornali).


    Miki - ci sarà la possibilità di pubblicare anche manga, con Anime Cult o con collane monografiche?


    Alessandro - un pensiero a riguardo l'ho fatto, anche se bisogna lavorare per trovare i titoli giusti (i bestseller sono giustamente ormai tutti in mano alle case editrici storiche).



    In futuro vedremo cosa succederà:

    Intanto sono appena stato alla Fiera del Libro di Francoforte, in fase esplorativa.
     
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