L'eccessivo didascalismo iniziale, che ho notato e sopportato stoicamente pure io, è una pena che dura poche battute ed in un momento in cui la storia vive ancora dello slancio della presentazione iniziale del boia nero...e non mi è risultato troppo indigesto.

Ho apprezzato i disegni crudi, sanguinosi e l'atmosfera che lo sceneggiatore è riuscito a creare attorno a dei cattivi di tutto rispetto coem caratterizzazione, sebbene estemporanei nella continuity.

L'epilogo rimane la parte migliore, con i dialoghi di Nik perfetti per come ho imparato ad apprezzare il personaggio, ambiguo, ironico e misterioso, uno dei meglio riusciti della serie.

Nel complesso quindi una lettura assolutamente piacevole, senza troppe pippe mentali su multiverso e artefatti dal potere ecessivamente 'epico' che dopo poche pagine finiscono per stufarmi, ma una trama ababstanza realistica ed una conclusione allusiva e variamente interpretabile, col nostro demonietto di quartiere assoluto protagonista.

Storia piacevole da leggere, ma sotto certi aspetti abbastanza deludente, almeno dopo un paio di letture.
L'occhio del dio oscuro, una gemma potentissima che permette di andare a scegliersi l'alleato da portarsi dietro nel proprio mondo. Un potere straordinario, che sembra venga utilizzato anche contro la volontà di chi viene 'evocato'... ok le ombre e le sentinelle nere, ma gli Oscuri? sono stati evocati contro la loro volontà?
E borden e compagnia non l'avranno fatta un po' grossa nel creare questo artefatto magico? a confronto le swastike di draka fanno pietà.
Per di più l'hanno lasciato senza problemi alla compagnia mercenaria... capisco la 'fiducia' nelle belle guerriere, ma è facile immaginarsi come un demone o Maestro qualsiasi se ne possa appropriare con una certa facilità, una volta scoperto dove si trova. Mi sembra una scleta priva di senso...avrebbero dovuto quantomeno custodirlo nel Teatro di Caleb.
Kurjack è un deficiente? il foglietto con gli appunti prima di tornare avrebbe dovuto scriverlo ancora nel mondo di Dandy... anche qui scelta narrativa piuttosto bizzarra.
Anche il macchinario dell'ingegnere di alastor mi è sembrato un po' una forzatura...e pure un po' fuori contesto .

Peccato perchè l'ambientazione non mi dispiaceva, l'opportunità per fare una bella storia doppia c'era, ma il tutto ne è uscito un po' banalizzato da queste trovate narrative decisamente troppo semplicistice.

Peccato. Se era una storia per far recuperare lettori a Dampyr mi sa che ha mancato l'obbiettivo...