-
.
Io l'ho visto ieri. Non è perfetto, ma mi ha soddisfatto. -
.
Sì, più una presentazione di Giusfredi. -
.Tra tutte le copertine alternative viste finora, continuo a preferire riboldi con i suoi pregi e i suoi difetti.
Anche i volti della copertina dello speciale non mi piacciono.
Concordo che ormai c'è un vero abuso del digitale purtroppo
Sono d'accordo su tutta la linea. -
.
Premesso che a me Riboldi non dispiace, se si dovesse cambiare mi piacerebbero Carnevale, Rotundo o Frisenda, tra quelli che non abbiamo mai visto all'opera su Dampyr, oppure, tra i rodati, Majo o Luca Rossi. -
.
Concordo, preferisco quelle di Riboldi. -
.
-
.
Letto La cruna dell'ago, prima opera di successo di Ken Follett, un gran bel thriller a sfondo storico. La trama è risaputa: pochi mesi prima dello sbarco in Normandia, gli Alleati hanno costruito una finta armata aerea e navale nell'East Anglia, in modo da dirottare l'attenzione dei tedeschi verso le spiagge di Calais e allontanarla invece dalla Normandia, ma una spia tedesca, il cui nome in codice è "Die Nadel", l'Ago, ha scoperto la verità e cercherà in tutti i modi di portare l'informazione al Fuhrer.
Potrei dire che il romanzo mi è parso un po' sopravvalutato, ma in realtà non è proprio così. Il fatto è che, avendo già letto opere successive di Follett, come I pilastri della terra e La caduta dei giganti, più mature, ambiziose e complesse (e lunghe), questa mi ha quasi un po' deluso, viste le grandi aspettative. In realtà è un ottimo romanzo, in cui, come farà anche in futuro, Follett prende un periodo storico particolare e ci ricama intorno una storia di fantasia in cui vi incastra sapientemente i suoi personaggi. Inoltre, per essere un romanzo uscito nel 1978, è di una freschezza e di una modernità quasi incredibili.
La caratterizzazione dei personaggi è ottima (così come il loro utilizzo all'interno della vicenda), non solo quella dei protagonisti, ma anche quella dei personaggi di contorno, che l'autore è capace di delineare in poche battute, rendendoli sempre credibili come è fondamentale per un buon romanzo storico. La personalità e la psicologia della spia tedesca, Henrik Faber, sono rese alla perfezione e le scene in cui compare non solo sono quelle più adrenaliniche, ma anche le più coinvolgenti. La bravura di Ken Follett sta anche nel riuscire, grazie alle sottili e pronfonde descrizioni dei personaggi, ad abbattere la barriera tra buoni e cattivi, riuscendo in certe situazioni quasi a far tifare il lettore per Faber, quando in realtà egli è ovviamente il cattivo.
Anche la resa della tensione e della suspense è davvero notevole, specie nell'ultimo centinaio di pagine, al cardiopalma.
Ho apprezzato pure gli intrecci con reali figure storiche (soprattutto Hitler e Churchill), seppur quasi sempre presenti in capitoli separati dal resto.
In ultima analisi, oltre all'eccellente e molto coinvolgente finale (in cui la tensione arriva ai massimi livelli), lodo anche l'epilogo, molto bello, che lascia un certo rammarico una volta terminata la lettura del libro. -
.
Ah ecco...molto più semplice con i Bonelli!
Grazie ancora.
-
.
Ma una storia completa dura 8 capitoli quindi? -
.
Ero quasi certo che la serie fosse integrale, mi serviva solo una conferma...grazie!
Informandomi un po' ho scoperto che la storia a cui Erkitu consiglia di fermarsi è contenuta nel 57 di Dago Tuttocolore.
Guardando però i primi volumi della TuttoColore fatico a capire dove finiscano le storie...
La prima storia quanto è lunga? -
.
Grazie Erkitu! Magari in questi giorni mi decido a cominciarlo. -
.
A Il vampiro di Highgate. -
.
Io adesso ho intenzione di leggere la doppia 185-186, che fa da seguito a Il sigillo nero, come mi avete consigliato. -
.
Dal titolo mi aspetto una grande storia, dopo aver letto Il sigillo nero.
Non vedo l'ora di arrivare un giorno a leggerla! La saga di cui parli quanto è lunga?
-
.
La quadrupla de Le origini si conclude in modo convincente con un quarto albo assai intrigante.
La prima parte dell'albo conclude la prima avventura del terzetto di eroi dopo il loro scontro con Gorka a Sarajevo. Questa parte molto avventurosa, benché priva di grandi colpi di scena, è sceneggiata con molta destrezza da Boselli. È una vicenda cruda, violenta (forse anche troppo), che viene commentata in modo alquanto condivisibile da Harlan una volta terminata: "È stato orribile! E noi ci siamo comportati come loro!". Interessante la "digressione" sulla Tobelija della comunità balcanica (figura di cui non avevo mai sentito parlare).
Questa macrosequenza è abilmente illustrata dal ferrato Genzianella. Tuttavia ho trovato qualche vignetta un po' abbozzata e non perfettamente chiara (probabilmente dovuto anche all'abbondante uso di neri).
La seconda parte dell'albo è invece costituita da due macrosequenze, una narrata da Draka e l'altra da Caleb Lost, che rievocano e fanno ordine nelle loro azioni passate. Entrambe sono coinvolgenti, soprattutto quella su Draka, illustrata splendidamente dall'inimitabile Alessio Fortuno. Bella anche quella dedicata a Caleb (in cui viene narrato il primo incontro con il mitico Nikolaus) con gli ottimi disegni di Cropera. Memorabile l'opera d'arte (bellissima idea di Boselli) che occupa le pagine 92 e 93.
Splendido e quasi malinconico il breve "epilogo" che chiude questa lunga storia quadrupla.
Buona la copertina di Rinoldi, anche se la mia preferita della tetralogia rimane la prima con Draka a cavallo.
Storia: 8,5
Disegni: 9
Posts written by Magico Vento |